Tutto è cominciato con il mantra lanciato agli amici su Facebook da Fausta Lambertini, su suggerimento dell’amico Enrico Sallioni, con un invito a pubblicare i loro ricordi di Budrio.
Sei di Budrio se… e la frase viene completata con le suggestioni del tuo paese, possibilmente corredate da foto, rigorosamente “vintage”. La formula usata è ad hoc per far entrare chi ha legami con la comunità budriese. Così quello di Fausta diviene un semplice “la”, preso a spunto da un’idea già nata altrove. Tutto il resto viene da sé!
“In pochi giorni nel gruppo eravamo già più di mille persone… una valanga di foto e di commenti che non riuscivo nemmeno a visualizzare, perché scorrevano nella pagina alla velocità della luce”, spiega Fausta.
SCATTA LA NOSTALGIA PER IL PASSATO
E così il fenomeno diventa virale: cominciano a fioccare i “mi piace” e i commenti, perché ogni post ricorda un frammento della tua infanzia o adolescenza, dei luoghi che frequentavi con la tua famiglia, con i tuoi compagni di scuola o con gli amici… e giù foto, ognuno la propria: i ritrovi, il campo sportivo, il maestro delle elementari, la piscina, la baracchina dei gelati, il prete di quando andavi a dottrina… Ti viene in mente un personaggio che nessuno ha ancora pubblicato e allora vai a scartabellare nelle tue foto e ci pensi tu. Non riesci più a staccarti dal computer, perché proprio mentre stai per farlo ricevi un bel po’ di “mi piace” e qualche commento incoraggiante, e a quel punto sei finito: cominci a ricordare (e a pubblicare) qualsiasi cosa.
IL SOCIAL NETWORK SI EVOLVE
Niente a che vedere con l’altra moda del momento – i selfie come vengono chiamati gli autoscatti protagonisti del social Instagram. Qui le più apprezzate e condivise sono le foto di gruppo che fanno leva sulla conoscenza condivisa e il senso di appartenenza ad una comunità. Del resto, il fenomeno del campanilismo è tipicamente italiano e Budrio non fa certo eccezione. Il social si evolve e da piattaforma di racconto individuale si trasforma in un luogo di incontro tra persone che fanno parte della stessa collettività. E fa un ulteriore passo in avanti, perché il popolo di Sei di Budrio se, che ormai ha raccolto circa 2500 utenti, il 26 Aprile, dalle ore 20,30, si è dato appuntamento fuori dal web per un grande ritrovo in piazza Filopanti, organizzato dalla Pro Loco durante la festa di Primaveranda.
UN MATRIMONIO PREZIOSO
Risvolti sociologici a parte, il gruppo ha postato la bellezza di circa 1200 foto, in bianco e nero o a colori, e centinaia di ricordi, alcuni davvero straordinari, sulle usanze cittadine e i luoghi mutati nel tempo, le abitudini ancora vive e altre ormai in disuso che soltanto un budriese può capire. Come le zirudelle di Tiziano Casella o i filmati di Vittorio Bonaga o come i tanti personaggi noti per la loro stravaganza di anni, ma soprattutto decenni fa, di cui hai sentito solo parlare e che improvvisamente si materializzano.
Insomma, un autentico contenitore di budriesità da non disperdere, che potrebbe dare vita a un compendio della storia del nostro territorio degli ultimi 100 anni.
Maurizia Martelli
Associazione Senza Confini
E tutto ciò, per dirla col linguaggio di fb, ci piace molto!
Anche perchè abbiamo avuto la percezione che abbia coinvolto in primis tutti coloro che quegli anni li hanno vissuti (i primi giorni è stato davvero pazzesco!!!), ma a seguire anche chi risiede qui da non molti anni e apprezza molto il venire a conoscenza di aneddoti e immagini che non conosceva, per sentirsi sempre più un anello importante del luogo dove risiede e che sta imparando ad amare come fosse la sua terra di origine. E ce ne sono davvero tantissimi!
Oppure anche chi è nato a Budrio ma per motivi anagrafici negli anni 50/60/70 e 80 ancora non era ancora nato, come i nostri figli e/o nipoti. Che magari, nell’attesa di costruire ancora i “propri” ricordi, dal genitore o al nonno si fanno spiegare che luogo era quello, di che persona o avvenimento si racconta…..