La lettera dello studente Filippo Fioravanti alla stampa

27 gennaio, 2014

Pubblichiamo la lettera che lo studente di ingegneria gestionale Filippo Fioravanti ci ha mandato.

A inizio novembre ho iniziato il tirocinio presso Hera, il cui scopo è quello di seguire da vicino il sistema di raccolta dei rifiuti “porta a porta”: un capitolo della tesi, infatti, prevede l’analisi del livello di gradimento della popolazione, tramite questionario.
Per poter avere un ritorno significativo di questionari, in accordo con la professoressa relatrice della mia tesi, ho chiesto l’aiuto delle scuole, in modo tale da far arrivare 1400 moduli ai genitori degli alunni di elementari e medie. Il questionario è stato approvato dal Comune e la scuola è stata semplicemente un tramite.
Per avere un campione significativo è importante coinvolgere più fasce d’età, per questo motivo il questionario – dopo parere favorevole delle istituzioni scolastiche – è stato consegnato anche ai ragazzi (4 classi delle Scuole Medie e le classi V delle Scuole Elementari).
Ho poi sottoposto il questionario anche ai commercianti che si sono resi disponibili a rispondere e a un centro sociale di Budrio.

La richiesta è stata fatta a nome dell’Università di Bologna, proprio perché l’indagine sul livello di gradimento del sistema di raccolta dei rifiuti “porta a porta” fa parte della mia tesi di laurea magistrale. Le persone sono libere di compilare il questionario scrivendo il loro parere sul porta a porta, oppure di non partecipare e quindi di non compilarlo. Dopo aver avuto parere positivo dalle scuole, e quindi dopo aver consegnato i moduli, ieri mattina ho ricevuto la telefonata della Dirigente dell’Istituto Comprensivo: sono arrivate delle pressioni e la scuola si rifiuta, dopo votazione a maggioranza del Consiglio di Istituto della scuola media (nessuno si è mai opposto a un questionario di gradimento promosso dall’Università), di consegnare i risultati.
Trovo inconcepibile che alcune persone possano piegare una scuola e fare pressioni sulla Dirigente, che prima autorizza il questionario e poi, prendendo atto della votazione del Consiglio, a un giorno dalla consegna del materiale già compilato, mi informa che non ha intenzione di darmi i moduli. Oltre a considerarla un’offesa a me e alle mie ricerche, la reputo un’offesa a tutti i cittadini che hanno compilato il questionario e l’hanno riconsegnato. I risultati servono solo per la mia tesi, non c’entra la politica in un questionario. Vorrei far sapere a tutti coloro che hanno ricevuto il questionario tramite la scuola e che lo hanno gentilmente compilato che le loro opinioni non potranno mai essere visionate e lo stesso destino avranno molto probabilmente anche i questionari delle scuole elementari di Budrio e delle frazioni.

Grazie per l’attenzione,

Filippo Fioravanti

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