di Davide Bonfiglioli
Ho letto sul vostro sito quasi tutti i commenti relativi alle opinioni sull’avvio della pap deciso (imposto) dalla amministrazione comunale.
Mi permetto anch’io di fare qualche osservazione partendo dal fatto che sono assolutamente favorevole alla raccolta differenziata, sia per una questione ecologica e ugualmente per una questione economica.
E proprio perchè sono favorevole alla pap, mi sento in diritto di essere estremamente critico su questa pap.
Non voglio tediare i lettori ri-elencando le varie obiezioni scritte nei precedenti commenti (alcune le condivido alcune meno).
Faccio un paio di osservazioni che rendono l’idea della assoluta inefficacia della modalità avviata e degli svantaggi alla popolazione, valutando prima quelli economici rispetto a quelli ambientali.
PRIMA OSSERVAZIONE: ECONOMICA
Leggendo l’elenco dei prodotti con le relative modalità di smaltimento non si può non notare che molti di essi richiedono di essere consegnati direttamente, ed esclusivamente, alla stazione ecologica.
Cito alcuni esempi : piccoli elettrodomestici (es. un phon), cavi elettrici, posate e altre cose.
Quindi una famiglia nella quale si rompa un termometro o una forchetta si dovrà recare alla stazione ecologica.
Ovviamente ci si attrezzerà con un bidone che si porterà in stazione quando pieno.
Immagiamo che ogni famiglia media prenda un bidone grande come quelli delle altre raccolte (quindi non grandissimo) per questo tipo di rifiuti e lo riempia 3 volte in un mese. Per me sono poche ma…ipotizziamo.
Sono 3 viaggi al mese alla stazione ecologica.
Ipotizziamo un tragitto medio di 10 km (andata e ritorno) a viaggio.
Considerando le frazioni, secondo me sono stato scarso ma…ipotizziamo
Con una macchina media che consuma in città un litro ogni 10 km ad un prezzo medio di 1,80 €/lt ogni famiglia spende mediamente quasi 65€ di benzina letteralmente buttati nella spazzatura.
Sig.ra Hera, Sig. Comune, cosa fate ? Ce li scalate dalla tariffa rifiuti ?
A Budrio si stimano 7939 famiglie al 31 Dicembre 2012 (fonte da un commento su Budrio Next), fate un po’ voi i conti. Senza contare scuole uffici e aziende.
Secondariamente (il termine è ironico) faccio notare che 7939 famiglie che si recano mediamente 3 volte al mese alla stazione ecologica fanno circa 24000 (VENTIQUATTROMILA) viaggi in più rispetto ad ora. AL MESE.
A 10 Km a viaggio fanno quasi 240.000 km. per i quali vengono consumati quasi 24.000 lt di benzina (a 10 km/lt)
Io non so quante polveri sottili si emettono con un litro di benzina, ma certo credo che con 24000 lt non siano poche… AL MESE ! Senza contare scuole uffici e aziende.
Se abitassi in via Olmo mi preoccuperei non poco per quest’aspetto.
SECONDA OSSERVAZIONE: ECOLOGICA
Mia moglie mi fa notare (non senza disappunto), che nell’opuscolo informativo c’è scritto chiaramente di lavare i contenitori alimentari prima di buttarli negli appositi bidoni.
Forse è un suggerimento per evitare i cattivi odori (visto che i rifiuti ce li teniamo in casa dai 7 ai 15 giorni) ?
Forse è per un corretto smaltimento dei rifiuti stessi (vorrei capire come, un residuo di yogurt possa danneggiare il processo di fusione di contenitore di plastica) ?
Chissà…
Ho provato a lavare un contenitore di yogurt (dopo averlo mangiato ovviamente), con una bottiglia d’acqua.
Facendo velocemente per consumare il meno possibile, ho consumato circa mezzo litro.
Per un solo contenitore di yogurt.
Di contenitori di alimenti ce n’è di diversi tipi (formaggio, tonno in scatola, sughi pronti etc…) tutti da lavare.
Ipotizziamo che ogni famiglia consumi in media 10 lt di acqua al giorno per lavare tutti i contenitori che usa, dallo yogurt della colazione alla scatoletta di tonno della cena.
In un anno sarebbero circa 4000 lt di acqua (sarebbero 3650 ma non ci vogliamo mettere dentro le feste con i parenti ?)
Sono 4 metri cubi all’anno che economicamente ci pesano poco (circa 2€).
