L’XIª edizione de La Magia del Presepe – promossa dall’Associazione Culturale Senza Confini – propone una mostra presepiale, presente nella chiesa di Sant’Agata fino al 6 gennaio 2014. La rassegna è incentrata sul presepe di Roberto Barbato. L’opera del maestro napoletano – ispirata da una fotografia (degli anni ’30) della processione della Madonna dell’Olmo – riesce a fondere in modo garbato due riti di solito separati tra loro.
Il primo, universalmente riconoscibile, è la Natività; il secondo, appartenente alla religiosità del nostro territorio, è il culto della Vergine dell’Olmo. Questo accostamento inatteso permette di sperimentare una profonda comunione con la sacralità degli eventi rappresentati. Il presepe di Barbato, fortemente voluto e donato alla Parrocchia di San Lorenzo dall’Associazione Senza Confini alcuni anni fa, interagisce con quattro opere (poste sugli altari laterali della chiesa) di Pierluigi Zamara. Il presepista veneziano, ma bolzanino di adozione, offre quatto esempi delle sue reinterpretazioni della Natività, che si emancipano dai tradizionali dettami compositivi per tentare di esprimerne l’essenza intima.
LA MADONNA DELL’OLMO
La fede dei budriesi nella Madonna delle Grazie, detta dell’Olmo, affonda le radici nei secoli passati. Il nome Madonna dell’Olmo deriva dall’albero su cui, negli ultimi decenni del ‘500, era posta l’immagine di una Vergine ritenuta capace di compiere miracoli. Le visite dei credenti si moltiplicano e nel 1589 sorge una cappella celebrativa. Il culto si diffonde a tal punto da rendere imprescindibile la costruzione di un chiesa (terminata nel 1596). Gli abitanti di Budrio manifestano a più riprese il desiderio di portare l’immagine della Madonna dell’Olmo per le strade del Castello, nelle chiese e nei quartieri, come avveniva a Bologna – già dal 1588 – per la Madonna di San Luca. La Compagnia del Santissimo Sacramento di Budrio, ottenuto il consenso dei proprietari del Santuario (signori Vizani), si incarica di sottoporre la richiesta popolare all’attenzione di Alfonso Paleotti (Arcivescovo di Bologna). Quest’ultimo acconsente e nella domenica delle Rogazioni del 1603 si svolge la prima processione della Vergine dell’Olmo. Dopo il rinnovo della concessione nel 1604 e l’affidamento ufficiale alla Compagnia del SS. Sacramento, la processione diviene un appuntamento ricorrente.
LA DIFESA DEL CULTO
Nel corso delle celebrazioni del Iº centenario (1689) dalla fondazione, il Santuario è arricchito da numerosi arredi. La necessità di una radicale opera di ristrutturazione dell’edificio sacro si impone nel corso del ‘700, ma i proprietari non dispongono delle risorse finanziarie sufficienti per mettere mano al progetto. A questo punto interviene lo spirito dei budriesi: ben 232 abitanti del nostro Comune scelgono di autotassarsi, raccogliendo così il danaro per acquistare il Santuario dal marchese Tommaso De Buoi. La Chiesa dell’Olmo è salva, ma i restauri non possono concretizzarsi immediatamente per mancanza di fondi (spesi per l’acquisto). Nel 1871 l’amministrazione del Santuario viene ceduta al parroco di San Lorenzo (Carlo Bayma). Nel 1889 (IIIº centenario) si realizza finalmente il primo grande restauro.
Nel 1939 altri importanti interventi sono portati a termine grazie al sostegno dei fedeli e nel biennio 1969-1970 si concretizza la seconda opera di ristrutturazione con cui sono riparati i gravi danni lasciati in eredità dalla IIª Guerra Mondiale. Al termine dell’azione di recupero vengono riscoperti, nella facciata, dei preziosi lasciti dell’architettura originaria. Tra questi spiccano: l’ovale collocato al centro sopra il portale, affiancato da due finestrini (riaperti dopo il restauro) con grate di ferro attraverso cui i fedeli di passaggio avevano la possibilità di contemplare l’immagine della Vergine dell’Olmo.
Leonardo Arrighi
GIORNI E ORARI DI APERTURA DELLA MOSTRA:
– 24, 25, 26 e 29 dicembre 2013
– 1, 5, 6 gennaio 2014
dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18.
BIBLIOGRAFIA
– Fedora Servetti Donati, Nascita e vita di un santuario di campagna, Bologna, Centro Studi O.S.M., 1970.
– Lorenza Servetti, La Madonna dell’Olmo – Quattro secoli di devozione.