Disastro di Valle Benni, cosa c’entra il Comune? [L’OPINIONE]

26 giugno, 2014

di Gabriele Carlotti

Per ovvie ragioni anagrafiche non ho potuto avere il piacere di stringere la mano a Demetrio Benni, un uomo molto ricco che ad un certo punto della sua vita decise di aiutare chi aveva meno fortuna. Nacque così la Fondazione Demetrio Benni, che ancora oggi, per volere del fondatore, deve destinare da statuto parte dei propri utili a opere benefiche sul territorio. Il consiglio di amministrazione della Fondazione prevede 3 membri: un diretto discendente della famiglia Benni e altri due individuati e nominati dal Sindaco di Budrio. Pertanto, quando qualcuno dice che “il Comune non c’entra nulla con la Fondazione” dice una fesseria.

Da qualche anno la Fondazione Benni ha creato una società per azioni, la Service Cento, di cui detiene il 100%.
Service Cento è portatrice di molti interessi nei confronti del Comune. E’ ampiamente coinvolta nel progetto dell’area Apea e del futuro Centro commerciale di Cento di Budrio, sia per quanto riguarda la compravendita dei terreni sui quali e’ previsto sorgere l’impianto sia per alcuni servizi che vi saranno svolti.
Sempre Service Cento ha curato circa 3 anni fa il progetto biomasse a Mezzolara, prevedendo di costruire 4 centrali da 1 megawatt l’una, da alimentare sfruttando vaste aree da coltivare a mais per poi alimentare i biodigestori.

Questo progetto venne presentato alla cittadinanza dal sindaco Castelli (ricordate? “cosa c’entra il Comune”) e solo grazie ad una grande sollevazione popolare il progetto venne poi ridimensionato ad una sola centrale. In questi anni più volte è intervenuta Arpa per analizzare alcuni reflui sospetti, e sempre l’Assessore Pezzi si è prodigato in Consiglio Comunale nel difendere la regolarità dell’impianto (“cosa c’entra il Comune?”).
Ora viene scritta questa triste pagina nella storia del nostro paese: un bacino che va in secca, tonnellate di pesce morto per asfissia, cattivo odore per la frazione di Mezzolara ed il colore delle acque del bacino che sembrano tutt’altro che linde.

Il Comitato per l’ambiente di Mezzolara fa il suo mestiere, ovvero pubblica le foto del disastro, e nel giro di qualche ora esce un comunicato stampa del Comune di Budrio (di sabato sera alle 20,05!!!!!)per cercare di tranquillizzare la popolazione, usando parole rassicuranti come “il gestore ha prontamente ripristinato la chiusa” e trovando pure il colpevole, ovvero chi fa “pesca di frodo”.
Come fa il Comune a minimizzare, scrivendo di un “fatto increscioso”, considerando che si sta parlando di un vero e proprio disastro ambientale ? E chi ha conteggiato in 600-700 chili il pesce morto? Ma soprattutto, in base a quali informazioni sostiene che probabilmente sono stati dei pescatori di frodo? Lo svuotamento di un bacino del genere non avviene in un giorno : possibile che nessuno avesse previsto un qualche sistema di allerta che monitorasse l’eventuale abbassamento del livello delle acque? E i pescatori di frodo dove pensavano di mettere tutto quel pesce, in freezer?

E’ una storia che non sta in piedi, in cui chi gestisce l’area tace mentre chi dovrebbe tutelare gli interessi dei cittadini e il loro diritto ad essere correttamente informati emette comunicati stampa cercando di tranquillizzare, ma sulla base del nulla e su ricostruzioni che appaiono fantasiose.
Cosa c’entra il Comune di Budrio con la Fondazione Benni? Beh, perlomeno gli fa i comunicati stampa…

Gabriele Carlotti
Consigliere comunale Movimento 5 Stelle Budrio

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9 Commenti


  1. … hai capito!… quante cose ignoro….

    Chissà se il sig. Demetrio pensava anche a cose così nel suo essere filantropo… e chissà se sarebbe ancora della stessa idea nell’avere come “partner” la Pierini & C. ? O meglio, la Castelli & C, poi Pierini & C. …

    Grazie sig. Gabriele per l’illuminante esposizione.

  2. Grazie Gabriele. Purtroppo sono cose tristemente note quelle che scrivi, su quanto abbiano influito nel disfacimento delle strutture e della cultura sociale fondante del nostro territorio, certe persone infarcite di demagogia politica e determinate solo ai propri interessi e a quelli partitici. Uomini come Demetrio Benni non ce ne sono più, quelli che dovrebbero rappresentarlo nelle istituzioni da lui create sono indefinibili e mi esimo dal farlo.

    P.S.: onde evitare che qualche vuoto di testa o qualche fake possa dire che parlo sulle vicende della Service Cento, solo perché ho un coinvolgimento personale con un personaggio legato a questa società, consiglio di andarsi a leggere i commenti ai post che facevo qualche anno fa, quando questa persona era ben lontana dall’essere un mio pensiero…

  3. Ma non è che nella tenuta benni si allevassero aragoste . astici, salmoni ? No perchè altrimenti fare un disastro del genere per fare incetta di tristissime carpe mi sembra veramente inverosimile . La prima cosa che viene in mente : ma far fare una bella analisi delle acque all’ARPA e magari a qualche carpa?
    Almeno ci si toglie ogni dubbio e magari si vive anche più tranquilli.

  4. Fumos persecuziones ! Oppure più semplicemente coda di paglia !! Il ragionamento e sempre quello ::tutta colpa di Pierini !!

    • Senza alcuna ombra di dubbio!
      Esattamente come quando piove: GOVERNO LADRO! …. a quanto stanno le aliquote delle tasse comunali a Budrio? … ah già, servizi che altri Comuni si sognano. Vero vero…. come il servizio di raccolta rifiuti, che non c’è più se non “Quando_lo_ dico_iooo…. e SE_lo_dico_IOOOoooo….” o meglio, il partito….

      No signora, non è colpa del sig. Pierini. E’ la gestione della cosa che è penosa. E’ come la Pierini & C. sta gestendo che è penoso. E non solo questo caso, che poteva succedere chiunque ci fosse a Palazzo.

  5. Per falsi articoli lei si riferisce al comunicato della solerte amministrazione comunale ed all’articolo del Resto del Carlino? Così, tanto per sapere.
    Ah dimenticavo, noi però lo abbiamo fatto dopo le elezioni, che stupidi e anche sbadati! Lo dica ai cittadini di Budrio.
    Oltre ai tre attivisti, tutti mascherati come il conte di Montecristo, dicono che in valle sia stato avvistato il mostro di Petercastle Loch Ness. Lei ne sa qualcosa?
    Attenzione!

    • Il mio commento é rimasto orfano di quello cui rispondevo, per cui sarà poco comprensibile, soprattutto nella prima parte. Mi spiace.

  6. si dice fumus persecutionis …così tanto per precisare…eventualmente

  7. Sig. Carlotti, poco so di quanto scrive in merito alle operazioni fatte dalla Fondazione Benni attraverso una loro società e non metto in dubbio quanto da lei riportato ma credo che la Valle Benni sia di proprietà della Famiglia Benni o della relativa Società Agricola, soggetti che nulla hanno a che fare con la Fondazione Omonima se non per il fatto che la Fondazione stessa, come lei ha scritto, nacque per volere di un Benni. Credo anche che la valle stessa sia (o almeno sia stata) affittata ad una associazione venatoria, ma potrei sbagliarmi.
    Cordialità.
    A.

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