Un parco per Stefano Baldi, lo scrittore di Maddalena di Cazzano

16 settembre, 2014

Da domenica scorsa il parco di Maddalena di Cazzano porta il nome di Stefano Baldi, lo scrittore budriese che 5 anni fa perse la vita per colpa di una grave malattia. Un centinaio di persone ha preso parte all’intitolazione che è terminata dopo che Nicolò [foto], figlio di Stefano, ha scoperto la targa dedicata al padre .

LA COMMOZIONE DELLA SUA GENTE
Amici, famigliari e concittadini erano presenti all’evento. Alcuni di loro, quelli di cui Stefano ha parlato nel suo libro che negli scorsi mesi ha superato le 30mila copie vendute. E tantissimi, se non tutti, quelli che nei mesi scorsi hanno messo la loro firma sui moduli di richiesta di intitolazione, che l’amministrazione comunale di Budrio ha accolto con favore. “Ci tenevamo davvero – ha detto il sindaco Pierini – perchè sappiamo quanto ci tiene questa comunità. Stefano è stato un punto di riferimento per quello che ha lasciato e per il successo del suo libro, un’opera importante per tutti coloro che lo hanno letto e che lo leggeranno e per quelli che, passando di fronte a questa targa nel parco, si chiederanno chi era e cosa ha fatto per la sua comunità”. A lui ha fatto eco il sindaco di Minerbio Lorenzo Minganti, presente per il rapporto che Stefano ha avuto con la parrocchia del paese confinante. “Ho trovato il libro di Stefano uno dei volumi più belli che abbia mai letto. Un romanzo così bello che ha toccato la nostra sensibilità e che ha saputo parlare a tante persone”. Parole confermate anche da Antonio Bagnoli, referente della casa editrice Pendragon. “In cinque anni di pubblicazione – ha detto – questo libro ha fatto tanta strada, una strada tutta meritata. Penso che a Stefano farà piacere sapere che i suoi concittadini lo hanno definito per quello che è, uno “scrittore”. Lui era molto insicuro su quello che scriveva, non aveva capito la grandezza del lavoro che stava realizzando”. E Bagnoli, nel suo intervento, ha ricordato che dal libro di Stefano potrebbe nascere presto un film, visto che la sceneggiatura è già stata scritta. Accanto a lui, Tiziano Casella, ha letto alcuni brani tratti dal romanzo.

LA STORIA DI STEFANO
Sono passati più di 5 anni da quel gennaio del 2008 che portò via Stefano, a soli 34 anni. Catechista prima nella sua Maddalena, poi a Minerbio con la moglie Katia e il figlio Nicolò, ha sempre messo in primo piano le persone intorno a lui e gli amici meno fortunati. Nel 2007 comincia per lui l’agonia della malattia: un tumore al polmone che sembra debellato in poco tempo, si scopre poi mortale. In quel periodo, gli ultimi sei mesi della sua vita, decide di riprendere in mano la passione per la scrittura, sua predilezione già dalle superiori e messa da parte a causa dei giudizi negativi di un suo professore. Sia fatta la tua volontà è titolo del lavoro degli ultimi mesi di vita di Stefano, un libro che è arrivato a superare le 30mila copie vendute in Italia, ottenendo un grande successo di pubblico. Grazie alla storia, che parla della malattia e della riscoperta della bellezza della vita, attraverso la fede e la capacità di dare un valore anche alle piccole cose. Non è un genere autobiografico, visto che i protagonisti sono inventati, ma ci sono comunque tanti riferimenti a luoghi e amici conosciuti. Un successo, quello del libro, arrivato senza che Stefano sapesse dalla pubblicazione, visto che l’accettazione della casa editrice arriverà solo un mese dopo la morte. “Se un giorno pubblicheranno il mio libro” – le parole di Stefano ricordate dalla sorella – “voglio che i proventi siano messi per finanziare l’università di Nicolò”. Un desiderio che si è già avverato, insieme a quello di poter lasciare qualcosa di sè per gli altri, come Stefano era solito fare.

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1 commento


  1. Vedere Nicolo’ scoprire la targa con cui i tuoi compaesani hanno voluto dedicare il parco di Maddalena a Stefano e’ stata un’emozione grandissima. Che riempie d’orgoglio.

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