Il valoroso e indimenticabile Dottor Miccolis

16 ottobre, 2013

Le ricerche condotte su Benedetto Schiassi mi hanno permesso di scoprire una storia speciale. La mia curiosità è stata stimolata da una dedica (datata 1945), dello stesso Schiassi, su un quadro fotografico. Il destinatario del lusinghiero messaggio è il «valoroso Dottor Miccolis». Questo nome e l’attributo associato mi hanno spinto ad indagare e chiedendo informazioni ad alcuni abitanti di Mezzolara, ma soprattutto di Dugliolo, è emerso il ritratto di un uomo capace – a distanza di molti anni – di suscitare un vortice di sentimenti positivi.

Il ricordo della bontà del dottor Miccolis permane intatto ed anzi si rinvigorisce ogni volta che qualcuno ne parla, sempre in modo sentito e con palpabile trasporto emotivo. Le notizie che ho raccolto non sono molto numerose (nemmeno il nome è riaffiorato), però ciò non attenua minimamente l’importanza di Miccolis e delle sue azioni.

MICCOLIS A MEZZOLARA E DUGLIOLO
Il dottor Miccolis giunge a Mezzolara per amore: la fidanzata – tra la fine del 1943 e l’inizio del 1944 – arriva nella frazione del Comune di Budrio come “sfollata” da Bologna. Il rischio di bombardamenti, la mancanza di risorse alimentari spingono, durante la IIª Guerra Mondiale, un certo numero di persone a cercare rifugio nelle campagne circostanti, sperando di trovare condizioni meno proibitive. La donna viene accolta dalla famiglia Baldi (residente nell’attuale via Pianella) e Miccolis, come si conviene ad un compagno premuroso, non le fa mancare il suo sostegno, venendo spesso a salutarla. Il giovane dottore instaura rapidamente un buon rapporto con gli abitanti del luogo e ne comprende la necessità di assistenza medica, in particolare per Dugliolo.

IL LEGAME SI CONSOLIDA
Passano alcune settimane e Miccolis riesce a farsi assegnare, come medico condotto, al piccolo paese. L’ambulatorio, allestito in un paio di stanze del Palazzo Cocchi (oggi: via Dugliolo n.161), diviene meta di pellegrinaggio per le persone di Dugliolo che – per la prima volta e nonostante il momento tragico, imposto dal conflitto mondiale – hanno l’occasione di esprimere tutti i loro malesseri, senza tacere alcun disagio. Miccolis, tenendo conto dei rischi imposti dal frequente pendolarismo tra Bologna e la campagna, decide di stabilirsi, per brevi periodi, a Mezzolara presso la famiglia Piazzi (oggi: via Riccardina n.130). La stima e l’affetto si trasformano in numerosi legami di amicizia; il dottore corrobora lo spirito dei nuovi compaesani ed infonde ottimismo ad una popolazione pesantemente vessata dalla guerra. La bontà e l’altruismo lo espongono a grandi rischi: nemmeno il coprifuoco e le operazioni militari lo distolgono dalla propria missione, prima umanitaria che professionale. L’attributo «valoroso» utilizzato da Benedetto Schiassi trova un inconfutabile riscontro nei racconti di chi lo ha conosciuto, anche solo di sfuggita. Al termine della IIª Guerra Mondiale, Miccolis continua a prestare servizio per alcuni anni a Dugliolo, poi, dopo una meritata promozione, trova un impego stabile a Bologna. La soddisfazione per il riconoscimento ottenuto si mescola all’amarezza per il distacco da Mezzolara e Dugliolo, due paesi con cui ha creato un rapporto impossibile da dimenticare.

LA RICONOSCENZA SFIDA IL PASSARE DEL TEMPO
Le interviste, fatte ad alcuni abitanti di Mezzolara e Dugliolo, mi hanno offerto una miniera di chiavi di accesso per nuovi approfondimenti storici, accompagnandomi verso la comprensione del valore autentico di un sentimento ormai prossimo all’estinzione: la riconoscenza. I compaesani con cui ho dialogato a volte non hanno fornito notizie precise e dettagliate, però hanno scolpito, senza alcun eccesso retorico, il ritratto di un medico gentile ed umano «come non ce ne sono più». Il destino ha legato per poco tempo l’esistenza di Miccolis alle frazioni del nostro Comune, però l’affetto provato nei suoi confronti, sfidando l’inesorabile trascorrere degli anni, si è conservato intatto fino ad oggi.

La IIª Guerra Mondiale ha colpito duramente Mezzolara e Dugliolo, le persone rievocano con notevoli sforzi interiori la memoria di avvenimenti così tragici. Tra gli occhi lucidi ed una inconsolabile tristezza, si fa largo la figura del dottor Miccolis in sella ad una bicicletta e pronto a donare il proprio aiuto in qualsiasi circostanza (perfino sotto i bombardamenti). Quest’uomo, di cui non permangono molte informazioni, attraverso il suo comportamento ha salvaguardato e nutrito la speranza di chi lo circondava, assumendo le sembianze angeliche mai dimenticate da chiunque lo abbia incontrato.

Ringrazio Malva Miccoli e Franco Gatti per le indicazioni fornitemi.

Leonardo Arrighi

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1 commento


  1. Questa è una bella pagina di storia vissuta, testimonianza di altruismo, generosità e riconoscenza.

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