Siamo andati a visitare una delle più solide realtà sociali e ricreative del nostro territorio, il Centro Sociale La Magnolia di Budrio, in via Bianchi 31, che nel 2013 ha raccolto 1080 iscrizioni di cittadini di ogni età. A parlarci della sua storia e delle attività in programma c’erano Mario Pasquali, Presidente in carica dal 2012, Primo Lucarelli, ex Presidente “storico” dal 2000 al 2012 e Angela Cocchi, una delle coordinatrici delle attività.
Una storia lunga più di 20 anni, sig. Pasquali. Ma partiamo dall’inizio, ci racconta quand’è nato il centro sociale e per volere di chi?
Il centro è nato nel 1991 per volere di un gruppo di persone che ne sono poi stati i soci fondatori e sotto la spinta del sindacato Spi-Cgil. E’ stata chiesta subito all’amministrazione comunale una sede dove poter svolgere le attività, e dopo la prima provvisoria in via Garibaldi 36 (presso la Biblioteca Comunale), ci siamo trasferiti in via Marconi 6, dove c’è l’attuale sede dell’Inps. Lì è iniziata la nostra attività ufficiale con il bar, le carte, la tombola. Dopo pochi anni i soci erano diventati però già più di un migliaio e quindi il consiglio richiese una sede più grande. L’amministrazione comunale con grande lungimiranza acquistò questo edificio in via Bianchi, una vecchia sede e deposito dell’Enel in totale abbandono, e lo ristrutturò. L’inaugurazione fu il 12 novembre del 2000 alla presenza dell’On. Renzo Imbeni, allora Vice Presidente del Parlamento Europeo. Da allora svolgiamo qui tutte le nostre attività, che sono tantissime!
Quindi essere Presidente è un bell’impegno…
Si, è una bella responsabilità. Il bar è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 11.30, dalle 13.30 alle 17.30 e dalle 19.30 alle 23 e ogni giorno c’è poi un’attività diversa in programma. Insomma, c’è molto di cui occuparsi.
Immagino che l’età media dei soci che usufruiscono delle vostre attività sia quella di persone in pensione, è corretto?
La maggioranza degli iscritti ha tra i 51 e i 75 anni, ma anche gli over 75 sono molti. Sotto i 50 anni sono meno di 100 persone, in maggioranza bambini.
Quali sono le attività che avete proposto quest’anno e ce ne sono alcune nuove che vuole mettere in evidenza?
Tutti gli anni proponiamo attività continuative: si tratta sia di attività legate al bar e ai giochi di carte(per esempio il burraco, a cui partecipano anche soci Ancescao di altri centri, il mercoledì sera, o la tombola, la domenica pomeriggio, ndr); abbiamo poi corsi di ginnastica in collaborazione con l’associazione Sport e Movimento, il corso di ricamo e cucito il mercoledì pomeriggio, i balli di gruppo il martedì mattina, yoga il martedì sera. Abbiamo inoltre corsi di inglese per i soci collaboratori, che servono anche come momento di ritrovo e di amicizia. Un progetto di cui siamo molto fieri è quello di lettura, assai animato e frequentato: quest’anno stiamo leggendo il romanzo Il ritratto di Dorian Grey di Oscar Wilde il giovedì pomeriggio, insieme alla Prof.ssa Liliana Stracuzzi e Giovanni Chessa, che interpretano il testo.
La Magnolia sembra essere un luogo di grande importanza nel contesto di Budrio per i suoi cittadini, in particolare per quelli di una certa fascia di età. Credete che possa essere un luogo di incontro anche per altre categorie, per esempio i giovani o gli stranieri?
La fascia di età dei soci è molto alta, anche se ci sono alcuni giovani, anche stranieri, che vengono ogni tanto al bar, o partecipano ai corsi o ai viaggi. Non è facile dare un giudizio: noi siamo aperti a tutti ma per i giovani abbiamo poche attività da offrire, sappiamo che cercano altro. Detto ciò cerchiamo di aiutare tutti in paese, anche economicamente: come membri del tavolo della sussidiarietà diamo una risposta alle situazioni di disagio di persone segnalate dai servizi sociali, per esempio di genitori che non riescono a pagare la retta del pulmino dei loro figli o le bollette luce. Ogni anno utilizziamo il budget previsto per la sussidiarietà (ricavato esclusivamente dagli introiti del bar, cene di autofinanziamento e quote sociali).
Come pubblicizzate le vostre attività con chi non vi conosce, per esempio con le persone straniere?
Arrivare alle persone straniere è molto difficile; noi organizziamo corsi di italiano, di cucito e ricamo per donne straniere, ma dopo la tragedia di Jamila dell’anno scorso (La donna uccisa dal marito a Budrio che frequentava il corso di italiano per donne straniere, ndr) c’è stato un enorme calo nelle iscrizioni. Oltretutto le donne frequentanti, marocchine e pakistane in prevalenza, sono molto incostanti, nonostante che per uno straniero il primo obiettivo per integrarsi è proprio quello di imparare la lingua del nuovo paese.
L’orario è inoltre molto comodo, di mattina, quando i figli sono a scuola e i mariti al lavoro. Purtroppo questa tragedia ci ha fatto riflettere sulla difficoltà di arrivare a certe persone e di creare legami con chi consideriamo diverso da noi. Le insegnanti di Jamila, inoltre, non avevano notato segnali, ma lei, come altre donne, non era costante e molto riservata.
Petra Crociati