Pizzoli, scoppia la polemica politica. Opposizioni: “Amministrazione incapace”

13 ottobre, 2014

La notizia della realizzazione del nuovo stabilimento di patate della Pizzoli, preannunciato come uno dei più grandi del sud europa, fuori dal Comune di Budrio, ha fatto scoppiare la polemica sulle responsabilità sulla vicenda. Le opposizioni attaccano a muso duro chi governa oggi il paese. Mazzanti (Noi per Budrio) e Gianfrancesco (Amare Budrio): “Incapacità del Sindaco e dell’Amministrazione”. Carlotti (Movimento 5 Stelle): “Irresponsabili”. L’Amministrazione si difende: “Passaggi tecnici svolti in maniera solerte e in modo corretto. Il rimpianto dell’ex sindaco Carlo Castelli: “Se ci fosse stato il passante nord…”. Ma Mauro Sorbi (UDC): “Colpa della Provincia, non di Pierini”.

PIZZOLI: 88 ANNI DI SUCCESSI
Nel 1926 l’azienda nasce a Budrio per merito di Mario Pizzoli. Con lo scopo di integrare le modeste entrate della sua bottega di campagna, Pizzoli decide di avviare una piccola attività di compravendita di patate, cedendo al miglior offerente le patate coltivate dagli agricoltori del territorio. Nel primo decennio del dopoguerra, quando l’Italia inizia a risollevarsi, è il figlio Ennio a prendere in mano le redini dell’attività, decidendo di investire in macchinari e personale per la selezione e il confezionamento delle patate. I sacchetti di patate Pizzoli arrivano così per la prima volta sui banchi dei nascenti supermercati.
Ma il nuovo amministratore della Pizzoli non si accontenta e decide di realizzare un sogno: quello di valorizzare le patate fresche, uno tra i prodotti più poveri del comparto agroalimentare. Insieme al fratello Irnerio, nel frattempo laureatosi in ingegneria meccanica, Ennio intraprende un viaggio in Olanda ed è da quel paese che i due prendono lo spunto per realizzare anche in Italia una linea di produzione di patate fritte surgelate. Sul finire degli anni ’90, il proseguire degli investimenti in tecnologia e ricerca porta l’azienda a diventare la realtà più importante nel comparto delle patate. Oltre alle classiche patatine fritte, il portafoglio si amplia a tutte le altre specialità come gli spicchi, i tocchetti, le crocchette e gli gnocchi. Le patatine Pizzoli entrano – così – nei ristoranti e in tutti i supermercati, fino al 2002 quando arriva il successo di Patasnella, che conquista la leadership diventando la patatina più venduta del mercato. Grazie a importanti investimenti, nel 2004 vengono ampliate le linee produttive. L’azienda può così affacciarsi ai mercati esteri proponendo tutta la qualità del prodotto Made in Italy; le specialità di gnocchi vengono introdotte per la prima volta in Asia e in particolare in Giappone.
La scorsa settimana, l’ennesimo motivo di soddisfazione per l’azienda budriese: la McDonald’s Italia sceglie la Pizzoli come suo fornitore per i suoi 300 ristoranti in Italia.

CON BUDRIO, FINE DI UN LEGAME STORICO
Ma il successo della Pizzoli non corrisponde a un altrettanto miglioramento del suo legame con il nostro territorio. Nel maggio del 2013 l’azienda Pizzoli decide di dire addio al suo trasferimento nella nuova area di Cento di Budrio. Quella zona, l’APEA (area produttiva ed ecologicamente attrezzata) era stata voluta e pensata dall’ex sindaco Carlo Castelli per dare la possibilità all’azienda di espandersi e poi, successivamente, per la realizzazione di un centro commerciale. Fra i motivi alla base del diniego ha sortito il suo l’effetto la lungaggine dei tempi burocratici delle istituzioni che l’amministratore Nicola Pizzoli descriveva così, in una lettera ai suoi dipendenti: “L’Azienda e’ stata costretta a dover valutare alternative all’ambito comunale di Budrio esclusivamente a causa di imperdonabili lungaggini, continui vincoli e soprattutto deprecabile gestione del progetto da parte degli enti pubblici, in primis del Comune di Budrio, coinvolti nell’iter autorizzativo”. Su queste frasi, nel giugno del 2013, era sorta una bagarre in consiglio comunale, anche a seguito della demolizione della palazzina RAI voluta da Guglielmo Marconi, per far spazio al progetto dell’APEA, ora in alto mare. Oggi, a seguito dell’accordo della Pizzoli con McDonald’s e dell’annuncio dell’azienda di voler dar vita a uno dei più grandi stabilimenti del sud europa, torna a scoppiare la polemica politica sulle responsabilità sulla vicenda. Proprio perchè, è praticamente certo, che non sarà Budrio il paese dove Pizzoli realizzerà il nuovo stabilimento.