Ma consideriamo 4000 lt per le solite 7939 famiglie : sono oltre 3 Milioni di litri d’acqua all’anno, letteralmente buttati nella spazzatura.
Tanto per fare un paragone assurdo, con la stessa quantità potremmo dissetare oltre 4000 persone (a 2 lt. d’acqua al giorno) per un anno. Se fossero bambini…anche di più. E noi puliamo il contenitore dello yogurt !
Spero che la motivazione che ci obbliga a lavare i rifiuti sia valida perché onestamente mi sembra un grosso spreco.
Senza contare le scuole, gli uffici, le aziende.
CONCLUDO chiedendomi (e chiedendovi) se sia possibile liberarsi di Hera per la gestione dei rifiuti.
Io credo di si e credo che le alternative ci siano e siano più vantaggiose (per noi cittadini) sia economicamente che ecologicamente.
Cito ad esempio il Centro Vedelago (www.centroriciclo.eu) il quale si occupa dell’aquisto dei rifiuti derivati dalla raccolta differenziata dei comuni, consorzi, aziende.
Ho detto acquisto, cioè…c’è qualcuno che paga per i nostri rifiuti.
Mi chiedo : ma la nostra amministrazione non potrebbe valutare la fattibilità della cosa ?
Se altri comuni lo fanno, perché noi non potremmo farlo ?
Magari, facendo le opportune ricerche, si scoprirebbe che con questo metodo i ricavi dalla vendita dei rifiuti potrebbero coprire i costi di una raccolta differenziata fatta autonomamente senza l’ausilio di Hera.
Creando magari qualche posto di lavoro per questo tipo di attività.
O magari potrebbe addirittura portare un guadagno nelle casse del comune.
Io non ho gli strumenti per capire se sia una cosa fattibile.
La nostra amministrazione dovrebbe averli.
In attesa di risposte vi saluto… devo andare a pulire la scatoletta di tonno.
Davide Bonfiglioli
Premetto che non conosco questo sig. Davide Bonfiglioli e non è mio parente, però concordo pienamente con quanto ha scritto
concordo anche io…sono tutti rilievi di buon senso…e forse è questo il problema.Il discorso del lavaggio contenitori mi era già passato per la testa…e francamente mi pare demenziale sprecare ulteriore acqua per una cosa che probabilmente non serve(mentre sicuramente oltre allo spreco…ci fa spendere ancora di più)…su Hera poi si sfonda una porta aperta…pare che siamo ostaggi di Hera…ma togliersela di torno è davvero così difficile?
Gent. sig. Davide, ho la risposta al suo interrogativo relativo al lavaggio della plastica. E’ necessario ricordare che per HERA, per voce di uno dei suoi massimi dirigenti, bruciare la plastica equivale a riciclarla perchè produce energia elettrica (calore -> vapore -> turbina -> alternatore = energia elettrica). Ora è chiaro che se metto plastica sporca, soprattutto di umido, a bruciare questa o non brucia (perchè l’umido sottrae calore) o brucia fornendo meno calore. Di qui la VERA leggenda metropolitana (eh sig. Pierini, altro che la direttiva Europea) per la quale la plastica va conferita “pulita”. A riprova, non credo d’essere l’unico ad aver visto un documentario su D-Max dove si trattava proprio del riciclo della plastica e dove si faceva vedere che proprio nelle prime fasi questa subiva dei lavaggi. Come non credo d’essere l’unico ad aver visto un servizio al TG dove si parlava di giocattoli di provenienza cinese, contaminati da non ricordo quale agente chimico, perchè nel riciclare la plastica con cui eran fatti in quel paese non si provvedeva al corretto lavaggio.
Un’altra cosa che il sig. Pierini racconta ai quattro venti e che ritengo, aspetto una qualche smentita, una sonora balla è quella sulla carta unta (vedi cartoni pizza) che secondo lui andrebbero nel NON RICICLABILE (*) ovvero all’inceneritore. Similmente a sopra per la plastica, la carta unta produce più calore della carta non unta: l’olio è un combustibile. Peccato che non sappia che nel processo di riciclo della carta questa debba tornare allo stato pastoso e venga anch’essa lavata – sgrassata – sbiancata (**). Cosa mi dice il sig Pierini in merito ai giornali ed ai quotidiani che vanno assolutamente messi nel sacco azzurro? Lo sa il sig. Pierini che l’inchiostro usato nei quotidiani E’ GRASSO? Provate a pulire un vetro con un foglio di carta uscito da una stampante laser e con un foglio di giornale…
(*) INDIFFERENZIATA è un bel giochino d’assonanza per non infilare il bidone giusto e quindi aumentare il rusco da bruciare. Perchè INDIFFERENZIATA è molto simile ad INDIFFERENTE = fai ciò che vuoi. Perchè non vi hanno scritto NON RICICLABILE? Soprattutto nei cassonetti?
