Ce l’ha fatta Maurizio Mazzanti a superare lo scoglio delle firme. Il 23 novembre sarà candidato alle elezioni regionali come prossimo governatore dell’Emilia-Romagna. La sua lista, Liberi Cittadini, è stata ammessa alla corsa in 6 province su 9, compresa la provincia di Bologna. Fra gli esclusi, la lista Centro Democratico di Tabacci e il Partito Comunista dei Lavoratori di Michele Serra. Correranno, contro Mazzanti, i candidati Alan Fabbri (Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord), Giulia Gibertoni (Movimento 5 Stelle), Maria Grazia Quintavalla (L’Altra Emilia-Romagna), Alessandro Rondoni (NCD e UDC) e Stefano Bonaccini (PD, SEL, Emilia Romagna Civica). Quest’ultimo sarà stasera (30 ottobre) nel nostro paese, per un incontro pubblico (20:45, Torri dell’Acqua) insieme a Vito, Andrea Mingardi e alle ocarine di Budrio.
Bonaccini, Mingardi, le ocarine, bel mischione. Ma cosa lega tutti questi elementi?
Se dico ocarine, mi vengono in mente gli uccelli.
Se dico Mingardi, mi viene in mente un uccello che casca per terra e rimbalza.
Allora se dico Bonaccini cosa mi deve venire in mente?
Attendo suggerimenti.
Io voto chiunque mi ridia i cassonetti del rusco
Di questi tempi e di primo acchito potrebbe anche essere un buon criterio. Un caldo consiglio: voti per persone di cui ha certezza sull’onestà, anche intellettuale, e civiltà e siano padrone di se stesse (che non debbano rispondere a nessuno che non siano gli amministrati/elettori, quindi, tra i partiti, non le trova). Trovate queste vedrà che risolvere il problema dei cassonetti sarà come bere un bicchier d’acqua.