La storia dell’Officina meccanica Poggi di Budrio

23 ottobre, 2014

A distanza di 150 anni dall’arrivo di Felice e dall’apertura della prima attività della famiglia Poggi a Budrio e a 10 anni dalla chiusura dell’Officina Meccanica è piacevole ripercorrere la lunga strada compiuta dai Poggi, che rappresentano una componente fondamentale della storia budriese.

LA FAMIGLIA POGGI A BUDRIO
Nel 1864 giunge a Budrio il primo esponente della famiglia Poggi: Felice, nato a Prunaro. Il giovane acquista una trattoria osteria in via Benni e in pochi anni, grazie all’aiuto della moglie Matilde Cuscini, la sua locanda diventa un punto di riferimento per i budriesi e per le persone di passaggio.
Dal matrimonio tra Felice e Matilde nascono tre figli, tra questi Leopoldo sceglie di rimanere a Budrio e di affiancare il padre. Nel 1896 Leopoldo acquisisce la Licenza di Conduzione di Macchine a Vapore, presso l’Istituto Aldini Valeriani di Bologna, e insieme a Felice compra il primo trebbiatore da grano con annessa pressa per le balle di paglia il tutto motorizzato con locomobile a vapore. Per undici anni Leopoldo si muove per tutta la campagna budriese, impegnato a trebbiare e pressare il grano a casa dei contadini. Ad un certo punto una necessità diventa impellente: possedere un’officina non soltanto per riparare le proprie attrezzature, ma anche per costruirne di nuove.

L’OFFICINA MECCANICA
Nel 1907 Leopoldo acquista lo stabile accanto alla trattoria osteria dei genitori (sempre in via Benni) e fonda l’attività di costruzione e riparazione di macchine e attrezzature agricole, che prende il nome di Ditta Leopoldo Poggi & Figli Officina Meccanica. Nell’edificio vengono installati trapano, tornio, sega e, sotto al portico, fucina e incudine per forgiare i metalli. I Poggi creano un sistema di trasmissione del moto, posto all’interno dell’Officina, incredibilmente efficace: i vari macchinari vengono azionati attraverso un albero, con varie pulegge, fissato al soffitto e avviato da un unico motore elettrico, che trasmette il movimento mediante delle cinghie.
Enea e Felice, due degli otto figli di Leopoldo, restano accanto al padre e si impegnano nel mestiere di meccanici. Felice in particolare si distingue per le grandi qualità di “tornitore provetto”, che gli valgono l’assunzione, voluta dal Generale Nobile, nelle Officine Costruzioni Aeronautiche di Roma dal 1916 al 1918.
Nel 1921 si verifica una svolta importante: all’inizio dell’anno Leopoldo manifesta dei problemi di salute, che lo condurranno ad una morte repentina. Enea, rattristato dalla scomparsa del padre, decide di onorarlo ottenendo il Certificato di Conduzione di Locomobili a Vapore e proseguendo l’attività avviata oltre un decennio prima.


L’OFFICINA DOPO LEOPOLDO
Enea continua ad impegnarsi nella trebbiatura del grano e – insieme ai fratelli Felice, Mario, Giuseppe e Giulio – riesce ad acquistare altre tre trebbiatrici: una per il grano, una per il mais e la famosa “gramadoura” (decanapulatrice) per la lavorazione della canapa.
L’Officina Meccanica continua a crescere e il 9 gennaio 1926 i Poggi acquistano un’altra porzione di terreno accanto all’Officina e costruiscono un secondo capannone dove è inaugurata l’attività di riparazione di auto e camion, che si affianca a quella di costruzione di macchine non soltanto agricole. Nel 1930 i Poggi costruiscono e brevettano la “puiana”, antesignana dei moderni spazzaneve, da montare su vari mezzi tra cui il camion Fiat 18 BL, il camion Alfa Romeo e tanti altri. Negli anni immediatamente successivi alla IIª Guerra Mondiale, l’Officina Meccanica crea una splendida “carioca”, piccolo trattore agricolo con telaio, cambio e trasmissione del camion Fiat 18 BL e motorizzazione di recupero da residuati bellici, trovando, come per la “puiana”, numerosi clienti.
Nel 1956 le varie attività vengono divise tra i fratelli Poggi ed Enea, insieme ai propri figli Cesarino, Emidio e Angelo, acquisisce l’Officina che assume il nome di Officina Meccanica Poggi Enea & Figli, che chiuderà i battenti nel 2004, dopo quasi cinquant’anni di grandi risultati ottenuti come riparatori di auto e mezzi agricoli.

LA CREATIVITÀ DEI POGGI
La famiglia Poggi ha sempre mostrato una inimitabile creatività imprenditoriale. Alcuni esempi sono: l’inaugurazione, nel 1920, dell’Arena Poggi – per donare agli abitanti di Budrio la possibilità di assistere a degli spettacoli teatrali estivi, animati da compagnie locali – e la nascita, il 5 maggio 1921, della Fabbrica del Ghiaccio, capace di riscuotere un enorme successo dovuto alla qualità del ghiaccio prodotto, alla tipica serietà dei proprietari e a quei meravigliosi gelati preparati proprio dalla famiglia Poggi, che nel 1936 crea una Fabbrica del Ghiaccio anche nell’Africa Orientale.
L’Officina Meccanica ha incarnato a pieno tutte le caratteristiche dei Poggi, che hanno saputo rinnovarsi costantemente, assecondando la loro innata volontà di progredire, ben nota ai dipendenti che nell’Officina si sono formati, acquisendo le conoscenze necessarie per avviare delle loro attività.

Ringrazio la Famiglia Poggi, Maurizio Montanari, Fernando Pazzaglia ed Ezio Venturoli.

Leonardo Arrighi

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