MAZZANTI E GIANFRANCESCO: “INCAPACI”. CARLOTTI: “IRRESPONSABILI”
I primi a rimproverare la gestione del Sindaco, sono i consiglieri di opposizioni. “Sono dispiaciuto – scrive Maurizio Mazzanti (NOI per Budrio) – se l’impianto, come pare, non si farà a Budrio per tutte le ricadute negative della cosa, ma capisco la scelta imprenditoriale quasi obbligata. Un altro successo del nostro Sindaco Giulio Pierini che attribuirà le colpe alle opposizioni. Ma gli ricordo – continua Mazzanti – che da oltre un anno niente e nessuno aveva impedito di costruire a Budrio, se non la sua incapacità e del Pd di Budrio di portare a casa un buon risultato”. A lui fa eco Pasquale Gianfrancesco (Amare Budrio): “Se la notizia del trasferimento di Pizzoli fosse confermata – scrive su Facebook – dimostrerebbe l’incapacità di questa amministrazione di mantenere sul nostro territorio una grande Azienda , storica ma soprattutto fondamentale per il tessuto sociale Budriese, con posti di lavoro e indotto per non parlare delle tasse che Pizzoli paga al Comune di Budrio”. Anche Gabriele Carlotti (M5S) è critico sulla gestione del Comune: “Coloro che hanno ‘congelato’ per 8 anni la Pizzoli sono gli stessi che oggi vorrebbero far credere che tutto è naufragato per colpa di un radioamatore che fece un esposto alla Sopraintendenza, facendo perdere qualche mese di tempo perché fosse fatta una valutazione che, peraltro, un Comune più attento avrebbe fatto eseguire di propria iniziativa”. E ancora: “E’ ovvio che l’eventuale futura delocalizzazione della Pizzoli avrà profonde ricadute : occupazionali, economiche, di immagine, di indotto e chi più ne ha più ne metta. Tutte queste ricadute saranno addebitabili, in modo inequivocabile, a tutti coloro che hanno esercitato in modo così maldestro le responsabilità che gravavano sulle loro funzioni”.

PIERINI E IL COMUNE DI BUDRIO: “PASSAGGI TECNICI SVOLTI IN TEMPI SOLERTI E IN MODO CORRETTO”
Il sindaco Pierini tramite il Comune di Budrio ha messo un comunicato stampa, in cui si difende: “Tutti i passaggi tecnici in capo al Comune di Budrio, alla Provincia di Bologna e alla Regione sono stati svolti in tempi solerti e in modo corretto, compatibilmente con il quadro normativo in cui ci troviamo ad agire.
Come sanno i protagonisti dell’accordo – si legge ancora – le difficoltà sono arrivate dalla burocrazia romana, soprattutto in relazione allo spostamento/spegnimento dell’antenna a onde medie di RaiWay. Successivamente vi è stato lo stop di 8 mesi, sempre legato a istituzioni nazionali, per un errato tentativo di porre un vincolo storico e architettonico sulla Palazzina dell’Ex Centro Trasmittente ad onde medie di Budrio”.
Il consigliere provinciale Mauro Sorbi (UDC) ha difeso il sindaco dagli attacchi. “La decisione della Pizzoli è maturata già da due anni e credo che onestamente il Sindaco Pierini non abbia alcuna colpa che è – invece – da ricercare in lungaggini burocratiche relative alla Provincia e ai piani di sviluppo territoriale che hanno fatto ‘innervosire’ l’investitore”.

