A Budrio c’è un altro modo di fare scuola. E’ l’insegnamento proposto dall’istituto di istruzione parentale Le Api Libere che da quest’anno accoglie bambini dai 2 anni e mezzo fino all’età da diploma elementare in via Cantarana 8. Abbiamo incontrato Costanza Savini [foto], una delle insegnanti, per farci raccontare il metodo educativo e il loro approccio.
Costanza, chi sono le Api Libere?
Sono un gruppo di insegnanti e professionisti dell’educazione che hanno deciso di dare la possibilità ai bambini, in età da scuola materna e elementare, di imparare e apprendere le materie scolastiche con un metodo alternativo rispetto a quello della scuola tradizionale.
Quindi, è proprio una scuola…
Esattamente è un istituto di educazione parentale, che prepara bambini e ragazzi attraverso lezioni in classe di italiano, matematica, lingue straniere e tutte le materie previste dal programma ministeriale. Ma lo fa attraverso l’ascolto delle esigenze dei ragazzi, la messa in risalto del loro talento, la decodifica dei loro conflitti interni.
Ma frequentare la scuola pubblica non è obbligatorio?
E’ obbligatorio l’esame di stato di quinta elementare, al quale i nostri ragazzi si sottopongono per poter proseguire il corso di studio. Siamo noi stessi a seguirli fino al momento in cui si diplomano e consigliamo ai genitori di far fare l’esame anche al termine di ogni anno scolastico.
Ci spiega meglio l’approccio educativo?
Diamo una formazione ai bambini proprio come la scuola tradizionale. Quello che cambia è come lo facciamo, ponendo attenzione al singolo. Partiamo dai suoi interessi per aiutarlo a comunicare e ad approcciarsi alla conoscenza delle materie in modo più semplice e con più entusiasmo. Usiamo la fantasia per trasmettere la bellezza dei sogni, rendendolo però consapevole di cosa è possibile e cosa non lo è. Portiamo i bambini a contatto con la natura e con la quotidianità: cuciniamo con loro, costruiamo percorsi di vita facendogli scoprire la bellezza dell’orto, li portiamo a contatto con gli elementi della natura… Nelle scorse settimane ci siamo dedicati alla scrittura di brevi testi usando come inchiostro il succo spremuto da frutti di stagione. Oltre a fare il bucato con la cenere come si faceva una volta. Cerchiamo di far scoprire ai ragazzi la bellezza e l’importanza delle piccole cose.
E’ una educazione poco rigida…
Non direi. Chiediamo serietà nella preparazione dei compiti e pretendiamo che i ragazzi mettano in campo un percorso basato sul rispetto e sulla presa di coscienza dei doveri che devono assolvere. Accanto a questo modo di lavorare, però, diamo spazio anche a un diverso rapporto con i bambini, cercando di stimolare la loro curiosità attraverso giochi, laboratori, attività fisica all’aria aperta, attività di rilassamento e bioenergetica, con un approccio volto a valorizzare i loro punti di forza.
Seguite una teoria particolare di approccio educativo?
Beh… le api vanno di fiore in fiore, e così facciamo noi. Abbiamo un nostro metodo che prende spunto da più riferimenti, fra i quali i metodi Montessori, Steiner e la Scuola della Pace.
Per quali motivi i genitori decidono di iscrivere i loro figli alle Api Libere?
Il nostro istituto nasce proprio dalle perplessità che molti di loro hanno nei confronti della scuola tradizionale. Classi troppe numerose e insegnanti sottopagati dallo Stato non aiuta i ragazzi nel loro percorso di formazione e proprio per questo, negli ultimi anni, sono nati istituti come il nostro in molte realtà della provincia che hanno coinvolto sempre più bambini e ragazzi, oltre ai loro genitori che partecipano attivamente ai progetti.
Oltre a mettere passione portiamo tutte le nostre competenze: siamo insegnanti e professionisti dell’educazione, partecipiamo costantemente a corsi di formazione. La cuoca che segue la preparazione dei pasti utilizza solo prodotti biologici di prima qualità. E i costi per chi frequenta le Api Libere non sono tanto più alti di quelli della scuola pubblica.
Qual è l’insegnamento più importante che trasmettete ai ragazzi?
Sicuramente è l’educazione alla vita, che non è fatta solo di studi nozionistici ma anche di esperienze sensoriali e concrete. Proviamo a trasmettere qualcosa di bello alle nuove generazioni: il loro futuro dipende proprio da questo.
[Nelle gallerie, l’istituto Le Api Libere]