(**) Visto il forte spirito ecologista presente nella sua opinione sig. Davide, non posso non far presente che la carta riciclata bianca, a meno di nuovi processi chimici degli ultimi anni dei quali non sono a conoscenza, produce più inquinamento per essere prodotta che non quella dagli alberi. Gli agenti sbiancanti usati sono infatti altamente inquinanti. La vera carta riciclata che ha fatto del bene all’ambiente è quella grigia/marroncina. Capisco che possa non essere gradevole ma questa è la verità di cui sono in possesso io (grazie ad una visita in una cartiera per lavoro di qualche lustro fa).
Chiudo il mio sicuramente prolisso intervento, e noioso per molti, ricordandole sig. Daniele che la PaP (quella seria) è lo strumento ultimo per obbligare una comunità a differenziare tutto. Una misura estrema quindi. Evidentemente da applicare quando una comunità non risponde ad inviti meno costrittivi. Inviti che i Buddriesi non hanno ricevuto negli scorsi anni. Non ritengo che si debba essere trattati da nessuno come dei disobbedienti quando qualcuno avrebbe dovuto farsi prima sentire.
Schierarsi oggi a favore di una qualsiasi PaP equivale a dire che i Budriesi sono, quanto meno, dei DISOBBEDIENTI se non degli incivili. Ed io non sono di quest’avviso. Mi spiace lei lo sia al pari del PD locale e non.
Apprezzo il suo commento.
Preciso però che io non ho definito i Budriesi come disobbedienti (ne tantomeno me stesso).
Non credo però che la PaP sia una misura estrema.
Bensì un buon metodo per la gestione dei rifiuti (forse non l’unico) ma a mio avviso, con queste modalità, non efficiente ed efficace per gli scopi che, almeno sulla carta, si prefigge.
Ps. Molto arguta l’osservazione sul termine INDIFFERENZIATA al posto di NON RICICLABILE
Non credo sia l’unico caso di utilizzo errato (per essere buoni) delle parole
Saluti
Grazie per l’apprezzamento, non è da tutti.
Se la PaP non è una misura estrema, quale lo è?
Come direbbe Tex Willer : “Questo e’ puro buon senso !”
Opss… anche il metallo è assolutamente inutile pulirlo. Quando viene fuso per essere riciclato, l’organico o quant’altro si carbonizza ed affiora come scoria (sempre e comunque presente nelle fusioni di metalli). Idem per il vetro.
Per la prima volta ho letto dei post che mi piacciono e sui quali concordo pienamente.
Soprattutto il fatto che è necessario recarsi in via dell’Olmo per una quantità notevole di oggetti(grucce, vasi di coccio, oggetti in plastica da cucina, bacinelle e bidoni di plastica, termometri, lampadine non a incandescenza, ne ho citato un terzo circa…). Guarda caso tutti gli oggetti un po’ più ingombranti…
Ma ci rendiamo conto di che risparmio è per Hera non dover più ritirare tutto ciò?
Aggiungo, inoltre, che conferire una tanica di plastica dove c’era, ad esempio, dell’olio minerale per la macchina… quanti, sinceramente, pensano che sia giusto lavarli a casa propria? Boh,su quest’ultimo aspetto, in particolare, anche se difendo la differenziata, mi sento veramente vessata e presa per i fondelli.
In sostanza nel famoso bidoncino grigio che una famiglia di quattro persone dovrebbe avere pieno una volta alla settimana (pena pagare di più)ci va, unicamente, la “sbagiuzza” vedi le carte di caramelle. Son buoni tutti a farne uno solo se mi si dice che ci posso mettere dentro solo le carte di caramelle, i filtri del te’ e i dischetti struccanti usati e altre piccolezze del genere!
Anche io dico: sì alla differenziata, ma liberiamoci di HERA e delle sue balle. Circolano tante voci sulla differenziata, alcune giuste, altre meno, ma è sicuramente vero che il cittadino medio si interessa sempre di più all’argomento e quindi comincia a voler sapere il PERCHE’ e il percome e le strade che prendono veramente i rifiuti. E non ci piace sentirci degli imbecilli…
oddio.. ma chi è che va 3 volte al mese alla stazione ecologica?! e poi i rifiuti speciali da sempre vanno smaltiti così. secondo poi, da SEMPRE, e in qualsiasi comune italiano, i contenitori andrebbero lavati e privati delle etichette.
rispetto all’articolo del sig, bonfiglioli, le uniche differenze rispetto a prima, è che prima potevi fregartene e adesso no.