CASTELLI: “SE CI FOSSE STATO IL PASSANTE NORD…”
Fra le voci che in questi giorni sono intervenute sulla vicenda Pizzoli, c’è anche quella dell’ex sindaco di Budrio Carlo Castelli. “Nel 2004, quando impostammo il PSC, il passante nord era sostenuto fortemente anche dal governo nazionale. La zona agroalimentare/commerciale di Cento – scrive – fu pensata nel contesto di un casello autostradale a Trebbo di Budrio. A mio parere sarebbe stato vantaggioso per la nostra economia. All’epoca pensavo che i governi nazionali facessero ciò che dicevano. In questa fase sono più fiducioso, anche sul passante nord”.

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37 Commenti


  1. Ecco, ci mancava anche il passante nord. Poi le patate i contadini le coltivano sull’asfalto! Abbiamo strade che fanno pena per il fondo sconnesso e per la loro insicurezza, vuoi per la segnaletica, vuoi per la larghezza inidonea per mezzi pesanti, con la trasversale di pianura mai finita e fatta anche coi piedi , e la colpa per il trasferimento della PIzzoli diventa il passante nord. Mah! Che dire? Ci si arrampica anche su quello!

  2. Castelli e Venturi hanno bocciato il progetto cazzola a medicina della sul parco per auto etc. : ora ci sarebbero potuti essere posti di lavoro ! invece niente solo disoccupazione.
    Ora fanno fuggire Pizzoli: posti di lavoro e redditi irpef per budrio uguale a zero.

  3. Lo si sapeva gia da un pezzo, le polemiche ora sono inutili, bisognava muoversi prima, molto prima….

  4. Anche questa volta come per l’alluvione di Genova,non si saprà mai di chi è stata la colpa.Passante nord o no..tutte le aziende vogliono collegamenti veloci per fornitori e clienti e non,far circolare camion in stradine di campagna che,se si decide di allargarle,ci sarà la protesta dei residenti perché poi,aumenterà il traffico e l’inquinamento.Lasciamo che tutte le aziende delocalizzino in paesi dove fanno ponti d’oro per averle e noi,rimarremo con strade sempre più vuote:e anche le tasche perché senza lavoro,non ci saranno stipendi.

    • beh,se per mantenere la Pizzoli il prezzo da pagare è strade megalarghe per fare passare autotreni ,per quanto mi riguarda che vadano pure…le colpe dell’amministrazione sono enormi per il discorso centro commerciale e in generale poca chiarezza(che ,se ci fosse stata,credo che la Pizzoli sarebbe andata sicuramente a Cento).Non capisco poi il commento…noi rimarremo con strade sempre più vuote…letta così potrei rispondere ovviamente…magari!

      • Giovanni Scardovi

        Magari ????
        Se le aziende chiudono/delocalizzano la popolazione come dovrebbe fare per mangiare ?
        Lavorando altrove spopolando il comune o vivere di sussistenza con due pomodori e una gallina ?

        • Sono quelli che hanno un impiego pubblico o in pensione e pertanto,non gli interessa nulla di chi perderà il lavoro.Denota poi poca intelligenza quando scrive”Non capisco il commento..noi rimerremo con strade sempre più vuote..”L’ho pure scritto che senza lavoro,avremo strade vuote perché le fabbriche chiuse,non generano traffico.

