Venezia, Viareggio e Vedrana. Erano i tre centri italiani che all’inizio degli anni 90 sfoggiavano i più bei carnevali del nostro Stivale. Le “tre V” che attiravano, ogni anno, l’attenzione di migliaia di visitatori. Abbiamo incontrato Alessandro Molinari Pradelli [nella foto], uno dei fondatori, per farci ricordare la magia del carnevale della nostra frazione.
Alessandro, come è nato il carnevale di Vedrana?
Tutto è cominciato nel 1987 nel fienile di casa mia, insieme a Nino Evangelisti e ad altri amici e compaesani. Non avevamo risorse economiche ma tanta voglia di sperimentare e metterci alla prova. Ognuno aiutava il gruppo con le sue conoscenze e la sua passione.
La partecipazione all’evento era altissima…
Il carnevale diventò presto uno dei principali appuntamenti italiani. Migliaia di visitatori venivano da tutta Italia attirati dalle testate giornalistiche che dedicavano attenzione all’evento. Mi ricordo che a Vedrana veniva destinata la terza pagina nazionale del Resto del Carlino. Nel decennale raggiungemmo quota 30mila visitatori.
Nelle undici edizioni organizzate avete portato a Budrio il fiore dei vignettisti…
Uno per ogni edizione. Al termine della sfilata dei carri, il palco centrale si gremiva di gente per la realizzazione del manifesto del carnevale, disegnato dai più popolari vignettisti. Sono passati per la piccola frazione di Vedrana artisti fra i quali Jacovitti, Staino, Bonvi, Fremura, Altan, Pratt [nella foto, sotto, con il sindaco Gianfranco Celli] . La realizzazione grafica diventava l’immagine promozionale del carnevale dell’anno dopo.
Come facevate a realizzare la manifestazione?
Alle Istituzioni non costavamo nulla. Erano i budriesi e le aziende del territorio a sostenere l’evento. Andavo personalmente di casa in casa per chiedere un contributo, non difficile da ottenere. Le famiglie capivano l’importanza del carnevale, erano orgogliose di portarvi i loro figli, e le aziende sponsorizzavano la giornata. Anche se, ci tengo a dirlo, il carro principale della manifestazione non è mai stato ricoperto di pubblicità.
Oggi è sicuramente più difficile mettere in campo un evento del genere…
Senza dubbio, oggi la gente vive con più distrazioni e le stesse aziende del territorio faticano a pubblicizzare le manifestazioni, causa una crisi economica che si è abbattuta su tutto il Paese.
In una parola, cosa ricordi del carnevale di Vedrana?
L’entusiasmo. La felicità dei più piccini e degli adulti nel partecipare. La volontà di un paese di ritrovarsi per far festa insieme, mangiando e bevendo gratuitamente. Questo è il ricordo che mi porto nel cuore.