Baseball Clinic: sport e dialogo tra culture al palazzetto dello sport di Budrio

Baseball Clinic è un evento sportivo, ma anche un esercizio di conversazione in inglese. E’ un’attività interdisciplinare, dove lo sport, il confronto tra culture diverse e il messaggio di Gesù si incontrano per dare ai giovani di Budrio un nuovo spazio di riflessione.

A BUDRIO UN GRUPPO DI STUDENTI AMERICANI
L’evento, in programma martedì 18 marzo dalle 15 alle 17 presso il palazzetto dello sport L. Marani, in collaborazione con le associazioni Impatto a Budrio e Sport e Movimento, è organizzato dall’associazione di volontariato Youth For Christ, che dal 2007 svolge nelle scuole medie e superiori di Bologna attività collegate all’insegnamento della lingua inglese. A Budrio è già arrivato da alcuni giorni un gruppo di studenti americani tra i 16 e i 18 anni, per uno scambio culturale dall’Arkansas Baptist High School di Little Rock, accompagnati dal loro allenatore di baseball Billy Coss e guidati da Stefano Mariotti, pastore battista della Chiesa Nuova di San Lazzaro, che fa parte anche della neonata associazione Impatto A Budrio e vive a Mezzolara da 3 anni con la moglie inglese. Durante l’incontro tra i ragazzi americani e i partecipanti budriesi il coach Billy Coss svelerà ai presenti alcuni principi e tattiche del baseball in lingua inglese – una vera e propria “clinic di baseball” – stimolando poi il dialogo coi ragazzi al confronto reciproco nel rispetto del mondo sportivo e delle proprie esperienze di vita.

YOUTH FOR CHRIST
Stefano Mariotti è responsabile dei progetti per le scuole superiori di YFC a Bologna, e a Budrio ha condotto alcuni incontri al liceo Giordano Bruno nel marzo 2013 e ha organizzato un campo solare, aperto a ragazzi di ogni religione. “Abbiamo ricevuto ottimi feedback – ci ha detto – dai ragazzi che hanno partecipato ai nostri incontri, dove il tema di discussione affrontato è stato il film Hunger Games. Vogliamo che i ragazzi abbiamo spunti di riflessione moderni su cui discutere e confrontarsi, utilizzando le parole della Bibbia per interpretare il mondo in cui vivono ogni giorno. Quest’anno parleremo del film Gravity“.
E a Budrio Next ha risposto così in merito all’attività che svolge.

Stefano, cosa vuole trasmettere YFC ai ragazzi di Budrio?
L’obiettivo principale è trasmettere attraverso azioni pratiche e il racconto di esperienze dirette ciò che Gesù ci ha insegnato, i valori che possiamo trarre dalla lettura della Bibbia e che possono essere uno spunto di riflessione per tutti.

Come nasce YFC e come arriva a Budrio?
Youth For Christ è nata negli anni 50 in America, mentre in Italia si è diffusa solo da 7-8 anni, ma l’epicentro è stato proprio a Bologna. Qui, da alcuni anni, organizziamo diverse attività di dialogo e confronto nelle scuole medie e superiori attraverso l’esperienza diretta di persone che vogliono trasmettere il messaggio di Gesù attraverso il loro “servizio”. Per noi è molto importante questo concetto: i ragazzi si mettono a disposizione per parlare della loro esperienza. Ovviamente non vogliamo indottrinare nessuno né fare proselitismo. Ecco perché portiamo come argomento di discussione lo sport o altri temi che possono interessare ai ragazzi.

E l’associazione Impatto A Budrio come si lega a YFC e alla dottrina evangelica?
Impatto A Budrio fa parte di un grande progetto internazionale che si chiama ACTS29 (dal Libro degli Atti, contenuto nella Bibbia; i libri sono 28: il 29 lo scrivono i fedeli con le loro azioni); siamo nati nel 2013 quando le due principali Chiese evangeliche di Bologna si sono unite e hanno deciso di “fare rete” per radicarsi ancora di più sul territorio. Con l’associazione ci muoviamo in questo senso: ci piace l’idea di fare qualcosa di radicato nelle comunità di Budrio e Molinella, di cui più o meno facciamo parte tutti. A questo proposito, tra poco dovremmo aderire al Tavolo della Sussidiarietà: abbiamo partecipato all’esperienza della Borsa della Solidarietà dopo averlo scoperto per caso su Facebook. Aderiamo già con la chiesa di San Lazzaro ad iniziative simili ma ci piace l’idea di poter essere di aiuto anche qui.

Come reagiscono i ragazzi di Budrio quando dici che sei un pastore?
In effetti all’inizio sono sempre un po’ confusi! Ma mia moglie è lettrice di inglese proprio al liceo, quindi ci conoscono e quando siamo andati a parlare nelle classi accompagnati dai ragazzi della scuola battista dell’Arkansas abbiamo riscontrato sempre delle reazioni molto positive. I ragazzi sono curiosi, gli piace confrontarsi con i loro coetanei americani sulla vita scolastica e sulle loro esperienze, anche alla luce del messaggio della Bibbia che rappresenta appunto la “missione” dei ragazzi che sono qui in visita. Per noi l’importanza di questi incontri sta proprio in questo: far riflettere i ragazzi, farli discutere, aiutarli a trovare la loro strada.

Anche gli studenti dell’ Arkansas Baptist High School di Little Rock rispondono a qualche domanda sulla loro esperienza a Budrio: “Le persone qui sono molto più aperte, lo capiamo anche da uno sguardo o dal modo in cui ci salutano” – dice una ragazza. “Mi piace che molti si ricordano che siamo venuti anche l’anno scorso. È una cosa molto bella, ci fa sentire bene e dà importanza al perché siamo qui”.
Cosa si aspettano dall’incontro con i giovani budriesi? “Beh, che capiscano perché siamo qui, ciò di cui vogliamo parlare e che per noi è molto importante perché rappresenta il nostro mission service. Ma vorremmo anche fare amicizia e restare in contatto con loro, magari attraverso Facebook.”
E stasera che si mangia? “Credo tagliatelle al ragù” – dice Stefano. “Much better than american food”, commenta una delle studentesse.

Petra Crociati

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