Davide Masotti, l’ultimo guardiano della Valle Benni

9 luglio, 2014

Il rispetto per il territorio dovrebbe essere un valore acquisito ed indiscutibile. Purtroppo la realtà propone continuamente episodi terribili, contraddistinti dalla totale mancanza di affetto per l’ambiente che ci circonda. La recente morte di una enorme quantità di pesce nella Valle Benni di Mezzolara può avere avuto diverse cause, che verranno chiarite da chi di dovere. Possiamo però disporre di una certezza: il primo responsabile di questo scempio è sicuramente l’assenza di autentico trasporto emotivo per la natura; e di una convinzione: se a vigilare sulla valle ci fosse stato ancora Davide Masotti è lecito pensare che l’ecatombe avvenuta sarebbe stata evitata. L’attenzione con cui Davide ha sempre svolto l’attività di custode della zona umida mezzolarese sono qualità che tutti gli abitanti ricordano.

I PRIMI ANNI A CONTATTO CON LA NATURA
Davide Masotti nasce a Selva Malvezzi l’8 marzo 1934. Sin da bambino, Davide trascorre gran parte delle sue giornate a contatto con la natura. La passione per la flora e la fauna che lo circondano è immediata ed aumenta con il passare degli anni. Il rapporto con le piante e soprattutto con gli animali rappresentano dei momenti di pura gioia per un ragazzino introverso e poco portato per le lunghe chiacchierate. Basta un breve gioco di sguardi per far scattare un’intesa duratura con i cani, che sono i primi fedeli compagni di Davide. Il giovane di Selva Malvezzi dimostra di possedere una grande sensibilità, che lo porta a comprendere i meccanismi regolatori della natura. Una precoce visione d’insieme permette a Masotti di scoprire l’importanza del rispetto per il territorio, che dovrebbe essere soggetto di interazioni consapevoli e non di vigliacchi monologhi.

L’ATTIVITÀ DI GUARDIACACCIA
A ventidue anni Davide comincia l’attività di guardiacaccia per la Provincia di Bologna come volontario. Tra le mansioni previste c’è anche quella di motorista: guidare vari mezzi agricoli e non solo è un’altra attrazione irrinunciabile per Masotti, che per alcuni anni prosegue il proprio lavoro senza percepire un compenso. Finalmente giunge un incarico ufficiale, al giovane guardiacaccia viene affidata la zona di Vergato. Il compito di Davide è principalmente quello di controllare le licenze di caccia e pesca, ma lui va ben oltre: ogni pianta, ogni animale acquisiscono quasi un nome e diventano degli interlocutori privilegiati. Gli occhi di Masotti si illuminano quando può descrivere un albero o un uccello. Dopo qualche tempo da Vergato è trasferito a Malalbergo e nel 1960 sposa Eva Marchesini scegliendo di abitare a Mezzolara, paese di origine della moglie. Passano pochi mesi e nasce il figlio Stefano, che sarà per oltre trent’anni (dal 1983 al 2013) l’indimenticabile gelataio della frazione del Comune di Budrio.

L’AUMENTO DI RESPONSABILITÀ
Davide passa sei giorni alla settimana lontano da casa e, a causa di un cambio normativo, le sue responsabilità aumentano: i guardiacaccia acquisiscono il ruolo di veri responsabili della zona affidatagli. La flora, la fauna ed il suolo stesso su cui esercitano la professione è sotto la loro diretta tutela. Masotti frequenta un corso universitario ed al termine consegue un diploma, seguito da un giuramento. Per il mezzolarese d’adozione le nuove incombenze non sono tali, per lui prendersi cura di un territorio ha sempre significato tenere conto di tutti gli aspetti. Il cambiamento per Davide è solo formale e non sostanziale. Anzi, il guardiacaccia nato a Selva Malvezzi, pur avendo una grande passione per la caccia, esprime la propria perplessità a proposito della mancanza di leggi che pongano dei limiti ai periodi aperti ai cacciatori. Negli anni sessanta l’attività venatoria si può ancora praticare durante tutto l’anno, soltanto dagli anni settanta verranno poste le prime restrizioni. Successivamente il regolamento circoscriverà ad alcuni giorni, nell’ambito dei periodi prescritti, la possibilità di cacciare.

L’ATTIVITÀ NELLA VALLE BENNI
All’inizio degli anni ottanta, dopo l’ultimo trasferimento a Budrio, Masotti va in pensione. Il guardiacaccia ha da poco compiuto cinquant’anni ed è ancora in grande forma. Le mura domestiche non possono contenere l’esuberanza di Davide, che sente l’esigenza di immergersi nella natura.
Giorgio Vacchi, affittuario della Valle Benni di Mezzolara, a metà degli anni ottanta conosce l’ex guardiacaccia e tra loro nasce una grande amicizia. Masotti decide di assumere l’incarico, per sua stessa volontà non retribuito, di responsabile della valle. Giorgio si affida totalmente al nuovo amico, che in breve tempo crea un ambiente meraviglioso. Alla Valle Benni iniziano ad arrivare volatili mai visti in precedenza, la vegetazione prolifera e si espande in maniera armonica. I terreni che comprendono la zona umida sono impiegati anche per la caccia, finalità principale dell’affittuario. Questo scopo permette però di migliorare l’ecosistema della valle, rendendolo quasi autosufficiente. La quotidiana supervisione di Masotti è fondamentale per mantenere tutto in ordine. Per lui aggirarsi per la valle è un piacere indescrivibile. Il suo apporto non è soltanto professionale, la cura nello svolgere i propri compiti è guidata dall’affetto, che lo porta ad intuire possibili problemi ed eventuali soluzioni.
Negli anni novanta Alberto Vacchi, nipote di Giorgio, prende in affitto la zona umida mezzolarese. La sintonia con Davide, conosciuto nel periodo precedente accanto allo zio, si consolida e diventa un rapporto quasi famigliare. Masotti continua a vigilare costantemente sull’andamento del territorio che, dopo tanti anni, sente come parte di se stesso. Quando Alberto, a cui è negata la possibilità di acquistare il terreno, lascia la valle le cose cominciano a mutare. Gli affittuari successivi, in particolare gli ultimi (ancora presenti), non hanno più intenzione di investire nel mantenimento della zona umida, che diventa marginale rispetto ad altre attività. Davide prende atto della nuova situazione e, nel mese di novembre 2013, decide di interrompere la propria collaborazione con la Valle Benni a partire dal 1º gennaio 2014.

Purtroppo la fine dell’esperienza nell’amata valle coincide con l’aggravarsi di una broncopolmonite, che nel breve volgere di un paio di settimane lo porta alla morte, avvenuta l’11 gennaio.
Davide Masotti ha dato tanto a Mezzolara ed ora, anche se in occasione di un evento molto triste, abbiamo il dovere di non dimenticarlo e di ribadire con forza l’importanza del suo ruolo di guardiano ed angelo custode della Valle Benni.

Ringrazio Stefano Masotti ed Ezio Venturoli.

Leonardo Arrighi

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3 Commenti


  1. “se a vigilare sulla valle ci fosse stato ancora Davide Masotti è lecito pensare che l’ecatombe avvenuta sarebbe stata evitata”. E’ quello che abbiamo pensato tutti noi che l’abbiamo conosciuto

  2. Vigilava anche che nessuno si avvicinasse neanche col pensiero a quel paradiso solo per pochi.

  3. Oltre che ad esser stato un grande uomo è stato per me un meraviglioso nonno.
    Sono e sarò sempre orgogliosa di lui.
    Vive e vivrà sempre in me.
    Grazie Leo per questo articolo è veramente bello.

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