Quintali di pesci morti lungo le sponde degli specchi d’acqua della valle di Benni. E’ un vero e proprio disastro ambientale quello che si è verificato in questi giorni nella frazione di Mezzolara di Budrio, dopo che le vasche della zona naturalistica sono andate in secca. Il Comune: “Ignoti hanno aperto una paratia che regola il deflusso dell’acqua”. Ma la versione non convince.
LA MORIA DI PESCI
La scoperta quando le fotografie della distesa di pesci morti sono state diffuse su Facebook da un gruppo di cittadini della zona. Un “tam tam” di condivisioni che in poco tempo ha portato la popolazione budriese a rendersi conto del disastro che si stava verificando nella valle di Benni, l’oasi di interesse comunitario per l’alto valore della flora e della fauna, che si trova a ridosso della frazione di Mezzolara, in questi ultimi anni oggetto della cronaca locale per la costruzione, nelle adiacenze, delle centrali a biogas. E chi vive nelle vicinanze si era già reso conto da giorni che qualcosa non andava, visto l’odore nauseante che si avverte attraversando via Cavalle.
La zona acquatica si è svuotata nel giro di pochi giorni, andando in secca e portando la fauna ittica, principalmente carpe di grossa taglia, allo stato di ipossia, ovvero alla mancanza di ossigeno, provocando una moria galleggiante di pesci. Un danno ancor più grave vista l’importanza naturalistica del sito che, a memoria dei mezzolaresi, non si era mai verificato.
I LAVORI DI RIEQUILIBRIO. I DUBBI SULLA VERSIONE DEL COMUNE
Nel weekend l’azienda faunistico venatoria che gestisce l’area è intervenuta sul posto per riportare acqua nelle vasche e garantire la sopravvivenza delle specie rimanenti. Oltre a questo, sono iniziati i lavori per chiudere le carcasse dei pesci morti in fosse comuni. L’azienda si è accorta della falla solo venerdì scorso, lo stesso giorno in cui ha sporto denuncia contro ignoti ai Carabinieri di Budrio. Secondo la versione pubblicata dal Comune di Budrio su Facebook – infatti – “ignoti hanno aperto una paratia che regola il deflusso dell’acqua e complice il caldo e la coincidenza con un periodo in cui l’immissione dell’acqua è ridotta al minimo hanno provocato il semi-svuotamento del bacino. Si immagina – si legge – che l’atto avesse come obiettivo facilitare la pesca di frodo nella valle stessa”. In altre parole, una o più persone si sarebbero introdotte nella zona e, per poter pescare e portar via con più facilità il pesce, avrebbero manomesso la paratia che regola l’afflusso di acqua della valle, facendo scendere enormemente il livello. Una versione che però ha riscontrato la contrarietà dei cittadini iscritti al social network. Fabrizio scrive: “Per far morire il pesce la valle deve essere asciutta completamente oppure inquinata da qualche scarico. Il pesce sopravvive anche con 10 cm d’acqua salvo i mesi in cui la temperatura non scende sotto i 21 gradi nemmeno di notte. E’ stato caldo un paio di settimane fa ma non al punto da togliere completamente l’ossigeno alla poca acqua”. A lui fa eco Paola: “Confermo il fatto che il colore dell’acqua non fosse il solito.. Passo spesso là vicino correndo o camminando e l’acqua aveva un colore diverso dal solito da mesi ed era pure maleodorante”.
ARPA E FORESTALE CHIAMATE DAL COMITATO ‘MEZZOLARA PER L’AMBIENTE’
La versione del Comune è stata confermata dall’assessore all’ambiente Stefano Pezzi a Budrio Next. “I fenomeni di pesca di frodo – ha detto – sono in aumento nelle nostre zone, da parte di gruppi di persone che non fanno parte di grossi gruppi di criminalità organizzata”. E poi: “Questo è davvero un brutto episodio, ma non c’è un allarme, parleremo con la proprietà della valle per sapere se sono state rispettate tutte le regole imposte”. Il comitato Mezzolara per l’Ambiente si è invece messo in moto subito per chiedere un intervento di ARPA e del corpo forestale dello Stato, quest’ultimo sopraggiunto poi sabato pomeriggio. In un comunicato ha segnalato” il disastro ambientale che si è verificato nella zona umida della valle Benni con lo svuotamento totale del bacino dall’acqua necessaria per la sopravvivenza di flora e fauna, e l’avvio di una segnalazione alla commissione ambiente di Bruxelles, organismo preposto alla tutela dell’area”.