        • Mi pareva ovvio che il mio “magari” era dirattamente proporzionale al commento delle strade vuote…sul fatto poi che per lavorare bisogna fare qualche chilometro,francamente non capisco…E’ da un pezzo che la gente fa chilometri e chilometri per andare a lavorare…se la Pizzoli si trasferisce altrove (in provincia di Bologna)non mi pare che ci siano rischi per i posti di lavoro…cerchiamo,se possibile,di stare con i piedi per terra

          • Così i soldi che il comune di Budrio avrebbe potuto avere con il nuovo stabilimento Pizzoli:tasse sul fabbricato,tasse sui permessi di costruzione,tasse sui passi carrai,insegne,tassa smaltimento rifiuti ecc,non le avrà e per chiudere i bilanci,si rifarrà aumentando le tasse ai budriesi.Se per una persona andare a lavorare in un altro comune:a parte i km in più di strada cambia poco,cambia molto per il comune se aziende si trasferiscono in altri comuni.Se il comune di Budrio non avesse più aziende su suo territorio,stareste più tranquilli e paghereste più tasse o avrete meno servizi.

  5. È veramente uno schifo!
    Lasciare andare via l’azienda più importante e storica di Budrio: almeno per favore Pierini e Castelli abbiano il coraggio di prendersi le proprie totali responsabilità e di non fare alla solita italiana maniera di scaricare sempre su qualcun’altro la colpa!
    È solo totalmente colpa loro, ormai l’hanno capita anche i muri e Pierini, il Sindaco del nulla, riesce anche a fare ulteriori danni pur non facendo nulla.
    Spero veramente e vivamente per tutto e tutti che l’amministrazione metta una pezza in questa vicenda assurda ed aiuti la Pizzoli a rimanere sul territorio Comunale altrimenti credo che le dimissioni di Pierini siano il minimo auspicabile!

  6. Dimissioni….. ma stiamo scherzando….
    Intanto è importante sottolineare come il nostro esimio sia più interessato a pavoneggiarsi alle varie iniziative che in questi giorni corollano il nostro paese. Torri dell’acqua, Budrio div.. ino ecco dove possiamo trovare il nostro primo cittadino a fare pubbliche relazioni.

  7. Sono tutti una manica di buffoni impreparati. Arriverà prima o poi una rivoluzione……

  8. affermare che il ritardo della realizzazione del passante nord sia il motivo dello spostamento dello stabilimento Pizzoli mi sembra un’ affermazione astratta, non riesco a collegarlo ai produttori di patate, come non riesco a immaginare i pataticoltori del territorio percorrere l’autostrada con i loro trattori e rimorchi per rifornirlo , sempre che si possa farlo.
    La realtà è che Pizzoli, emerita azienda agroalimentare, ha chiuso il contratto con McDonald perché ha un ottimo prodotto , ma principalmente perché è italiano, il consumatore richiede un legame con il territorio.
    Mc Donald ha chiuso altri contratti con fornitori di prodotti italiani, quindi non è un successo della singola azienda, ma del sistema agroalimentare italiano fatto di industrie e con la presenza indispensabile delle aziende agricole” italiane”.
    Forse se costasse di più l’autotrasporto era meno conveniente vendere le patate francesi per Bolognesi.

  9. Io posso dire tutto tranne il fatto di essere uno sponsor di Pierini, ma non capisco cosa centra Pierini sulle scelte fatte 10 anni fa da altre persone.
    Avete mai letto la relazione di fine mandato pubblicata nel 2012, scrivo 2012, ben 3 anni dopo l’inizio della crisi che tutti ancora stiamo vivendo (vi allego il link), senza un servizio di Report girato in Danimarca non a Budrio.
    Quello che oggi noi vediamo è il frutto di scelte sbagliate fatte molto prima.
    Pierini si trova solo a gestire la patata bollente che qualcuno gli ha lasciato uscendo tra gli applausi che non meritava, ma che tanti budriesi hanno fatto.

    http://www.comune.budrio.bo.it/binary/comune_budrio/banner/Rendiconto_fine_Mandato_bassa.1330339037.pdf

  10. tra le cause del ritardo, insieme alle peripezie degli uffici del comune di Budrio vogliamo ricordare anche la vicenda della “casina” di Marconi? Probabilmente sollevata solo per fare sterile ostruzionismo all’amministrazione?