Punto 1 : il numero di viaggi al mese era puramente ipotetico (potrebbe anche essere una sola) per spiegare il concetto. Il concetto è che se prima si portavano solamente i rifiuti speciali e/o ingombranti, ora si devono portare anche (per es.) posate, oggetti di metallo (anche piccoli). Non so cosa abbiano di speciale.
Punto 2: Io non me ne fregavo neanche prima (mooolto prima). Se dalle mie parole si evince questo, mi spiace.
Spero di non essere redarguito dal Beppe, che con tanta ironia posta i suoi commenti su questo blog.
Innanzitutto, vorrei smentire le dichiarazioni lette su un giornale molto diffuso localmente, in cui, qualcuno, affermava che le firme della petizione e della richiesta di referendum, sono state carpite con informazioni errate.
Forse, questo qualcuno, ha ancora in mente tempi in cui, in alcune nazioni, qualsiasi azione che veniva presa da chi governava, veniva “accettata” dal popolo, con costrizioni e minacce di rappresaglia ed è questo a cui siamo arrivati. Se non si fa il compitino come ci hanno detto di fare, si prende la punizione sotto forma di sanzione pecuniaria.
Io, ho firmato per entrambi le proposte in totale e completa libertà di coscienza e mai è poi, mai, ho pensato che qualcuno possa avermi dato, detto, informazioni volutamente errate o faziose.
In secundis, vorrei porre all’attenzione l’approccio mentale con cui si è arrivati a partorire questa differenziata, non nel concetto, ma nel modo di ritirare le varie porzioni.
Giorni fa, parlando con un dipendente del comune, lui mi ha detto, ovviamente difendendo le scelte fatte, le seguenti parole: “Intanto iniziamo e PROVIAMO.” Proviamo? Io provo un capo d’abbigliamento, ma non sistema di raccolta rifiuti.
Terzo: ritirando i bidoni individuali, abbiamo dovuto presentare la bolletta dell’igiene ambientale, con il codice cliente. È una mia supposizione, ma dato che tale codice è univoco, chi è interessato all’argomento, potrebbe, sempre per ipotesi, accedere anche ai consumi di: acqua, gas ed energia elettrica, nei casi in cui l’utente, abbia stipulato tale tipo di contratto di fornitura.
Traetene voi le conclusioni.
Carissimo Nicola,
per mio conto le parole di buonsenso e gli atti che ne possono derivare, sono immuni da qualsiasi commento ironico.
Salve.
Apprezzo lo spirito del suo post e il tentativo di un approccio scientifico.
Concordo sui dubbi riguardo Hera (e in generale a una gestione privata di un servizio essenziale dove il profitto dovrebbe stare fuori).
Resto però basito per i suoi esempi.
La plastica andava pulita anche prima del Pap, se non altro perché altrimenti puzza. E mezzo litro per un barattolo di yogurt mi sembra un quantitativo esagerato. Probabilmente il suo esperimento è inficiato dal fatto che in uno scenario reale uno apre un rubinetto, non tiene in mano una bottiglia d’acqua mentre con l’altra mano pulisce.
Altrettanto stupore mi desta il suo calcolo sul conferimento alle oasi. Anche questa era buona prassi anche prima del Pap. Io, che non sono proprio una persona precisa e con tanto tempo libero, vado all’oasi una/due volta l’anno, riempiendo in questo periodo di phon e simili un contenitore paragonabile in volume al bidoncino del residuo.
Forse il problema è proprio qui. L’amministrazione si è posta molto male a livello comunicativo, il Pap può essere migliorato ed Hera non mi sta molto simpatica, ma cambiare phon ogni mese e vivere di scatolette di tonno sono pratiche dannose per la comunità che in qualche modo vanno disincentivate.
Vorrei solo far notare che le sue non sono statistiche rappresentative, ma pressappochismo bello e buono.
ho ricevuto il bellissimo regalo di natale dal Comune di Budrio! Ma è aumentato a dismisura solo a me??????????? Ma io pago esattamente il doppio di quello che paga mia suocera a Bologna con un appartamento leggermente più grande del mio?
Ma cosa devono finanziare ora???
Una volta Budrio era l’isola felice ora è un girone infernale