Superare l’idea “non più sostenibile del tutto dappertutto, ma a tutti sia garantito tutto”. Con queste parole la Presidente della Provincia e co-presidente della CTSS – Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Beatrice Draghetti riassume il progetto Case della Salute, e, l’ultima nata, quella di Budrio è stata inaugurata sabato 7 giugno alle 10.30. Si tratta della quinta, dopo Crevalcore, Sasso Marconi, Loiano e Vergato.
Non una “passerella” per Draghetti “ma una delle 23 Case” in programma sul territorio e che cercheranno di rispettare le parole d’ordine “vicinanza, radicamento, facilità di accesso e presa in carico del paziente”.
FASE COSTITUENTE
Nessun altro interesse dunque per “se non servire i cittadini attraverso un sistema che vede, non solo un calo di risorse, ma l’allungamento della vita e quindi maggior attenzione allo star bene”. Abitudine a una sanità di eccellenza che ora “ci cade sulle spalle” e che entra in una sorta di “fase costituente, per far modo che si mantenga un profilo di qualità”.
PIERINI: ‘NON SOLO TAGLI’
“Da lunedì inizia una nuova storia” ovvero “servizi sanitari integrati con il sistema ospedaliero”, la Casa della Salute “affiancherà e non sostituirà l’ospedale”. Non basta la difesa dell’esistente, per un soddisfatto primo cittadino, ma “la Ausl si è messa in gioco” visto che ha investito 170 mila euro “cogliamo l’occasione per essere contenti di questo passo avanti, abbiamo deciso insieme di innovare, altrimenti sarebbero arrivati solo i tagli orizzontali, come lo stato nazionale ha sempre fatto negli ultimi anni nei confronti dei territori”, ha detto riferendosi ai diversi sindaci (neo e ri-eletti) in platea. Assenti invece il Direttore Generale Ausl Francesco Ripa di Meana l’Assessore alla Sanità al Comune di Bologna e co-presidente CTSS Luca Rizzo Nervo che erano attesi, ma sono stati “trattenuti” altrove per motivi di lavoro.
Nuove “fonti di sperimentazione e innovazione” per Pierini, come i medici di chirurgia del Policlinico Sant’Orsola che affiancheranno l’equipe della Usl budriese. Fine dei servizi “sparsi” e concentrazione dei trattamenti in via Benni, tra la palazzina rossa e l’ospedale.
ACCOMPAGNARE IL CITTADINO
L’obiettivo di una “medicina del territorio” per Budrio che dal 1995 vanta “un’avanguardia”. La parola chiave per il Direttore Sanitario Ausl Bologna Massimo Annichiarico è “semplificazione, non sarà il cittadino a dover trovare la strada giusta, ma saremo noi ad accompagnarlo”. Un cambiamento dovuto “a circostanze prevalentemente, ma non esclusivamente legate al tema economico. Non potevano tradire le aspettative di salute di questo territorio”. 16.500 assistiti “che avranno qui il loro riferimento”. A dirlo il dottor Giampaolo Galletti, medico di medicina generale e coordinatore Cure Primarie di Budrio “innovazione non è stringere la cinghia, ma cercare di dare il meglio e lo faremo sin da lunedì”.
I NUMERI
Dopo il taglio regionale di 260 milioni di euro alla sanità, Ausl Bologna ha investito 170 mila euro per la ristrutturazione di due edifici adiacenti e alcuni spazi all’interno dello stesso Ospedale per 1.700 metri quadrati. Accesso diretto, meno burocrazia, 7 medici di medicina generale, che diventeranno 12 entro luglio, 10 ore di ambulatorio per 5 giorni alla settimana.
SERVIZI
All’interno della palazzina, un ambulatorio per i pazienti cronici, accoglienza, assistenza minori, distribuzione presidi medici e ausili. Nella seconda palazzina, il Centro di salute mentale e il Sert – Servizio Tossicodipendenze. All’interno dell’ospedale, al piano interrato, farmacista e distribuzione medicinali, al piano terra, sportello di accentazione e prenotazione (CUP), assistenza domiciliare e, da settembre, il Centro Donatori Sangue. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’adolescenza, sempre da settembre, al piano rialzato, mentre al primo piano l’ambulatorio di Igiene Pubblica, 4 infermieri e 1 operatore. Sono stati 1.200 i cittadini già assistiti nel 2013 con oltre 17mila prestazioni.