    La tristezza è constatare che a nessuno interessa veramente quello che è utile e importante per la collettività, ma tutti a guardare il proprio particolare e a segare il ramo su cui si è seduti

    • Maurizio Mazzanti

      Sig. Corrado, sono sicuro della sua buona fede ma ha riportato un’informazione imprecisa. La palazzina Marconi sorgeva sull’area interessata dal centro commerciale e non su quella dove sarebbe dovuta sorgere la Pizzoli. C’era la possibilità di “scompartizzare” l’intero comparto e Pizzoli sarebbe potuto insediarsi indipendendentemente dal centro commerciale. La palazzina Marconi con la Pizzoli non c’entrava. Si chieda piuttosto quale è stato il ruolo della Service Cento, Società della Fondazione Benni, controllata dal Comune di Budrio nell’intera operazione e rilegga il testo della lettera che l’Amministratore delegato della Pizzoli scrisse a proposito della faccenda.

    • Non diciamo schiocchezze, la palazzina ex-RAI aveva un valore storico di per sè ed era inestimabile per gli appassionati di radio, abbatterla è stata una scempiaggine ed un ulteriore impoverimento culturale per Budrio. Inoltre non vedo proprio perchè mai doveva essere per forza incompatibile con la lottizzazione dell’area, bastava fare un progetto che ne prevedesse la ristrutturazione. Un Comune dovrebbe valorizzare ciò che ha, non abbatterlo…… In ogni caso ciò non c’entra nulla con l’emigrazione di Pizzoli che ha trovato un terreno praticamente gratis vicino al casello di Altedo, e di fronte alle lungaggini del Comune di Budrio ha fatto la scelta che avrebbe fatto qualunque imprenditore.

  11. La palazzina ex-Rai aveva un valore storico ed architettonico non da poco, conteneva apparecchiature di pregio che in una qualsiasi altra nazione sarebbero state valorizzate ed esposte, magari a pagamento. Affermare che il tentativo di preservarla sia stato fatto solo per ostruzionismo dimostra la profonda ignoranza di chi vede solo centri commerciali.

    • D’accordo.Il centro RAI du Budrio,fù progettato da Guglielmo Marconi
      che non ebbe modo vederlo in funzione in quanto,morì alcuni mesi
      prima per problemi di cuore.Avrebbero potuto salvarla e fare un
      museo della radio con l’aiuto di Pelagalli che a Bologna nel suo
      museo “mille voci mille suoi” che raccoglie migliaia di pezzi unici,
      ha “problemi” in quanto i locali di sua proprietà,costano assai.Il
      centro commerciale,avrebbero potuto farlo comunque visto il mo-
      desto spazio della palazzina.Così non abbiamo nè il nuovo insedia-
      mento nè,la palazzina storica.Bella lungimiranza di chi ci governa!

  12. Leggo che le frottole propalate dall’amministrazione comunale sono dure a morire! La palazzina voluta da Guglielmo Marconi occupava nel progetto del centro commerciale il parcheggio! Si trattava quindi di rinunciare a dei posti macchina. Se l’amministrazione avesse guardato un po’ più in là del proprio naso avrebbe potuto farne un punto di richiamo anche a vantaggio del centro commerciale. Di questa vicenda ne ho parlato con degli amici americani, non vi dico la sorpresa e l’indignazione, ma sappiamo che Marconi è forse più stimato oltre l’Atlantico che in casa sua, alla faccia dell’attenzione per la Cultura…….

  13. E’ inutile piangere sul latte versato; Il sistema politico ormai logoro non più rapportato ai tempi , che da anni impera incontrastato sulla nostra regione,ha praticamente messo alle corde usando la più bieca burocrazia, la Pizzoli S.P.A., costringendola ad emigrare in altri lidi.Se si pensa che nell’immediato dopoguerra si dice che non fù permesso alla nascente OMSA (calze da donna) di insediarsi a Budrio,si cominciano a capire tante cose.Fare il sindaco non è un lavoro subordinato,fare il sindaco significa spendersi ogni giorno, ad ogni ora per i propri cittadini anche andando contro le direttive del partito di appartenenza.Mentre a Crespellano è stata accolta con un tappeto rosso purpureo la Philip Morris che a regime darà lavoro a tanti,a Minerbio si è inaugurato uno stabilimento per la raccolta dei rifiuti reciclabili, a Budrio dopo lungaggini burocratiche,(7 anni) si è messo in fuga un’azienda dai connotati d’eccellenza, tra l’altro in netta simbiosi con la produzione agricola locale. La saga continua, complimenti!

