Uno sversamento di liquame, a causa di un sensore in avaria, risolto nel giro di qualche giorno. E’ quel che è successo lo scorso 20 ottobre alla centrale a biogas Genagri di via Rondadina, nella frazione di Vedrana di Budrio. Nel nuovo numero del periodico comunale Budrio Terra e Civiltà, in arrivo nelle case dei budriesi questa settimana, l’amministrazione racconta cosa è successo in quei giorni e come è stato arginato l’incidente.
LO SVERSAMENTO
La mattina del 21 ottobre scorso alcuni cittadini, abitanti la frazione di Vedrana, telefonano in Comune allarmati e segnalano allagamenti alla centrale a biogas di Vedrana. Subito sul posto accorrono i tecnici dell’ufficio Ambiente insieme alla polizia municipale. Quel che raccontano è un’area della centrale “allagata da quello che, a tutti gli effetti, sembrava liquame fuoriuscito dall’impianto. Il liquido aveva invaso parte dei piazzali, l’intera vasca di laminazione delle acque piovane e, da qui, percorrendo la canaletta di scolo cominciava a riversarsi nel canale di bonifica Centonarola”. Sul posto vengono chiamati anche i tecnici ARPA e gli operatori della Bonifica Renana.
IL RECUPERO
Il canale viene bloccato sia a monte sia a valle per impedire il diffondersi del liquido che nel contempo viene aspirato da un’autobotte. I tecnici ARPA e Bonifica Renana, arrivati sul posto, cominciano a coordinare le operazioni di ripristino, ovvero cominciano i lavori per eliminare il liquame diffuso. Nei giorni seguenti l’ARPA comunicherà poi che lo sversamento non ha interessato la rete di bonifica, se non nel breve tratto dell’immissione del fosso di scolo. Il gestore dell’impianto – poi – ha riferito che un malfunzionamento di un sensore di troppo pieno avrebbe causato l’incidente.
Il problema non sono i sensori pieni, sono le teste vuote…..
Ma certo sono sicurissime…per un sensore bloccato si rischia un disastro ambientale…..e poi tanto di chi sono le colpe ….ovviamente di nessuno !!
Che succede? Cancellate i commenti che possono apparire troppo onesti per noi Budriesi? Proviamo di riscriverlo, allora. Dicevo che, grazie alla nostra amministrazione, non è che ci comportiamo in maniera troppo amichevole con i nostri vicini; gli scarichiamo i rifiuti nei loro cassonetti, e dulcis in fundo, gli piazziamo a 400 metri dal paese una bella centrale a biogas, che arreca a loro i problemi e paga le tasse qui a Budrio. Quale pensiamo possa essere il pensiero di un qualsiasi abitante di Selva Malvezzi che si ritrova a 400 metri dal paese una puzzolente centrale a biogas che quando si ‘bloccano’ le elettrovalvole gli impesta l’aria ed i fossi?
Possibile che farsi un esame di coscienza debba essere una cosa censurabile? Dai! Siamo seri, e pubblichiamo anche le cose che possono un poco darci fastidio, se siamo onesti!
Accidenti! Budrio ha collocato una centrale a 400 metri da Selva Malvezzi! Praticamente una dichiarazione di guerra a Molinella. Ma che dire della centrale di San Salvatore, che invece è in territorio di Medicina ed è a 400 metri dal confine di Budrio. E sempre a Medicina abbiamo la centrale “il Murello” a 1.4 Km da noi. Ehi, ma a Ozzano c’è la centrale Val Bacchetti a soli 300 metri da Budrio!!! E Castenaso? Beh, lì c’è la Centrale Mengoli a 500 metri dal confine. Cosa vuol dire tutto ciò, ce l’hanno con noi? O semplicemente i confini comunali non c’entrano nulla in questa storia?
Forse non sono stato chiaro. Io non sto parlando del confine comunale, intendo a 400 mt. dal paese. Non ho visto nessuna centrale a 400 mt. dal centro di Budrio. Cerchi di leggere come si deve, aiuta a capire.
E’ stato cancellato anche un mio breve commento e dunque devo pensare agli hackers della solerte amministrazione in azione?
Per il resto concordo con Aldo.
Purtroppo le porcate delle biomasse avranno effetti gravi e dannosi per il territorio ed i suoi abitanti. Spiace dover ripetere, ma lo faremo sempre, che abbiamo fatto di tutto per far ragionare le amministrazioni comunale, provinciale e regionale ma non c’é stato nulla da fare.
Hanno eseguito gli ordini. Il piatto era troppo grasso per lasciarlo sul tavolo.
La cosa sconcertante e’ aver letto che,sono stati i cittadini a richiamare l’attenzione sullo sversamento. e non gli addetti della centrale che , leggendo dal giornalino ,all’arrivo dei vigili stavano gia’ lavorando per pulire,chiuso lo scolo a valle e monte e aspirando il digestato.
Forse speravano che nessuno se ne accorgesse?
Infatti..come per la valle Benni. Col tempo si dimentica. Non tutti però.
Se qualc’uno si vuol documentare sui tanti incidenti alle centrali a biomasse ,provate una semplice ricerca in internet, avrete una visione di come la fragilita’ di questi impianti e da come sono gestiti , mettano a rischio l’ambiente che li circonda.
Tenendo presente che questi impianti sono in funzione solo perche’ ci sono alti incentivi, da “cittadini ” pagati in bolletta ENEL.
Quindi oltre a pagare con denaro , pagheremo anche in salute ???