Si soffia il naso mentre ruba pannelli a Budrio, incastrato dal DNA

9 aprile, 2014

Sembrava il colpo perfetto e invece, un particolare, ha dato modo agli inquirenti di incastrare il responsabile. Un fazzoletto, lasciato sul luogo del crimine, ha permesso di scovare il DNA di un marocchino di 40 anni, residente a Castelfranco Emilia, che nel 2011 rubò 230 moduli di impianti fotovoltaici al titolare di un’azienda agricola budriese.

IL FURTO PER UN VALORE DI 100MILA EURO
I carabinieri della stazione di Budrio lo hanno così denunciato per concorso in furto aggravato di materiale per un valore di 100mila euro.
Nel corso degli accertamenti, gli inquirenti avevano ipotizzato che il reato era stato commesso da 4 o 5 ladri e la refurtiva era stata rimossa grossolanamente, ovvero tagliando i fili elettrici anziché staccando i morsetti a pressione.
Durante il sopralluogo di furto, inoltre, erano stati repertati dei tamponi per orecchie e un frammento di un fazzoletto di carta che probabilmente, uno dei malviventi, dopo aver utilizzato per pulirsi il naso, aveva gettato per terra. Il materiale è stato trattato dai RIS di Parma.

Il DNA estrapolato dalle tracce ematiche lasciate sui reperti ha trovato riscontro con un altro DNA che gli stessi investigatori del RIS hanno estratto da un campione trasmesso dai Carabinieri di Egna (BZ) e relativo al marocchino di Castelfranco Emilia rimasto coinvolto in una denuncia per ricettazione in concorso e possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli.

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