Cosa esiste di più prezioso del tempo a nostra disposizione? Apparentemente nulla, ma la vita frenetica del terzo millennio e i problemi da affrontare ogni giorno nascondono spesso il suo valore, impedendo di farne l’uso che vorremmo. La Banca del tempo, senza pretendere di diventare la banca del futuro, tenta di inserirsi nella quotidianità caotica delle persone favorendone la condivisione di tempo e di favori.
Il giovane in carriera, che rincasa tardi, può giovarsi per esempio delle mansioni di giardinaggio e di qualche lavoretto di bricolage offerti da un pensionato, in cambio di un aiuto nel pagamento delle bollette o di qualche nozione sulla navigazione Internet. Una mamma a casa in maternità, invece, può dedicare qualche ora di supporto nello svolgimento dei compiti al figlio dei vicini in cambio del bucato stirato. Mentre la coppia giovane, appena trasferita e lontana dalla famiglia, può beneficiare di qualche specialità culinaria locale in cambio di assistenza domiciliare a persone anziane.
In tempi di crisi come quello attuale è facile intuire come la Banca del Tempo, nata nell’ottobre del 2012 dall’idea di un gruppo di cittadini e formalizzatasi poi con un progetto del Comune di Budrio e della Consulta delle Associazioni, costituisca uno strumento fondamentale per il nostro territorio. Oltre a proporsi come “attivatore di buone relazioni”, infatti, può aiutare a limitare gli effetti devastanti dell’attuale situazione economica, che riducendo il potere d’acquisto delle famiglie ne ha anche sempre più compresso la possibilità di godere di servizi non primari.
Come spiegano due membri del gruppo di coordinamento, Giovanni Santandrea e Eugenio Govoni, il requisito essenziale per prenderne parte consiste nell’essere disposti a realizzare uno scambio paritario e gratuito di servizi. Il capitale sociale, ossia l’insieme di conoscenze, valori e saperi condivisi da una comunità, viene messo a disposizione tra gli aderenti e usufruito secondo il principio della solidarietà. Riconoscendosi come portatori sia di bisogni che di risorse, i soci si impegnano a valorizzare le relazioni umane con gli altri aderenti fornendo, senza ritorno economico, alcune ore del proprio tempo: basta specificare che cosa si è in grado di offrire. A volte si tratta di conoscenze tipiche della tradizione locale, altre volte di competenze proprie del proprio percorso professionale, altre ancora, semplicemente, di tempo libero. Come “ricompensa” è possibile richiedere un “favore” in cambio, consultando l’elenco delle attività consegnate a tutti i soci –ad oggi più di 50 – e utilizzando l’apposito libretto degli assegni-tempo.
Senza la pretesa di sostituire le realtà strutturate adibite alla fornitura di servizi, i cittadini possono dunque rivolgersi alla Banca del Tempo per richiedere ciò di cui hanno bisogno, che non sono in grado di realizzare da soli o che semplicemente vogliono apprendere in compagnia di qualcuno, costruendo amicizie e un senso diffuso di fiducia nel prossimo.
L’elenco è davvero lunghissimo: impossibile non trovare qualcosa di interessante. Si va da semplici lavori di cucito a passaggi in auto, riparazione di biciclette, custodia di animali; lezioni ballo, cucina o di inglese, di pittura o di informatica. Servizi di fotografia, interventi di bricolage ma anche offerte di accompagnamento per spese e commissioni o consulenze legali; non manca l’assistenza ad anziani e l’animazione per bambini. Ogni volta che si offre un favore si genera, oltre a coesione sociale, anche un credito orario corrispondente al tempo messo a disposizione. Il vincolo orario non è tuttavia stringente, così come non lo è la reciprocità tra favori: l’atto stesso contiene già un grande valore etico e il meccanismo, totalmente aperto, permette di muoversi liberamente mettendosi a disposizione dell’intera rete. Un esempio? Qualche settimana fa una socia ha invitato gli altri a casa sua per preparare insieme i tortellini; molti dei partecipanti non si conoscevano tra loro: oltre ad una bella cena si sono portati a casa la condivisione di un’esperienza nuova.
Dal 1° gennaio 2014 verrà formalizzato l’inserimento della Banca del Tempo di Budrio nel più vasto meccanismo regionale, che raccoglie gli indicatori statistici del territorio emiliano romagnolo. L’adesione, gratuita, si consegna tramite l’apposito modulo presso la Sede di Via Marconi 6, ogni mercoledì dalle 17 alle 19. Per ogni informazione la Banca del Tempo risponde alla mail bdt.budrio@gmail.com e al numero 370 310 79 50. “Ma la strada è ancora lunga, si fa fatica a ingranare” – dice Giovanni Santandrea. “Sono ancora pochi i giovani che hanno aderito e soprattutto molti soci fanno fatica a chiedere. L’idea della Banca del Tempo invece è proprio questa: uscire dalla logica tradizionale del volontariato fine a se stesso. Alla base del meccanismo vi è la volontà di instaurare buone pratiche reciproche, non solo tra chi possiede già questo valore dentro di sé, ma inserendo nel circuito sociale anche chi non ne fa parte”.
Petra Crociati
Bella iniziativa!
Non ne ero a conoscenza,
grazie