Suor Giovanna Calabria [foto], direttrice della missione Rainbow Community a Nzara, nel Sud del Sudan, sarà ospite di un incontro pubblico a Budrio, domenica 26 ottobre, alle ore 17:00, presso Cà ed Metusco. L’incontro è stato voluto dalla stessa Suor Giovanna, per ringraziare i budriesi dell’aiuto dato alla sua comunità e per raccontare come vivono i bambini sieropositivi che ha in cura.
SUOR GIOVANNA E L’ASSOCIAZIONE RAINBOW
Suor Giovanna, comboniana, ha fondato anni fa, a Nzara, l’associazione Rainbow per aiutare i malati di AIDS, i loro bambini e i loro orfani. Nel 2006 aiutava circa 70 adulti, mentre nel 2012 sono oltre 700 adulti e 500 bambini. L’aumento è dovuto principalmente al fatto che da qualche anno sono disponibili nella zona le medicine per curare l’AIDS. Di conseguenza i malati sopravvivono (nel 2006 morivano dopo 3-12 mesi) e hanno una buona ragione per uscire allo scoperto nonostante l’emarginazione sociale da parte della comunità e, a volte, anche da parte delle loro famiglie. Quando non c’erano le medicine arrivavano a Rainbow quando erano quasi nello stadio terminale.
La mortalità per AIDS ha causato moltissimi orfani di uno o entrambi i genitori. Gli orfani, in quella zona, non vivono in orfanotrofi ma sono accuditi da parenti o anche da vicini di casa. Ciò non significa che se la passino bene: a volte vengono accolti per altruismo o per strette relazioni parentali (nonni e genitore che ancora è vivo) ma nella maggior parte dei casi si tratta di avere in casa un ragazzo che può lavorare e che viene trattato abbastanza male. Non sono schiavi, ma ci manca poco.
Rainbow fa tante cose: cure mediche, un pasto settimanale per oltre 700 persone, latte in polvere per lattanti se la madre ha l’AIDS, consulenza sociale e spirituale per i malati, corsi di formazione per ridurre i rischi di contagio, formazione per imparare un lavoro artigianale, distribuzione di cibo nutriente, attività di microcredito, assistenza domiciliare ai malati gravi e anche assistenza agli orfani a causa dell’AIDS. Per quest’ultima attività vengono date borse di studio per invogliare chi si cura dell’orfano a mandarlo a scuola (scuola materna, elementare o media inferiore). Il costo della borsa è minimo (€ 20/anno nel 2012) e comprende la retta scolastica ed una divisa scolastica.