GHERARDI (M5S): “PRESUNTE GIUSTIFICAZIONI DEL COMUNE”. MAZZANTI (NOI PER BUDRIO): “SUBITO UNA COMMISSIONE CONOSCITIVA”.
Anche sul fronte delle opposizioni non sono mancate le richieste di chiarimenti. “Credo sia l’epilogo di una storia già scritta – ha detto Luca Gherardi (M5S) – non mi stupisce che si sia già trovata una presunta giustificazione, la verità è che non si sarebbe mai dovuta mettere a rischio un’area protetta”. Maurizio Mazzanti, capogruppo di Noi per Budrio, ha invece chiesto “una commissione conoscitiva, per far luce sull’episodio drammatico che ha colpito la valle”.
Poi ha aggiunto: “Il danno ambientale è enorme ma il Comune ha già archiviato il caso immaginando “che l’atto avesse come obiettivo facilitare la pesca di frodo” come è stato testualmente riportato nella pagina Facebook del comune stesso. Nessun dubbio quindi per loro. Sarà successo proprio così, ma visto che ormai con i controlli che ci sono è più facile entrare nell’Area 51 in Nevada che nella Valle di Benni – ha ironizzato – devono essere stati pescatori di frodo molto motivati.”
Fatemi capire bene…
Quindi anche qui avete dato la colpa al Comune!!!
Siete dei grandi! Ma come fate a stravolgere sempre tutto???
Ecco, lei è una persona di quelle che pur sapendo non riescono ad accettare. D’aver sbagliato a votare.
Ora, nessuno sta dicendo che la Pierini & C. ha provocato questo disastro. Ma certamente tra le tante cose che si potevan fare e dire è innegabile che prender posizione su supposizioni ed illazioni non è quanto di meglio ci si potesse aspettare no?
“Sempre tutto”… ci dica la sua opinione anche qui http://www.budrionext.it/?p=14436 per esempio… e su tanti altri argomenti dove la Pierini & C. non ha mancato di dar “spettacolo”…. però argomenti bene via, non faccia come loro sopprattutto dopo aver parlato come ha parlato lei.
Marco ritengo che lei abbia ragione, quindi se muoiono i pesci alle persone cosa succede, avrei altro da dire, ma evito per non essere denunciata per diffamazione, visto che la mia causa contro il comune con la vecchia giunta l’ ho viinta ora mi basta stare lontano da loro, trovo molte cose sbagliate e ingiuste, ma noi sottoposti dobbiamo subire e ubbidire come dei bravi soldati
No,la versione della pesca di frodo,non mi convince o perlomeno non rientra nella mia logica.Da adolescente,proprio in questa stagione,assieme ad alcuni coetanei, si andava col buio a “raccogliere”ciliegie senza informare preventivamente il proprietario dell’albero.
Nè a me e a nessuno dei miei amici venne mai in mente per avere un” raccolto” più abbondante,di abbattere il ciliegio.Alias, se vuoi continuare a mungere la mucca la devi lasciar vivere. Azzardo,e se fosse l’acqua la causa o l’oggetto del desiderio?
Un abbassamento stagionale del livello dell’acqua dei fiumi e laghi è una cosa normalissima…….in questo caso i pesci si raggruppano nei punti più profondi e sopravvivono benissimo. Tutt’altra cosa succede nel caso l’acqua sia inquinata. Spero sia fatta chiarezza nello scempio naturale che si è verificato nella Valle di Benni!!!
La cosa piu’ semplice da fare, secondo me, sarebbe quella di portare alcuni peci e qualche litro di acqua all’IstitutoZooprofilattico, che per poche decine di euro, potrebbe stabilire la causa della morte dei pesci e l’eventuale presenza o meno di sostanze tossiche nell’acqua.
ESATTO !!! Invece di fare congetture e supposizioni, perchè nessuno si è preoccupato di far analizzare acqua e pesce/morto???
Qualcuno lo ha chiesto agli enti preposti.