  14. Prospero Baschieri

    Giusto signor Beppe, sono daccordo. Quanti agricoltori di Budrio producono patate per l’ industria del signor Pizzoli!!! I vantaggi sono anche loro. Anzi mi meraviglio che nessuno si congraturi con questa azienda per l’ ottimo risultato raggiunto. Ma si sà, gli agricoli sono un pò timidi forse….

  15. Ma siamo sicuri che Pizzoli compri le patate dagli agricoltori di Budrio?O più verosimilmente compra dove costano meno?Non so,chiedo…in mancanza di fonti

  16. leggere e ricordarsi cosa si legge può avere effetti esilaranti: qui, nei commenti, apprndiamo che la mancata realizzazione del nuovo stabilimento Pizzoli sarebbe dovuta all mancata realizzazione del Passante Nord (notoriamente osteggiato dagli agricoltori che sarebbero stati espropriati per la sua realizzazione), nonchè alla (penosa) vicenda della Palazzina Marconi…entrambe palesemente SCUSE.
    Ma il commento che più mi ha colpito è quello del sig.Lucio, il quale evidentemente non avendo problemi occupazionali e nemmeno esigenze di viabilità, si può permettere di “tirare la iazza” su tutto e tutti: “che la Pizzoli se ne vada pure altrove…e meglio le strade vuote”. Complimenti per l’altruismo e la visione di largo respiro.

    • se la dice e se la risponde da solo…come desidera Lei…ma c’è anche la possibilità che Lei non abbia capito un tubo di quel che uno vuole dire(e non è la prima volta)…La iazza poi se non Le dispiace la vada a cercare altrove.E dei miei problemi occupazionali Lei ,come ovvio,non sa nulla e tantomeno debbono interessarLe.La sua visione di progresso poi è davvero esilarante…Il non altruismo poi,c’entra come i cavoli a merenda con il mio commento…Personalmente sono cntrario al passante Nord per una serie di motivi che altri hanno spiegato meglio di me…e se permette accettare la formula passante nord+facilitazione passaggio autotreni+Pizzoli non mi trova d’accordo.Ma è evidente che non ho la Sua visione a larghissimo respiro…me ne farò una ragione e attendo trepidante altre sue frasi illuminanti

  17. Prospero Baschieri

    Effettivamente signor Lucio il suo dubbio è lecito.Ho chiesto a diversi amici produttori di patate della zona, ma nessuno che produca patate da industria per la Pizzoli, non credevo…. Forse la considerazione che ha fatto è giusta, ma anche io non dispongo di tante fonti…

    • La ringrazio…in effetti sarebbe da appurare dove la Pizzoli si procura le patate (io ho una idea ,ma non ho fonti adeguate)…anche perchè prima di dire che se la Pizzoli va via,si riducono sul lastrico i produttori di patate di Budrio sarebbe anche meglio informarsi

  18. Permettere che la Pizzoli lasci Budrio è a dir poco vergognoso, ancor più vergognoso sarebbe scoprire che Pizzoli non compra le patate a Budrio!
    APPELLO AI COLTIVATORI: ” le vostre patate a chi le vendete?”
    Fateci sapere perchè è importante.

