Mentre il sindaco di Castenaso boccia il porta a porta dichiarando un aumento del 23% sui costi, il Comune di Budrio pubblica i dati economici, in cui dimostra come – al contrario – potrà esserci addirittura un guadagno. La raccolta porta a porta sarà un risparmio – dai dati – solo se si raggiungerà l’80% di differenziata. Ma nessun comune della provincia arriva a tanto.
COSTO LEGATO ALLA QUANTITA’ DI DIFFERENZIATA
Per ora, sono due i punti fermi. Il porta a porta dei rifiuti porterà a un beneficio per l’ambiente, e allo stesso tempo comporta un disagio per i cittadini. Non si sa ancora – invece – se sarà un vantaggio economico per il nostro Comune. La scorsa settimana, il sindaco di Castenaso Stefano Sermenghi, ha confermato il suo diniego a introdurre il nuovo sistema nel suo paese, in quanto troppo oneroso perchè “HERA – ha detto – chiede il 23% in più sui costi”. A stretto giro, il Comune di Budrio, nel giornale Budrio Terra e Civiltà, in distribuzione in questi giorni, ha pubblicato le condizioni per le quali – al contrario – si potrà avere un vantaggio economico dalla raccolta. Da una prima lettura si evince che il costo del servizio non subisce una variazione netta rispetto al precedente (raccolta stradale). Ma soprattutto, il costo del servizio è rapportato alla quantità di differenziata che i budriesi conferiranno. In altre parole, dato che il rifiuto ha un valore, più sacchi colorati e materiale diviso si forniranno e più il Comune avrà uno “storno” sul costo. A quasi 3 mesi dall’inizio della raccolta, questo dato non è ancora disponibile. Certo è che sarà ben difficile arrivare a quell’80% di differenziata (ora siamo al 44%) necessario per poter dire che la raccolta costerà meno rispetto a prima, almeno economicamente.
PER RISPARMIARE NECESSARIO L’80% DI DIFFERENZIATA
Quando ancora i rifiuti, fino a un anno fa, venivano raccolti nei cassonetti stradali, la raccolta differenziata si fermava al 40% di tutto il materiale conferito. Solo a seguito dell’introduzione del porta a porta per carta e plastica si è assistito a un aumento fino al 44%. Ora l’obiettivo del comune è assai arduo, visto che la forbice entro la quale pensa di rientrare con l’introduzione della raccolta integrale va dal 70% all’80%.
Solo in questo caso si potrà parlare di sostenibilità per il nuovo sistema. Dal punto di vista economico, ci sarà un risparmio, rispetto alla raccolta stradale, solo se si raggiungerà la vetta più alta, intorno all’80%. Un traguardo alquanto difficile da tagliare, visto che nessun comune della provincia raggiunge una percentuale così elevata. Solo San Giovanni in Persiceto tocca quota 78,1%, ma con un sistema porta a porta diverso, basato sul conferimento dell’umido in bidoncini per strada. In generale, dei 60 paesi della provincia, solo 4 rientrano nella forbice: oltre a San Giovanni, anche Crespellano (70,2%), Monte San Pietro (74%) e Sasso Marconi (74,6%). (report rifiuti Arpa 2013)
Mi sembra di sentire persone che stanno contrattando ad un’asta l’acquisto di un oggetto di valore e la differenziata benché il business dei rifiuti generi molti guadagni, così come è stata imposta e per i disagi che crea, non può essere oggetto di contrattazione.
All’inizio si parlava del 65%, poi del 70 e adesso dell’80. Chi offre di più?
Non sanno proprio più a che santo votarsi, per far passare sta cosa fatta con i piedi, in maniera superficiale, senza tenere conto del disagio che, come dimostrato dai fatti ci sta procurando, ma solo per far vedere che qualcosa sono capaci di fare e dimostrare quanto sono bravi quelli della giunta ad avere optato per la scelta migliore e priva di metodi alternativi.
Smettela di prenderci in giro e qualcuno faccia realmente qualcosa di concreto per porvi fine. Ne abbiamo fin sopra ai capelli di questi mestieranti che si vogliono far passare per amministratori lungimiranti ed attenti al bene di Budrio.
Sarà che pur piacendomi la matematica non sono un ragioniere, sarà che non sono un “dirigente” e quindi faccio fatica a capire certe cose, sarà tutto quel che volete ma:
– non riesco a far a meno di sbellicarmi dal ridere nel vedere dei numeri PREVENTIVI non solo con con le decine e le unità di euro ma ADDIRITTURA CON LA VIRGOLA! LOL & STRA-LOL … e questi sono numeri della Pierini & C. & HERA…
– pesca di qua, pesca di la, di sopra e di sotto, davanti e dietro, qualcosa di sensato e reale a favore della PaP non si riesce a mettere insieme. Tante le considerazioni possibili su quanto qui riportato, ma ci fosse qualcosa che dice che è stata una scelta buona… si, una buona per HERA c’è: una mezza milionata circa in più all’anno da tutti noi…
Ho bisogno di un chiarimento: questo ” contratto” con Hera per questo tipo di raccolta differenziata ha una durata?
