Sedici chilogrammi di pasta ripiena a 33 euro. E’ il ‘kit anti-crisi’ lanciato dal curatore fallimentare del pastificio Cerlacchia di Bagnarola di Budrio. Una iniziativa di solidarietà volta a salvare l’azienda e a garantire lo stipendio ai suoi 12 dipendenti, in cassa integrazione in deroga da marzo (non ancora pagata dalla Regione per mancanza di fondi). L’azienda è attiva sul nostro territorio dal 1972.
L’INIZIATIVA PER ATTRARRE COMPRATORI
Per attrarre compratori all’asta che si terrà tra pochi giorni, l’azienda ha deciso di mettere in vendita uno speciale “pacco” anti-crisi: 16 chilogrammi di pasta ripiena venduti a 33 euro (poco più di due euro al chilo). Si tratta di pasta fresca confezionata, prodotta con materia prima italiana e con criteri km 0, riuniti in uno speciale ‘pastakit’ con 64 confezioni da 250 grammi che spaziano dai tortellini di carne ai ravioli con funghi, ai tortelloni formaggi e ricotta e spinaci, tutti conservabili fuori dal frigorifero per almeno cinque mesi.
Il video dell’artista bolognese Rosella Milencio a sostengo dell’iniziativa
LA COLLABORAZIONE CON SEGRE’
L’iniziativa permette a “un’azienda in fallimento, finché esiste, non solo di sperare in un finale diverso della propria storia, ma anche di essere utile alla propria comunità. Attraverso un’azione benefica potrà trovare la forza per rilanciarsi e diventare appetibile per nuovi investitori in vista della prossima asta di venerdì 27 giugno 2014”, si legge in una nota. L’iniziativa è del curatore del fallimento di Azienda Cerlacchia Srl, Giacomo Barbieri, che ha preso contatto con il presidente di Last Minute Market, Andrea Segré, per avviare una collaborazione con lo spin off dell’Università di Bologna e con Caab Centro Agroalimentare Bologna, per concretizzare la produzione e distribuzione del ‘kit anti-crisi’, disponibile da qualche giorno in via sperimentale per i dipendenti delle aziende associate ad Unindustria Bologna, e adesso anche per l’acquisto diretto presso lo stabilimento di Azienda Cerlacchia.
L’AZIENDA DI PROPRIETA’ DELLA FAMIGLIA CECCONI
L’azienda, di proprietà della famiglia Cecconi, ha sede a Bagnarola di Budrio ed è attiva dal 1972. “Produce 100 quintali di pasta ripiena al giorno – spiega Barbieri – a sufficienza per sfamare tutti gli abitanti della provincia di Bologna a pranzo e cena. Nel periodo d’oro è arrivata a fatturare anche sei milioni di euro all’anno”. Nel 2013, invece, anno del fallimento, si è fermata a due milioni. Ad oggi sono stati superati i 300 ordini per il kit anti-crisi, ma “l’obiettivo è raggiungere i 100.000 euro – spiega all’agenzia DIRE Barbieri – allora potremo dire che è un’iniziativa di successo”.
COME COMPRARE IL KIT ANTICRISI
Per ordinare il kit è disponibile un modulo online sul sito dell’azienda. Per maggiori informazioni contattare il numero di telefono 051 807251 o mandare un’e-mail all’indirizzo info@kitanticrisi.it.
Io abito a mezzolara se posso vengo direttamente in azienda a ritirare la pasta saluti.
si può venire in azienda ma bisogna fare l’ordine su http://www.kitanticrisi.it
grazie mille
VORREI SAPERE COSA COMPONE IL KIT PRIMA DI PENSARE SE ACQUISTARE VISTO CHE SIAMO IN 2 E 16KG MI DURANO 1 ANNO
sul sito http://www.kitanticrisi.it
troverà tutte le informazioni richieste.
In Italia si sta sviluppando un fenomeno importante che pochi conoscono,in Italia e in Europa, si chiama working buyout…..i lavoratori entrano in azienda per salvare le aziende dove loro stessi lavorano.Cisono diversi esempi…dalla ceramica di Reggio Emilia a case di moda nel veneto a politici nel sud….
..usando fondi di legacoop e formando cooperative.poco é stato ancora scritto ma riferimenti se ne trovano per agire in tal senso.sto facendo una tesi su questo ed é un modo alternativo alla vendita.