  19. Scusi sa…ma ammesso e non concesso che la Pizzoli non compri le patate a budrio …evidentemente le compra dove più le conviene…è una azienda che deve fare utili… non altro

    • E’ essenziale fare utili, ma quando la Mc Donald ha richiesto che i prodotti siano di origine italiani, e questo è un risultato dell’impegno delle aziende agricole nel fare recepire la qualità dei prodotti di origine italiana. E’ forse la firma dei contratti per le patate da industria a pochi giorni dalla raccolta con prezzi che forse non sono soddisfacenti non la risposta giusta a tanto impegno, e non c’è da meravigliarsi che i pataticoltori del territorio preferiscano altri sbocchi. Esistono altre aziende agroalimentari che danno il giusto riconoscimento agli attori della filiera agroalimentare senza rinunciare agli utili (es. Barilla). Se Pizzoli si sposta da Budrio è sicuramente un danno per il territorio, ma sarebbe utile che le amministrazioni pubbliche quando elargiscono contributi per rafforzare le filiere poi controllino che gli obblighi non diventino facoltativi per qualcuno.

  20. Compra solo quelle che crescono vicino al tracciato del futuro “Passante Nord”.

  21. La Pizzoli non solo compra la gran parte delle patate prodotte nei territori del Comune di Budrio e Comuni limitrofi ma addirittura è di proprietà della Pizzoli una società secondaria che si occupa tramite propri dipendenti della coltivazione e controllo delle patate direttamente dalla semina alla raccolta e che poi sono destinate alla linea produttiva aziendale.
    Prima di buttare fango (per non dire altro!) sugli altri (in questo caso la Pizzoli) per salvare la politica locale per favore informatevi caro Sig.Lucio e company che i posti di lavoro che si perderanno a causa del trasferimento in altro Comune della Pizzoli valgono molto più dei suoi dubbi sugli utili della Pizzoli.

    • Io veramente faccio fatica a capire perchè la gente risponde a raffica senza nemmeno prendersi la briga di leggere quel che gli altri scrivono.Dove ho forse asserito che la Pizzoli non compra le patate a Budrio?Non avendo notizie certe ho chiesto se qualcuno avesse notizie in merito.Quindi le giro il suo commento…prima di gettare fango(per non dire altro)sui post altrui almeno li legga attentamente

  22. Prospero Baschieri

    Sono daccordo con il signor Mengoli, che non conosco ma che evidentemente è un addetto ai lavori e sa quello che dice. Il made in italy è un valore reale, richiesto, da consolidare e preservare. Apprendo da altri commenti che la ditta in questione si autoproduce patate nel territorio , ma non riesco a trovare nessun agricoltore che produca patate da industria per la ditta e questo, come ho già avuto modo di dire, mi dispiace molto. Evidentemente non è stato raggiunto un accordo; spero che in futuro le cose cambino.Ma si sà, l’amore si fà in due, tutto il resto……

    • Quindi a questo punto ,giusto per capire,ci sono versioni contrastanti.Chi come Lei sig.Baschieri che se non erro dice che non è riuscito a trovare nessun agricoltore che fornisca patate alla Pizzoli e chi invece asserisce il contrario…Non che sia importante a questo punto visto che si travisano gli interventi(non da parte sua sia chiaro)…tanto vale lasciar perdere

  23. Giusto per precisazione: la Pizzoli utilizza solo ed esclusivamente patate Made in Italy, come si può ben vedere su ogni confezione di patate in vendita nei vari supermercati mediante il marchio di rintracciabilità ed i territori da cui provengono le patate sono prevalentemente nei comuni della provincia di Bologna, dalla provincia di Bari e qualcosa anche dalle campagne del Lazio.
    Se la Pizzoli avesse dovuto guardare solo ed esclusivamente gli utili, come dice qualcuno, ma non faccio più nomi visto che è facile lanciare il sasso e nascondere la mano (ma i commenti rimangono!), a quest’ora non si parlerebbe di un eventuale trasferimento in qualche comune limitrofo, ma sarebbe già trasferita in qualche nazione dell’Europa dell’est dove c’è manodopera a bassissimo costo o comprerebbe patate di scarsa qualità dall’estero…
    Comunque i soliti noti continuino a sparlare senza prima informarsi…

    • E Lei continua a travisare a suo uso e consumo quel che uno scrive…Quindi o ci fa o ci è…nel dubbio la invito a smetterla di citarmi (anche se in maniera anonima)considerato che non ha capito un accidente di quel che ho scritto

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