Il Comune deve fare da garante e assicurarsi che vengano verificati i fatti per come si sono realmente svolti tutelando così un area di valore inestimabile.
Da quello che si evince (organi di stampa e su faceboock) l’amministrazione ha già preso per buona la tesi della pesca di frodo. Dall’assessore pezzi mi sarei aspettato maggiore prudenza nelle dichiarazioni, spero che da questo momento la vicenda venga seguita in maniera seria e che serva da lezione per evitare situazioni analoghe in un prossimo futuro.
Ma perché perdere tempo con MA è con SE? Perché non seguire il consiglio di Ermes e tagliare la testa al toro? O si ha paura della eventuale risposta? Anche il pensiero di Beppe non mi sembra così strampalato: a cosa serviva far morire i pesci se volevano fare pesca di frodo? E poi chi li mangiava quei pesci ormai maleodoranti?
Cari amici di BN, credo che più illuminante di qualsiasi nostra considerazione, per capire il disastro ambientale della valle Benni, sia l’esegesi (analisi ed interpretazione critica) del comunicato del Comune di Budrio, pubblicato sulla pagina Facebook dell’ente , in data 21 giugno 2014.
Dice il Comune:
1) “In uno specchio della valle Benni é accaduto nei giorni scorsi un fatto increscioso”
Un ente pubblico deve definire esattamente il fatto per quello che é: come minimo é un fatto delittuoso (danneggiamento aggravato di area protetta con distruzione della fauna ittica, con inquinamento di acque e/o furto aggravato), se proprio non lo si vuol definire disastro ambientale, altroché increscioso!
2) “Ignoti hanno aperto una paratia che regola il deflusso dell’acqua”
Da quali fonti il Comune apprende tale notizia che dà per certa? Ignoti a chi?
3) “…hanno provocato il semi-svuotamento del bacino.”
Anche qui nessuno, dell’imprudente Comune, ha visto la valle .
Il bacino era completamente in secca, visto da me e da altri, e le parti più profonde erano ricoperte da un tappeto di migliaia di pesci, già in decomposizione, venerdì 20 giugno.
4) “È derivata quindi una moria di pesce soprattutto di grossa taglia per un quantitativo totale di circa 600-700kg. ”
Affermazione destituita di fondamento. I pesci di grossa taglia erano migliaia e, per chi ha un po’ di dimestichezza con la fauna ittica, calcolando il peso medio in 1-2 chilogrammi (stando bassi, alcuni pesci erano di oltre 50 cm di lunghezza), si deve ragionevolmente ipotizzare superassero in peso alcune decine di quintali, altroché 700 chilogrammi. E comunque chi ha fatto la valutazione del peso? E perché considerare i pesci solo in base al peso? Nessuno avrebbe fatto lo stesso calcolo se fossero stati cani o gatti.
5)”L’azienda faunistico venatoria che gestisce l’area ha prontamente ripristinato la chiusa e iniziato a rimettere acqua nel bacino, recuperando per lo smaltimento il pesce morto. ”
Prontamente proprio no, visto che la puzza si sentiva da una settimana -almeno- e l’azienda ha omesso di controllare la situazione del bacino intervenendo quando il pesce era già morto e putrefatto.
6)”Si immagina che l’atto avesse come obiettivo facilitare la pesca di frodo nella valle stessa.”
Se non si conosce la causa, un ente pubblico non deve fare illazioni o immaginarsi. Non é quello il suo compito.
Traete voi le vostre considerazioni.
Ne aggiungo solo una mia: se quell’area fosse stata visitabile dai cittadini, con un percorso rispettoso della natura e con torri di avvistamento (come nelle valli di Campotto ad es.) qualcuno avrebbe potuto dare l’allarme prima ed evitare una catastrofe ambientale. Ma la Valle Benni sembra un campo militare: tutto é vietato, tutto é sbarrato, salvo distruggere la valle stessa.
Ottima analisi Ezio, in tutto e per tutto.
Bruttissima storia questa, sembrerebbe aver risvolti per alimentare anche una puntata di Mistero… Per farsi un opinione al di la’ degli esami necessari per far luce su sta storia, qualcuno sa’ rispondere ai quesiti sotto … ?
Perché la Valle è inaccessibile ?
Chi gestisce la Valle e come ?
