C’è spazio anche per Budrio nell’autobiografia Passo dopo passo di Carla Fracci. La più grande étoile italiana ha sempre voluto portare il sacro fuoco della danza fin nei centri più piccoli e periferici dello Stivale. “Ho danzato nei tendoni, nelle chiese, nelle piazze” – ricorda la Fracci, nel libro che promuove in queste settimane. “Sono stata una pioniera del decentramento. Volevo che questo mio lavoro non fosse d’élite, relegato alle scatole d’oro dei teatri d’opera. E anche quando ero impegnata sulle scene più importanti del mondo sono sempre tornata in Italia per esibirmi nei posti più dimenticati e impensabili. Nureyev mi sgridava: “Chi te lo fa fare, ti stanchi troppo, arrivi da New York e devi andare, che so, a Budrio…”. Ma a me piaceva così, e il pubblico mi ha sempre ripagato”.
Ma quando lo disse, chi era sindaco?