“Costruire muri e metterli in ordine è più semplice, ma non è come mettere insieme le persone”, questa la visione di Mario Lavecchia, Direttore Distretto Pianura est “al centro i cittadini, oggi altri, ma domani potremmo essere anche noi, quindi un servizio anche per noi stessi”.
Ndl
Dopo aver interpellato alcuni medici “inquilini” della casa della salute,giuro, non ho capito che cosa si sia inaugurato sabato che non esistesse già.Non faccio il polemista di mestiere e non nego l’evidenza a priori,però la senzazione non solo mia, è che abbondi il fumo e non si intravveda l’arrosto.Ciò che invece da tempo è chiaro,è il depauperamento di posti letto dall’ospedale cittadino,la chiusura di specialità e un pronto soccorso un po’ meno pronto.Concludendo, non vorrei che,per conoscere le novità riguardanti la tanto conclamata casa della salute,divenirne un momentaneo utente,preferisco rimanere nell’ignoranza,rovistando nei gioielli di famiglia.
Diciamo che sicuramente è stata un’ottima occasione per il sig. Pierini e compagnia bella per perdere tempo e posticipare ancora la data del parto del Regolamento per i Referendum cittadini. A questo punto sono chiare almeno due cose: temono da bestia il giudizio di chi dovrebbero amministrare e non sono democratici. Un po’ come Napoleone: “Dio me l’ha data e guai a chi me la tocca!”
Strana l’assenza del DIRETTORE GENERALE RIPA DI MEANA dopo che era stata sbandierata la sua presenza. Strana la presenza della PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DRAGHETTI: ma le province non erano state eliminate?
Cos’ì va il mondo!
C’era addirittura della gente all’inaugurazione? Avevano promesso un rinfresco?
Ero presente……ho pure conversato con degli addetti, ma devo affermare che ho ottenuto delle risposte alquanto evasive e poco convincenti sulla reale utilità della Casa della Salute. Come tutti i Budriesi sono particolarmente favorevole al buon funzionamento della nostra struttura ospedaliera e spero che il mio iniziale scetticismo venga smentito dai fatti.
É possibile conoscere il nome dei medici presenti nella Casa Della Salute?
C’é un tizio che scrive sul blog, sempre favorevole alla solerte amministrazione comunale di Budrio. Si firma (si fa per dire) vedereXcredere. Secondo lui su Budrionext si enfatizzano troppo le notizie negli aspetti negativi per l’amministrazione comunale.
Sarà. Io però non ho ancora capito a cosa serva dare una definizione un po’ da favola ad un poliambulatorio, più o meno. Insomma se non ci sono soldi, come fanno a migliorare i servizi? Boh? Perché non essere sinceri coi cittadini anzichè raccontare favole? E dire la verità, anziché aprire bottiglie di spumante? Spero almeno che siano di spumante italiano.
Poi accendi la televisione, leggi i giornali e impari che i ticket sanitari per i cittadini italiani sono aumentati del 25% negli ultimi tre anni. (Gli italiani spendono 3 miliardi.Dal Sole 24h).
25% mica bruscolini. E ti chiedi: ma allora perché sono diminuiti i fondi per l’assistenza ospedaliera? C’é qualcosa che non torna, o é sempre una mia impressione?
Chiudo: vedereXcredere mi ricorda tanto “credere, obbedire e combattere”. Chissà che il DNA non sia lo stesso!?
Finché ci sono i partiti di mezzo non tornerà mai nulla… perché devono ingrassare loro e dove interessa loro. Dovrebbe insegnarcelo la Storia recente,,, chi ha più di 30 anni e si sia informato giusto un pochino dovrebbe averlo capito. Se non l’ha capito o non s’è informato o è masochista.