A che scopo esiste la Valle Benni ?
Che rapporti ci sono tra l’ente gestore della valle ed il Comune ?
Devo riconoscere che in questi giorni se ne sentono e se ne leggono di “belle”! A memoria d’uomo, mio padre ha 92 anni ed è sempre vissuto in confine con Valle Benni, non è mai successo nulla come è successo pochi giorni fa. Ma davvero dobbiamo credere che un tale bacino si svuoti così velocemente tanto da non avere il tempo a chi gestisce questo luogo di intervenire? La nostra Amministrazione ed in primo luogo l’assessore all’Ambiente, dovrebbe essere furente, proprio perchè si tratta di AMBIENTE, essere in prima fila nel ricercare le responsabilità di questo disastro. chiedere ad esempio dov’erano i gestori mentre la valle si svuotava; ripeto, non è un fenomeno immediato, esistono le misure del livello dell’acqua, ma anche ad occhio il fatto era riscontrabile. Avremo mai una risposta credibile?
Ho parecchi dubbi al riguardo…e il disastro per fauna e flora è già avvenuto
Come un palloncino che schizza fuori da sott’acqua, questa vicenda evidenzia l’ipocrisia che contraddistingue questi amministratori. L’importante, per un mondo migliore per i nostri figli, è fare la raccolta porta a porta. Quella si è ecologia…
ecco signor Garbuio …con l’impietoso confronto da lei proposto tra la retorica che ha accompagnato la PAP e quel che succede(ed è successo) in valle Benni si potrebbe pure concludere citando la famosa frase…”Il re è nudo….”
Ma i prelievi ARPA li ha fatti?????
Perdonate l’ignoranza, ma qualcuno mi sa dire quanto è profonda la valle Benni quando è “piena” e quanti centimetri di acqua sono stati fatti defluire?
Qui non si deve minimizzare . Non si tratta di vedere quanti bicchieri di acqua mancano dal lago. La proprietà riceve un contributo europeo per mantenere l’area umida quale fonte di vita degli animali acquatici e terrestri. I pesci morti che sono stati lasciati agonizzare per giorni non mi sembrano animali adatti per la vendita di largo consumo. la versione che le autorità locali hanno dato, addossando ai pescatori di frodo la dimenticanza delle valvole di scarico aperte, secondo me, fa acqua sotto qualsiasi punto di vista. Ragionevolmente, detta supposizione, sarebbe stata plausibile alla fine dell’estate, ma non ora. Qui siamo di fronte ad un disastro ambientale senza precedenti in quella zona e come tale dovrebbe essere affrontato dalle nostre autorità cittadine. E’ solo grazie a quei concittadini che hanno dato l’allarme che si è evitato un disastro peggiore e ai quali ora ne viene vietato l’accesso. Intanto aspettiamo le analisi sui pesci morti.
Mi scusi, ma ho premesso di perdonare la mia ignoranza! Non voglio assolutamente minimizzare il disastro ambientale, ma semplicemente per mio sapere personale avevo chiesto alcuni riferimenti per capirci qualcosa in più. Prendo atto che nessuno mi sa dire quanta acqua ci fosse e quanta è stata fatta defluire. Da tali dati si potrebbe capire anche quanto tempo è intercorso e conseguentemente quanto tempo la valle è rimasata “incustodita”
Gentile Maria Luisa, alle cose che lei chiede potrebbe rispondere la proprietà della valle, che si guarda bene dal farlo. In genere l’acqua, mi dicono, è profonda circa 40/80 centimetri. IL fondo non é un piano di biliardo ovviamente. Lo svuotamento per semplice caduta da dislivello, necessita di parecchi giorni, mi dicono sempre persone che conoscono i lavori della valle da tanti anni.
La pesca di frodo non mi convince, i pesci che io ho visto venerdì 20 giugno nel pomeriggio, stavano putrefacendosi. Dopo una settimana fresca e piovosa. Erano migliaia. Di taglia medio/grande. Ho sentito il fetore da almeno una settimana prima, passando lungo la via Cavalle. Possibile che la proprietà e la gestione della valle non si siano accorte di nulla? Quanto meno c’é stata colpevole negligenza. Lasciamo stare i rumeni, in questo caso almeno!