Argomento sul quale ho già fatto illazioni qualche mese fa ma non s’è saputo nulla. E temo che grazie alla “trasparenza” della Pierini & C. non sappiano nulla neanche le opposizioni.
Pensiamo male: vista la ritrosità a venire incontro a noi ed alle opposizioni che la Pierini & C. ha sempre ostentato e visto che di un “ritorno ai cassonetti” (episodio 5 de la saga “Ritorno al futuro”?) neanche a parlarne… direi che il “contratto” dev’essere una cosa non accettabile. Speriamo mi sbagli…
fatta così è un vero schifo..vedremo quanti topi ci troveremo in giro e la puzza nei compattatori in paese quest ‘estate…già adesso è tremenda! In campagna comincia a vedersi di tutto…complimenti al sindaco!!!
vetro, plastica, sacchi abbandonati sui bordi della strada, sacchetti dell’umido sul rivo del fiume (zona mezzolara) davvero una grande ideona, per non parlare del pericolo topi concordo con marzia
mi domando, se non raggiungiamo l’80%, le migliaia di euro in più chi le paga???
Io un’idea l’avrei, ma mi sa tanto che toccherà come al solito a noi poveri cittadini, già cornuti e mazziati, sopperire alle mancanze di questa banda di incapaci che hanno messo in piedi tutto questo.
Non è giusto gabellare i cittadini asserendo che la tassa sui rifiuti urbani(Tares) non è aumentata per poi dire che calerà quando raggiungeremo l’ottanta per cento di differenziata.La matematica è logica e non politichese.Chi ci dice che ora siamo al 44% di differenziata? Hera? e sopratutto chi ci dirà quando raggiungeremo l’80%, sempre Hera?
Ho la vaga impressione che se e quando raggiungeremo tale quota,la trasversale di pianura sarà da rifare perchè vecchia e obsoleta,via Bissolati sarà liscia come un bigliardo senza buche,l’impianto a Biomassa di Mezzolara sprigionerà ossigeno dai comignoli,Quirico Filopanti si sarà seduto sul monumento per ammirare la piazza a Lui intitolata messa a nuovo e senza auto e la casa della salute sarà rifatta perchè vecchia e cadente.
La raccolta di carta e plastica andrebbe fatta tutte le settimane,in quanto i quantitativi che una famiglia produce, purtroppo sono troppi per essere conservati nella propria abitazione per 2 settimane consecutive.
Inoltre per funzionare correttamente necessita di un sistema basato su incentivi per chi la esegue correttamente.
Si potrebbe utilizzare ad esempio, un adesivo con un codice personalizzato per ogni famiglia residente da applicare sui sacchi , così che l’utente ottenga una riduzione nella bolletta per ogni sacco di rifiuti correttamente differenziato.
Questo potrebbe risolvere il problema dei tanti rifiuti abbandonati , tipo quelli che quotidianamente vedo lasciati di fianco alla cabina telefonica di fronte ai vigili del fuoco.
ma se il codice personalizzato c’è anche sui bidoncini e manco li controllano…ma di che parliamo?
Ma non avete visto come vengono raccolti i sacchetti dentro i bidoncini? Se c’è una fila di bidoncini, li aprono tutti, poi mettono i sacchetti dentro a due o tre bidoncini e vanno a vuotare quelli. Non controllano affatto chi e quanto rifiuto di produce.
Si, è così, ma se ben ricordo, tanto per l’umido che per il non riciclabile, la presenza del chip che li identifica è stata giustificata per un eventuale futuro. Non s’è mai parlato, a mia memoria, da parte della Pierini & C. di utilizzare da subito queste informazioni così da far pagare di più chi più produce rusco. D’altronde è logico: era una cosa fatta quasi (*) troppo bene.
Ovvero: se questa PaP così come ci è stata imposta ha portato delle persone a comportarsi come ben sappiamo, si può immaginare cosa sarebbe successo se da subito avessero preso a tassare il singolo in modo proporzionale al rusco non riciclabile ed umido prodotto.
(*) oltre che tener conto del bidoncino esposto per lo svuotamente bisognerebbe anche quantificare in peso: un bidoncino mezzo vuoto o a 3/4 non può pagare quanto uno zeppo. Quel che si paga ad HERA sono le tonnellate da smaltire non il numero di sacchi raccolti o secchielli svuotati.