Celebrare il primo compleanno del progetto Donne e Uomini di Budrio con il ricordo di Valter Chiusoli non è certo una coincidenza fortuita. Le qualità artistiche, la cortesia e l’altruismo di Valter sono attributi densi di significati. Il rispetto per la storia e la fisionomia architettonica del proprio Comune incarnano a pieno gli intenti del percorso intrapreso l’8 ottobre 2013 su Budrio Next.
L’AFFETTO PER BUDRIO
Nutrire una passione in maniera pura, senza finalità utilitaristiche, significa parlare di Valter Chiusoli, che con il suo inesauribile amore per la pittura ha contagiato gran parte degli abitanti di Budrio. In quante case compaiono dei dipinti realizzati da Valter, quante persone fanno riferimento a dei disegni del loro concittadino per descrivere un’emozione provata. Chiusoli, nel corso di oltre quarant’anni, ha creato una enorme quantità di opere attraverso le quali è riuscito ad esprimere i connotati di una sensibilità fuori dal comune e piena di altruismo. Salire in soffitta, al termine delle giornate di lavoro o negli anni della pensione, liberandosi un gradino dopo l’altro delle complicazioni quotidiane per immergersi in un’altra dimensione, le cene dimenticate al cospetto dell’impeto creativo, le notti passate con gli occhi fissi sui libri d’arte, sempre alla ricerca di nuove informazioni da apprendere, sono parte delle azioni che hanno reso esemplare l’esistenza di Valter, un uomo colmo di affetto per la propria comunità.
LE PRIME PASSIONI
Chiusoli nasce a Budrio il 7 agosto 1929. Il giovane Valter si distingue per lo spirito riflessivo e l’interesse per lo sport. Il calcio in particolare aiuta il budriese a stringere nuove amicizie e a cogliere delle notevoli soddisfazioni agonistiche. Accanto agli impegni scolastici, prima alle Scuole Elementari poi alle Medie, Chiusoli coltiva la propria predisposizione per il pallone, diventando uno dei punti di riferimento della squadra di Budrio. Nel 1943 Valter comincia a frequentare il Liceo Scientifico Augusto Righi di Bologna: i primi anni, a causa della IIª Guerra Mondiale, sono irti di difficoltà. Ogni mattina lo studente sale in bicicletta e raggiunge la scuola, esponendosi a molti rischi, ma convinto dell’importanza dell’istruzione. In questo periodo inizia a prendere forma l’interesse di Chiusoli per l’arte: disegnare è un’attività magica che lo rende molto felice, ma la tradizione famigliare incombe, condizionando le scelte del budriese. Concluso il liceo, Valter si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Bologna. Durante gli anni come studente universitario, Chiusoli viene assunto in una banca di Budrio, seguendo così le orme tracciate dal nonno e dal padre. Dopo la Laurea, conseguita il 13 luglio 1957, il lavoro diventa stabile e a tempo pieno, anche se Valter, che nel 1959 sposa Vittoria Veroli, tenta in ogni modo di conservare uno spazio per le proprie passioni.
L’AMORE PER LA PITTURA
Dal 1958 Chiusoli, sotto la guida di Giampaolo Parini, comincia a dipingere. Le qualità dell’allievo sono subito colte dal maestro, che lo esorta a proseguire. Per il trentenne la necessità principale è quella di sperimentare: dipinti ad olio, a tecnica mista, acquerelli ed incisioni sono le tecniche con cui si mette alla prova con maggiore frequenza. Nel corso degli anni ’60, illuminati dalla nascita della figlia Annalisa, Valter affina il proprio talento, diventando un abile disegnatore e pittore. Il gesto rapido e sicuro è frutto di una visione nitida dello spazio e di un consapevole impiego della superficie pittorica.
Nel 1972 e nel 1976 Chiusoli è protagonista di due mostre personali, la prima alla Galleria del Circolo Torretta di Molinella mentre la seconda nella Sala Superiore del Teatro Consorziale di Budrio. Gli episodi espositivi diventeranno sempre più frequenti nel corso degli anni ’80, che saranno caratterizzati dalla fondazione (avvenuta il 22 novembre 1982) da parte del disegnatore budriese del Circolo Culturale “Corte del Muto”. Nel 1983 e nel 1987 la Galleria del Circolo ospita due mostre di Valter, che nel 1989 partecipa ad una rassegna collettiva presso la Sala d’Ercole di Palazzo D’Accursio (Bologna) e ad una esposizione personale alla Galleria D’Azeglio nel capoluogo emiliano.