Grazie Sig Roi. E’ quello che volevo sapere.
ebbene si, si tratta sicuramente di pesca fi frodo.
non avete idea di che giro di soldi c’è intorno alla carne di carpa nel mercato ROMENO qui in italia, per loro è come oro, continuano a svuotare fiumi con reti e elettrostorditori!
Certo é una curiosa pesca di frodo in cui il pesce viene lasciato a marcire per almeno una settimana.Caspita che intelligentoni questi romeni! Lo vendono al mercato del marcio!
Si lascia il pesce macerare senz’acqua e sotto al sole “usque ad putrefationem”.
Una bontà! Una sorta di sushi dall’odore un po’ forte!
E’ il famoso carpaccio di carpa.
E bravo Sandro,novello ispettor Cluseau, finalmente abbiamo svelato l’arcano ; chi ci avrebbe mai pensato al mercato clandestino Rumeno in Italia della carpa e relativo export verso Bucarest.Proprio in quella città dell’est in via Luccius Gobbonski, al 43 vi è un ristorante rinomatissimo il “Carpe Diem” dove servono carpe e carpaccio che sono una delizia.Se dovessi capitare a Bucarest facci un salto, merita.
Così, tanto per evitare che qualcuno si diletti in ipotesi di scie chimiche e complotti vari:
13/giugno/2014 – h. 08.38
RAVENNA – Pescatori di frodo in azione la scorsa notte in piallassa Baiona. A scovarli e fermarli la Polizia Provinciale su segnalazione della Federazione italiana pesca sportiva. Il gruppo, che da tempo veniva segnalato nel territorio ravennate, è stato sanzionato dagli agenti. Più che di pesca bisognerebbe parlare di vero e proprio saccheggio delle nostre lagune in quanto sono stati sequestrati reti per un totale di un chilometro e duecentocinquanta metri e il pescato ammontava a oltre 350 chilogrammi. Questo tipo di pesca nelle acque interne depaupera completamente il patrimonio ittico lasciandosi un deserto alle spalle e viene attuato da gruppi di pescatori provenienti dall’est europa che si muovono esclusivamente di notte. Il blitz della Polizia Provinciale è scattato attorno alle 22 ed ha permesso di intercettare e bloccare due barche con sei persone a bordo che utilizzavano reti nella zona della pialassa del Pontazzo, all’interno della valle Baiona. A questo punto, gli agenti della polizia provinciale, che avevano chiesto ed ottenuto la collaborazione dei carabinieri di Ravenna, hanno atteso a terra i pescatori di frodo poi fermati . mentre tentavano di caricare reti e pescato su furgoni per darsi alla fuga.
La valle Baiona è una zona ricadente nei Siti di interesse comunitario e nelle Zone di protezione speciale situate all’interno del Parco del delta del Po e quindi particolarmente sensibile dal punto di vista ambientale. Le reti utilizzate dai pescatori – segnala la polizia provinciale – sono di tipo proibito sia per la tipologia sia per la lunghezza veramente spropositata. Tra l’altro i pescatori, per non lasciare tracce della loro attività, portavano via ogni volta anche le imbarcazioni utilizzate. Il pescato era costituito da pesce di acqua dolce, nella quasi totalità carpe, che in questo momento sono nel periodo riproduttivo e quindi la loro pesca è vietata in quanto il danno che si arreca catturandole è amplificato e la loro popolazione messa in pericolo. Purtroppo il pesce, non più in condizioni da essere reimmesso in acqua, è stato avviato a distruzione. I pescatori sanzionati, poi identificati, sono quattro romeni e due albanesi. L’attività – vista la quantità di pesce sequestrato – pare consolidata e strutturata come una vera e propria industria. Desta preoccupazione il fatto che quantità così notevoli di pesce difficilmente possono essere destinate all’autoconsumo e probabilmente vengono immesse sul mercato.
Veramente quelli che scrivono boiate nascondendosi dietro l’anonimato, non meriterebbero alcuna risposta. Ma questo é proprio sfrontato. Lo capisce anche uno stupido che i pescatori di frodo il pesce lo pescano appunto, cioé lo prendono e lo portano via, non lo lasciano marcire all’asciutto per almeno una settimana. Soprattutto se é così facile pescarlo e venderlo, ritornano sul luogo del delitto per portare via, con tutta facilità, tonnellate di pesce. Andiamo. Diciamo meno stupidaggini, per favore!
