Comune di Budrio ‘diffidato’ per mancanza di un piano di emergenza

7 luglio, 2014

Figura anche Budrio tra i comuni ‘diffidati’ della campagna di Cittadinanzattiva #divanodemergenza con la quale l’associazione ha informato la popolazione – nei giorni scorsi – sulla sicurezza del territorio e ha invitato gli enti locali a dotarsi di un piano di emergenza comunale, ovvero uno strumento per gestire un’emergenza di protezione civile.
Nel bolognese i comuni senza un piano sono 10, nonostante una specifica legge, la 100 del 2012, ne preveda obbligatoriamente l’adozione da ottobre del 2012.

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4 Commenti


  1. Ufficio Stampa Comune di Budrio

    Informiamo che il Comune di Budrio, con le delibere consiliari n. 67 e n. 68 datate 29 settembre 2008, ha adottato il Regolamento Comunale di Protezione Civile e il Piano Comunale di Protezione Civile.

    Si sta procedendo, inoltre, all’ampliamento del Piano di Emergenza per renderlo più completo, anche in relazione agli eventi sismici che hanno colpito la nostra regione nel 2012.

    Con nota prot. 1036 del 15 gennaio 2013 si è comunque provveduto alla trasmissione del Piano vigente di cui alla citata deliberazione del Consiglio Comunale n. 68/2008 agli Enti competenti (Provincia di Bologna, Agenzia Regionale per la Protezione civile, Prefettura di Bologna – UTG).

    Precisiamo che il Comune di Budrio risulta iscritto al nr. 162 dell’elenco dei 294 Comuni su 340 inseriti nella mappa dei piani di emergenza comunali del Dipartimento della Protezione Civile.

    Dei fatti e delle notizie andrebbe verificata la veridicità. Se ci aveste contattato, qualcuno vi avrebbe volentieri risposto nel merito e sulla base di una documentazione reale e verificabile: in questo modo avreste constatato che quanto diffuso da “cittadinanzattiva”, a proposito del Comune di Budrio, non corrisponde al vero.

  2. Spettabile Comune di Budrio,
    la notizia data da Budrio Next riguarda la “diffida” ricevuta da Cittadinanzattiva, pubblicata sui principali quotidiani di informazione della regione.
    La notizia è pubblicata sul sito di Cittadinanzattiva, dunque ne è stata verificata la veridicità (ovvero: è vero che Cittadinanzattiva ha emesso questa “diffida”).
    Non è dunque la notizia di una “diffida” che potete smentire, ma semmai contestare la veridicità degli elementi contenuti. Altrimenti, se il vostro ragionamento fosse valido, questo blog non potrebbe procedere alla pubblicazione del vostro commento sopra riportato, in quanto non è stato appurato, tramite un controllo degli atti, se le informazioni da voi riportate corrispondono a verità.
    Siamo inoltre sorpresi dalla vostra richiesta di contattare il Comune di Budrio per avere informazioni nel merito. Faremo tesoro di questo consiglio, come ci auguriamo che lo facciate, davvero, anche voi.

  3. Sono vere entrambe le versioni perchè i dati su cui si è basata cittadinanzattiva (e Budrionext) sono di qualche mese fa, nei dati aggiornati
    http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/dati_di_dettaglio.wp
    compare anche il Comune di Budrio
    Trovo comunque disdicevole che un ufficio stampa di un Comune dica ad organi di informazione come comportarsi, forse auspicano che l’unica informazione disponibile sia quella dell’ufficio stampa ?

  4. Buonasera, sono un lettore assiduo di Budrionext, pur non intervenendo mai nelle discussioni, a cui faccio i complimenti per le puntuali notizie che da sul territorio.

    Questa volta, Curioso di vedere se quanto scritto dal Comune di Budrio rispondesse a verità.

    Sono andato a curiosare sul sito del dipartimento della protezione civile e devo constatare che il Comune di Budrio ha detto la verità.

    http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Excel_ER.pdf

    Cittadinanza attiva ha utilizzato dati risalenti al 2012 senza accertarsi del presente.

    Mi chiedo se cittadinanza attiva impiega due anni per inviare una diffida perché si chiama ATTIVA?

    Aggiungo che Budrionext, così come ho fatto io, e per evitare brutte figure, anche se ha riportato notizie giornalistiche uscite in tutta l’Emilia Romagna, poteva controllare sul sito del Dipartimento e avrebbe placato la sua sete di notizie. Io scrivo tanto poi se è vero o falso lo diranno gli altri.

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