LA VITA PER L’ARTE
Nel 1984 Chiusoli termina la propria esperienza lavorativa andando in pensione e aprendo una fase della vita piena di entusiasmo: ogni giornata è riservata all’arte, non più confinata soltanto ad alcune ore. Nel corso degli anni ’80 l’attività artistica è ricca di vivacità: Valter dimostra un notevole eclettismo, passando da opere prettamente figurative a dipinti di ispirazione surrealista. Chiusoli crea delle atmosfere contraddistinte da sospensioni temporali che ricordano Giorgio Morandi. I protagonisti delle tele sono indagati con una immancabile forza realista a cui si accompagna una esplicita attenzione per il cosmo esistenziale, che riporta l’occhio dello spettatore ad alcune opere di Renzo Vespiniani e Alberto Sughi.
Valter continua a prendersi cura della Pinacoteca Civica, ad aiutare Elsa Silvestri nella gestione del Museo Archeologico e Paleoambientale, non dimenticando mai di organizzare i programmi culturali del Circolo “Corte del Muto”.
Dal 1986 al 1988 Chiusoli è iscritto alla Libera Scuola di Nudo e di Figura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna presso cui frequenta anche corsi di incisione e storia dell’arte. Dante Mazza, direttore della Libera Scuola, diventa un grande amico di Valter che, all’inizio degli anni ’60 – nell’ambito della Fiera di San Lorenzo –, aveva tenuto a battesimo l’esordio artistico di Mazza.
All’inizio degli anni ’90 l’artista organizza dei laboratori di pittura presso il Circolo “Corte del Muto”: la sua gentilezza stimola molte persone ad avvicinarsi all’arte non soltanto come osservatori, ma come diretti protagonisti. Chiusoli si reca spesso nelle scuole per estendere il proprio entusiasmo alle giovani generazioni. I bambini accolgono con gioia le indicazioni dell’incisore budriese, che trova nei giovani degli interlocutori speciali. Valter coinvolge costantemente anche il nipote Edoardo, che dimostra una innata predisposizione per il disegno: le lunghe giornate trascorse in compagnia del nonno, alla ricerca di qualche scenario da ritrarre, sono momenti di immensa felicità per entrambi.
La quotidianità di Chiusoli continua ad essere plasmata dall’arte fino all’inattesa scomparsa avvenuta il 4 febbraio 2000. L’anno seguente gli amici ed estimatori organizzano una splendida Retrospettiva nello Spazio Gandolfi di Budrio, testimoniando il loro affetto per l’Amico e ribadendo l’importanza avuta da Valter nella vita culturale del nostro Comune.
LA MEMORIA E LE IMMAGINI
Il concetto di memoria, salvata grazie alle immagini, è stato per Chiusoli il pilastro fondamentale su cui impostare la sua ricerca artistica. Il tentativo di strappare all’implacabile flusso temporale qualche episodio di vita vissuta, le sembianze di monumenti poi scomparsi, alcuni scenari irripetibili, oppure di prelevare dallo scrigno dei ricordi i gesti abituali e donarli alle future generazioni come esempio di un contesto umano ormai perduto. Donare dignità al passato e porlo nella giusta prospettiva sono aspirazioni complicate, ma essenziali per chiunque voglia comprendere il significato profondo della realtà. In questa direzione si è sempre orientata la sensibilità culturale di Valter che, mediante dei meravigliosi pensieri, offre una spiegazione chiara del suo intento e restituisce a noi osservatori una testimonianza da seguire: «Anche i più vicini ricordi appaiono, strada facendo, tanto labili ed evanescenti, quasi non fossero parte di noi. Attaccarsi, quindi, ad una memoria in modo da convertirla a documento d’immagine non significa sovvertire il presente, questo “presente” sempre ed ovunque ostentato come l’unica realtà possibile. Forse per me esiste un bisogno oltremodo sensibile, rivolto a testimonianze già trascorse; e solo ora, avanti nella stagione degli affetti, comprendo la mia ansia di fermare tutto ciò che mi è vicino. È un bisogno per i miei occhi mantenere in vita tutto ciò che ho amato: i miei, il mio paese, le pietre delle case, gli angoli cari (il gruppo di San Domenico e il Ricovero), il fiume, le strade polverose, i campi che non ci sono più, ora invasi da costruzioni a volte opprimenti.».
Ringrazio Vittoria Veroli ed Ezio Venturoli.
Leonardo Arrighi
Sono commosso nel leggere quanto pubblicato in questo sito.
Ringrazio Vittoria Veroli c he ha permesso di registrare quanto sopra. La stima che nutro per Walter è aumentata perché lo conosco da oltre 20 anni essendo il marito di una signora (Vittoria) più che parente di mia moglie Edda che ha condiviso gli anni della loro gioventù. Grazie Vittoria ed un pensiero affettuoso a Walter.
Grazie Vittoria di avermi messo al corrente di questo bell’ articolo su Valter, Graziano si è commosso nel leggerlo e gli sono venuti alla mente tanti ricordi. Quando abbiamo sfogliato le opere eseguite, mi ha fatto notare con tanto orgoglio, che una è appesa alla parete della sua camera.
Ciao e buona serata
Ottimo!! Occorreva ricordare un artista locale così puntuale, modesto
e sensibile, come è stato il caro Walter. Grazie!