Giovedì 20 febbraio alle 21 sarà in scena al Consorziale di Budrio lo spettacolo comico Tutto Shakespeare in 90 minuti, versione italiana del successo internazionale The complete works of William Shakespeare (abridged), che vede sul palco Nino Formicola (Gaspare del duo comico Zuzzurro e Gaspare) e Alessandro Benvenuti, con la regia dello stesso Benvenuti. Si tratta di uno spettacolo dal ritmo calzante con solo tre attori che si cimentano nella folle impresa di riassumere tutta l’opera del Bardo in una sola ora e mezza e si preannuncia il più divertente della stagione budriese.
GASPARE SENZA ZUZZURRO
In scena avremmo dovuto vedere Zuzzurro e Gaspare ma la scomparsa ad ottobre di Andrea Brambilla, in arte Zuzzurro, ha portato alla sua sostituzione con Alessandro Benvenuti, attore di lunga esperienza teatrale e anche regista. Sul palco insieme a loro è Francesco Gabbrielli, in una coproduzione a.ArtistiAssociati e FondazioneAtlantide-TeatroStabileVerona. Il progetto e l’ideazione, nonché la traduzione dal testo originale, sono di Francesco Valerio.
“Se ti piace Shakespeare, ti piacerà questo spettacolo.
Se odi Shakespeare, amerai questo Spettacolo!”
Così il The Today Show ha recensito il grandissimo successo The complete work of Shakespeare (abridged), la versione originale scritta da Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield, che ne sono stati anche i primi interpreti. Grandissimo successo perché questo spettacolo è in scena dal 1981 e non solo in Inghilterra, ma anche negli Stati Uniti, Australia, Canada, Asia…
La versione in scena giovedì è la prima italiana ed è piuttosto fedele all’originale, come ci racconta Nino Formicola nell’intervista che segue, in cui ci parla anche dello spettacolo e del cambiamento che hanno dovuto affrontare, nonché della carriera del famoso duo comico.
Lo spettacolo che porterete in scena giovedì è un adattamento da The complete works of William Shakespeare (abridged), in che modo si distingue dall’originale? Prevede anche momenti di improvvisazione, come si legge riguardo la versione inglese?
Abbiamo preso lo spettacolo com’era e lo abbiamo rifatto. Anche in quello originale non è realmente prevista improvvisazione, ma devi considerare che va in scena da 32 anni e quindi nel corso del tempo è cambiato. È uno spettacolo difficile da fare, sei su una lama di rasoio: far capire al pubblico che stai facendo finta di fare lo scemo è difficile, sembra improvvisato ma non lo è e richiede un grande impegno da parte degli attori.
L’unica grande differenza rispetto alla versione inglese è che abbiamo tolto Macbeth perché era una parte giocata sul dialetto scozzese e in italiano non avrebbe avuto senso.
Come sappiamo sul palco insieme a lei avrebbe dovuto esserci Andrea Brambilla (Zuzzurro) ma, a causa della sua scomparsa, è stato sostituito da Alessandro Benvenuti, regista dello spettacolo. Questa circostanza ha comportato cambiamenti?
No, perché a teatro, come Zuzzurro e Gaspare, siamo sempre stati molto rispettosi del testo teatrale, diverso sarebbe stato per uno sketch per la televisione, in cui avevamo ruoli più definiti, quindi non è stato un grande un problema sostituire Andrea con un altra persona. È un ruolo che Alessandro riesce ad interpretare bene perché è bravo. Alessandro ha una lunga esperienza teatrale e ha interpretato soprattutto monologhi che negli anni lo hanno portato un po’ lontano dal tipo di comicità di questo spettacolo. Per questo motivo all’inizio aveva un po’ di timore, ma grazie alla sua straordinaria bravura ha superato il problema.
Lei e Andrea Brambilla siete stati varie volte presso il teatro di Budrio, l’ultima volta con Non c’è più il futuro di una volta nel 2011. Ha qualche ricordo particolare del nostro paese?
A Budrio siamo venuti spesso per un certo periodo, poi per parecchio non siamo venuti più. Quando venivamo tre giorni abbiamo conosciuto bene il paese e, ricordo, mangiato benissimo. Adesso veniamo per un giorno solo, purtroppo, andiamo e ripartiamo. Fare tournée ora è come andare in banca: vai e torni, fai una serata sola, non conosci il posto e le persone e non ti fermi neanche, purtroppo è un danno collaterale della crisi del teatro. Pensa che in una città come Genova, per esempio, ci fermiamo solo due giorni.
So che sta lavorando a una biografia su Zuzzurro e Gaspare, ci vuole raccontare qualcosa in proposito?
Sì, si sta rivelando una grande fatica… dovrebbe uscire per Rizzoli prima dell’estate. Fatica perché mi sto rendendo conto che sto scrivendo uno spaccato del mondo dello spettacolo degli ultimi 40 anni, una storia dello spettacolo in cui ci sono Zuzzurro e Gaspare. In questi 40 anni noi abbiamo fatto di tutto: attori in televisione, in teatro, autori per la televisione e per il teatro, abbiamo condotto e partecipato a programmi comici e recitato nelle piazze.
Siamo passati attraverso un cambiamento globale dello spettacolo italiano, il passaggio da quando c’era solo la RAI alle altre televisioni, fino all’imbruttimento generale della TV di oggi, il passaggio da quando il teatro era blindato per chi faceva TV fino ad oggi che risente di una grande crisi.
È faticoso anche perché tanti ricordi affiorano, cose a cui non avevo più pensato negli anni.
Ringraziamo Nino Formicolo per l’intervista che ci ha gentilmente concesso, e ricordiamo con affetto Andrea Brambilla che ci ha regalato tante risate, anche dal palco del nostro teatro.
Maria Ludovica Piazzi