BRAVO al sig. Ripa di Meana! Ha fatto BENISSIMO a non farsi vedere… anche perché ,,, insomma…. ci voleva proprio una bella faccia a farsi rivedere a Budrio. O avrà saputo che qui abbiamo la porta a porta della Pierini & C. con l’umido stagionato al minimo 3 gg con un massimo di 15? Chissà… cmq bene, BRAVO! Resti a casa a guardare la TV che fa meno danno. E anche quando le venisse voglia di occuparsi di ciò di cui dovrebbe, se ne freghi. Resti a casa a guardare la TV. Finché dura…
Gent. Dr. Roi, secondo me nel DNA non hanno certo il motto : “credere, obbedire , combattere “(magari!) ; piu’ probabilmente : “proletari di tutto il mondo unitevi ” ( e subite in silenzio….). Qui da noi non si muove foglia se non con il consenso dei neocomunisti.
La casa della salute deve servire a decongestionare i pronto soccorso dalla mole di lavoro inutile che vi si svolge per convogliare la domanda di salute verso i medici di base; lavoro inutile per i PS sono tutti quei codici bianchi o verdi che, pur richiedendo una risposta in tempi rapidi (es: dolori ossei, mal di denti, febbri, ecc…) non devono portare via il posto, e soprattutto tempo, ai codici più gravi, i quali dovrebbero essere i soli usufruitori delle prestazioni di PS. Ebbene, pensiamo al caso cittadella sanitaria di Budrio (così l’ha chiamata il sindaco Pierini): hai il PS per i casi che ci devono andare e la casa della salute per chi ci deve andare, bene, tutto bene. Ma se non abiti a Budrio? In PS a Budrio teoricamente può andarci chiunque abiti nel distretto pianura est, ma alla casa della salute di Budrio? E’ qui la magagna, la casa della salute di Budrio non risponde ai cittadini residenti negli altri comuni, i quali, per avere una pronta risposta alle esigenze di salute continueranno a rivolgersi al PS, non avendo nei propri comuni la possibilità di avere una casa della salute che abbia un collegamento così stretto con un ospedale come a Budrio. Qualcuno mi dirà: ancora non ci sono le case della salute negli altri comuni, quando ci saranno….. Appunto, quando ci saranno, non saranno altro che gli attuali poliambulatori dei medici di base cambiati di nome, ma di fatto nulla cambierà, cioè hai bisogno di lastre o esami di laboratorio?, bene, dovrai per forza recarti in PS per avere tali prestazioni. Qualcuno potrebbe dire: beh, ti rivolgi alla casa della salute del tuo comune (a proposito, i dirigenti ne hanno previste in tutto 23, micca una per ogni comune) e poi da lì vai al PS più vicino per le prestazioni che servono e poi torni alla casa della salute. Ma secondo voi la gente si muoverà avanti e indietro o non preferirà forse andare subito al PS e fare un viaggio solo?
La verità è che la casa della salute deve essere come l’ospedale, cioè una che copra un territorio molto vasto (così come è oggi per l’ospedale di Budrio e il distretto pianura est), e in tale casa della salute a rotazione per coprire tutta la giornata farci andare i medici di tutti i comuni, in modo da dare a tutti i cittadini del distretto la possibilità di usufruire nella maniera corretta dei servizi del servizio sanitario.
Decongesionare i PS da lavoro non appropriato per un PS è fondamentale (faccio un classico esempio: è indecente che un sospetto infarto sia bloccato in attesa perchè i medici stanno visitando dei mal di denti), ma è impensabile che, se non si fa come ho detto sopra, i cittadini degli altri comuni fuori da Budrio non si rivolgano al PS così come fanno ora.
Un ultimo pensiero: queste mie idee le condividono anche esponenti del PD (io sono UDC, quindi…), medici, con incarichi pubblici, quindi le mie non sono considerazioni partitiche, ma di buon senso unite alla conoscenza di ciò che accade negli ospedali, dato che ci vivo da un bel po’.