Poi, quando si cita una fonte, la si indica in modo chiaro: cosa che l’anonimo ha dimenticato.
Infine, si vi fosse stata una parvenza di sorveglianza da parte della proprietà della valle, si sarebbero accorti subito della secca ed avrebbero salvato migliaia di pesci.
Ripeto: si é trattato quanto meno di colpevole negligenza. I romeni lasciamoli stare e guardiamo di più nelle stupidità di casa nostra.
Anche uno stupido capirebbe che l’articolo postato [(http://bologna.repubblica.it/cronaca/2014/06/12/news/pesca_di_frodo_350_chili_di_carpe_sequestrate-88760358/), (http://www.ravennanotizie.it/main/index.php?id_pag=31&id_blog_post=76323)] era per suggerire di non fare commenti fuori luogo. Ma ovviamente c’è sempre quello che guarda il dito, non quello che lo stesso indica.
Il problema del saccheggio delle poche risorse naturali che abbiamo esiste (qualcuno può escludere un tentativo in tal senso poi non concluso?), come esiste anche il problema di colpevoli incurie e negligenze.
Richiamare in corresponsabilità di quanto accaduto anche i gestori degli impianti a biomasse, come qualcuno ha fatto, mi sembrava una forzatura inutile. Era tutto qui il mio commento.
L’essere umano sarebbe felice se tutto l’ingegno che gli uomini pongono nel riparare le loro idiozie, lo impiegassero nel non farle.
G.B. Shaw
Non le sorge il dubbio che il pescatore di frodo abbia comunque un pizzico di buonsenso e, fatto il bottino, si guardi bene dal distruggere la sua fonte di guadagno? Non per nulla non risulta neanche dal suo riassunto che a Ravenna, fatto il bottino, i delinquenti si adoperassero per far asciugare laghetti & canali…
OH! Poi magari salta fuori che dopo aver pescato nella valle Benni, mentre fuggivano, gli è rimasta una rete impigliata nel “tappo” del bacino e l’han strappato via involontariamente. MA VA PROVATO!
va beh… tempo perso. La fede nel partito fa avallare qualsiasi cosa esca dai loro portavoce…
Caro “uno di Granarolo” e se qualcuno le dicesse che i proprietari degli impianti a biomassa di Mezzolara sono gli stessi che hanno in custodia la valle? Invece di avvalorare le tesi pressochè fantasiose della pesca di frodo atta alla cattura delle pregiate carpe, da oggi per merito suo quotate in borsa a Wall Street, perchè non si tuffa nei problemi di Viadagola e Lovoleto?
Sta di fatto che, tra le altre cose, l’ex sindaco Castelli prometteva che con le biomasse si sarebbe aperta un’altra era per la valle: Senza caccia, con le visite, coi percorsi, con la pista ciclabile, insomma: l’equazione biomasse =tutela dell’ambiente.
Dove sono finite le promesse?
Cosa c’entrano i ladri di carpe?
Quella che fa l’anonimo di Granarolo é pura disinformazione! (meno accettabile perché fatta con la maschera dell’anonimato)
A proposito l’anonimo mi spiega perché la solerte amministrazione di Budrio ha subito preso le difese della proprietà della valle Benni!? Senza se e senza ma!
Anziché insegnare a vivere ai cittadini -curiosi di sapere la verità- perché non inizia ad insegnare ai suoi sodali!
Aspetterò paziente -mica tanto- lungo l’argine del fiume: le bugie hanno gambe corte e nuotano male.
Ovviamente per lei chi ha opinioni diverse dalle sue fa disinformazione, la credevo più acuto, invece fa proprio il paio con Garbuio.
Partendo dal fondo, la ringrazio per la lusinghiera accoppiata anche se il dott. Ezio probabilmente non gradirà come me: mischiandoci chi ci guadagna sono io.
Sicuramente ci accomuna qualcosa che lei non ha: l’onestà. Perchè altrimenti si firmerebbe e non ricorrerebbe ad un nick.
