Interramento Bologna-Portomaggiore: Legambiente lancia la petizione

7 ottobre, 2014

Un binario che rimarrebbe unico e una galleria così profonda sotto via Libia da rendere i lavori troppo lunghi e costosi. Sono le principali critiche della petizione di Legambiente contro il progetto di interramento della linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore, che mira a eliminare i 5 passaggi a livello di via Paolo Fabbri, Libia, Rimesse, Cellini e Larga.

SI ATTENDE IL VIA DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI
Dopo anni di stallo e numerosi incontri sul tema, lo scorso luglio è stato deciso l’interramento della Bologna-Portomaggiore, nel tratto ferroviario tra via Paolo Fabbri e via Larga a Bologna. Tra pochi mesi, la conferenza dei servizi sarà chiamata a dare il via definitivo ai lavori, che potrebbero partire già dalla prossima estate. In questo caso, per tutta la durata del lavori, i viaggiatori budriesi dovranno scendere alla stazione di Roveri per salire su una navetta che li scorterà in città, creando non pochi disagi.

PERCHE’ L’INTERRAMENTO
Il tratto che passerà sottoterra sarà quello tra via paolo Fabbri e via Larga, per 7-8 chilometri. Lavori per il costo di più di 40 milioni di euro che si faranno grazie al contributo quasi esclusivo della Regione che negli ultimi tempi ha spinto molto per partire. La decisione è stata assunta per far fronte ai disagi recati dai passaggi a livello che insistono su via Massarenti, che congestionano il traffico per buona parte della giornata.

LA PETIZIONE DI LEGAMBIENTE
Nelle scorse settimane Legambiente, insieme ad alcuni comitati di pendolari, ha presentato una petizione con una proposta alternativa. Secondo l’associazione ambientalista “il progetto che la giunta bolognese sta per varare non porterà grossi miglioramenti nella qualità del servizio per i pendolari. A fine lavori si ritornerà infatti ad un servizio ferroviario immutato nelle modalità, nei tempi di percorrenza e nei mezzi circolanti, la maggior parte con motori diesel, e soprattutto che renderà impossibile il raddoppio della linea in futuro, l’unica vera necessità per migliorare il servizio in modo strutturale e ridurre le frequenze. Si perde quindi una preziosa occasione per andare verso un disegno complessivo della mobilità urbana che possa ridurre il traffico privato”. Inoltre – si legge ancora nel comunicato – “la complessità del progetto di interramento di via Libia (a ben 18 metri di profondità) condurrà poi a lunghi tempi per la fine dei lavori, e alla sospensione totale del servizio tra le stazioni Roveri e Bologna Centrale per circa due anni e mezzo: un catastrofico blocco dei servizi di trasporto pubblico che rischia seriamente di affossare l’intero servizio”.
Qualche critica al progetto istituzionale era stata sollevata anche dai Consigli comunali di Budrio, Castenaso e Molinella, i cui sindaci chiedono, in caso di realizzazione, interventi di compensazione per le loro aree.
Clicca qua per firmare la petizione di Legambiente.

OLTRE 4.000 PASSEGGERI
Sono oltre 4.000 i cittadini che quotidianamente usano questa linea per raggiungere il posto di lavoro o la scuola, preferendo il trasporto pubblico al proprio mezzo privato, e togliendo quindi traffico dalle strade e inquinamento dall’aria. Una linea nodale per il disegno complessivo del trasporto pubblico bolognese e metropolitano.

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1 commento


  1. Già oggi,è impossibile raddoppiare il binario nell’ambito di Bologna per le case costruite a ridosso della ferrovia.Forse da Cà dell’Orbo in avanti dove sono presenti meno abitazioni.Purtroppo con poca lungimiranza,i ns predecessori non hanno fatto una legge che impedisca di lasciare una fascia di rispetto di almeno 20 mt per parte sia per il sedime ferroviario che per le autostrade.A Casalecchio di Reno quando nel 1960 fù aperta al Bologna Firenze,l’autostrada passava in zone poco abitate.Ora con i lavori di ampliamento,in alcuni punti la carreggiata costruita sui ponti in prossimità delle abitazioni,è a livello del 1° piano a pochi metri dalle finestre.

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