Esprimere opinioni è più che lecito: c’è stata non poca gente che ha dato la propria vita per la Libertà d’espressione. Ma quando si esprime un’opinione che non sia lampante, se si vuol essere capiti da tutti, la si spiega chiaramente. Cosa che lei fa solo in parte, a mio avviso (*). Se poi ha piacere di esprimersi in modo che solo i più acuti la comprendano, di quelli come me non deve curarsi. Se se ne “preoccupa” allora vuol dire che non è poi così sicuro di quel che va dicendo.
(*) deve ancora spiegarmi come mai, come lei giustificò, 80 kg di elettrodomestici (ferro+rame+plastica) in Italia fruttano meno di 12 bottiglie di birra (vetro) in Olanda (ricordo bene? O era Belgio?). Il fatto che gli elettrodomestici siano da smembrare non lo trovo una giustificazione… il borsino puzza un po’ di più, esattamente come la Borsa… sarà li il problema? C’è il borsino anche in nord Europa? Funziona come in Italia?
La questione non è quella di avere e manifestare opinioni diverse.
E’ quella che molti hanno, soprattutto da quando ci sono i forum in rete e si può usare ed abusare dell’anonimato, di parlare di tutto e soprattutto di cose che non conoscono. Anziché chiedere a chi ne sa qualcosa di più, si trinciano giudizi a destra e manca, offendendo il buon senso, la realtà e coloro che si sforzano di spiegare le cose che conoscono. Più sopra una signora mi ha ringraziato, perché le ho risposto dandole un dato che lei non conosceva. Neppure io ne ero certo e quindi prima di risponderle ho chiesto a conoscenti.
Sul disastro della valle Benni, l’anonimo di Granarolo non sa assolutamente nulla, eppure si avventura in un parallelo in cui manca un qualsivoglia riscontro nei fatti della valle Benni.
Io ho chiesto a più persone, ho verificato di persona, ho sentito -ancora prima che la notizia si diffondesse- parlare persone che conoscevano i fatti. Ho visto il disastro coi miei occhi.
Sono ben informato. Non ho la verità assoluta ma tanti elementi della verità.
La storia dei pescatori di frodo non ha nessun appiglio negli elementi che io ho visto, esaminato, udito, per la ragione molto semplice che le persone informate non ne hanno parlato prima che si diffondesse la notizia o, ancor meglio, io da loro non ne ho assolutamente sentito parlare. Chi dice il contrario é disinformato e vuol accreditare una storia che fa comodo alla proprietà/gestione della valle ed all’amministrazione comunale di Budrio poiché le esonera da qualsiasi responsabilità.
Portare esempi di furti di pesce , rappresentandoli come causa probabile del disastro, in una situazione del genere, significa fare disinformazione perché serve solo ad avallare una storia che, qui, nella valle Benni, pare -oggi- inverosimile a chi conosca bene i fatti e non abbia pregiudizi.
Sui giudizi personali sorvolo, per carità di patria.
Per me é un onore “fare il paio” con Garbuio. Persona che stimo per l’onestà intellettuale e la coerenza.
Lusingato, ringrazio.
Sono obiettivi che costano, molto, tutti i giorni, ma che permettono di vivere bene e vederli riconosciuti è appagante.
La stima è indubbiamente reciproca.
ma insomma , perchè vi mettete a litigare? Come per ogni vicenda Italiota, SI E’ TROVATO UN COLPEVOLE, e tanto basta:
il Paese va il malora? COLPA di Berlusconi
La Nazionale eliminata dai Mondiali? COLPA di Balotelli
La Valle Benni disastrata? Colpa dei romeni
Perchè fare troppe domande , se la risposto è già stata confezionata?
Giusto, perché farsi troppe domande? Abbiamo la fortuna di avere un “principe” che tutto sa e tutto muove e noi ci stiamo a lambiccare con le nostre misere idee! Lasciamo la politica ai politici e noi occupiamoci della pesca di beneficenza! Cribbio!
anche secondo il proprietaro si tratta di pesca di frodo, velle benni è piena di carpe, dopo che te ne porti via 200 kg sei a posto, bisognerebbe venire con un tir per svuotare il pesce da quel posto. poi i rimango su la mia, mi dispiace, ma dopo che sono stato aggredito da 4 persone dell’est europa per via di una carpa non posso fare a meno di pensarla così, scusate!