Carlotti (M5S): “Pronto soccorso senza porta automatica”. Giovedi’ sera la proiezione di ‘Mani sulla Sanita’

19 novembre, 2014

“Vorrei vedere il direttore generale Ripa di Meana sedersi su una sedia a rotelle e provare ad aprire la porta del pronto soccorso”. E’ Gabriele Carlotti a parlare, consigliere del Movimento 5 Stelle, e a denunciare all’opinione pubblica la mancanza di una porta automatica all’ospedale di Budrio. Giovedì sera, il suo gruppo, organizza la proiezione del documentario ‘Mani sulla Sanità’ all’Auditorium di Budrio.

PORTA SENZA IGIENE?
“Il pronto soccorso dell’ospedale di Budrio – scrive Carlotti sul sito del Movimento – è l’unico posto dove anziché essere presente una porta automatica, ci sono 2 porte con apertura manuale con maniglia. Ti capita di vedere un uomo – racconta Carlotti – che per uscire tocca la maniglia della porta del pronto soccorso dell’ospedale con la stessa mano che aveva portato davanti alla bocca 2 secondi prima per uno starnuto. E allora ti viene da sorridere nel rileggere i tanti cartelli in cui vi è scritto di fare attenzione all’igiene, alla cura delle mani e alla distanza che si dovrebbe tenere da oggetti potenzialmente contaminati”. Carlotti rivela – poi – che l’ospedale ha fatto installare un dispenser per disinfettare le mani, ma che “è stato installato nella sala interna”, quindi “prima ti disinfetti le mani, poi tocchi la maniglia per uscire”, la stessa maniglia toccata “da persone malate”.
“Per non parlare – conclude – delle barriere architettoniche: vorrei proprio vedere il dottore Ripa di Meana sedersi su una sedia a rotelle e provare ad aprire 2 porte sistemate in quel modo. La risposta? Sempre quella, non ci sono i soldi. E su questo hanno ragione, visto che a forza di pagare Ripa di Meana 15 mila euro al mese i soldi finiscono in fretta…”

MANI SULLA SANITA, GIOVEDI’ A BUDRIO PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO
E giovedì 20 novembre, il Movimento 5 Stelle di Budrio organizza all’Auditorium (ore 21) la proiezione di Mani sulla Sanità. “Un documentario – si legge nel sito degli autori – che cerca di far luce su una delle scelte politiche più pericolose per i servizi pubblici che siano accadute negli ultimi anni. Un’opera di inchiesta pensata per l’opinione pubblica, unica vera vittima di questa manovra di tagli ai danni della Sanità Pubblica della regione Emilia-Romagna. Esistono, infatti, numeri e dati che ancora non vengono resi noti dagli amministratori, ma che, tuttavia, si stanno per palesare a tinte molto fosche”.

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10 Commenti


  1. Grazie Gabriele, hai visto molto bene. Condivido la tua corretta osservazione. Infatti, ci sono due incongruenze di non poco conto per un pronto soccorso moderno: la non garanzia di igiene e la barriera architettonica costituite dalle porte dell’accesso pedonale. Non bisogna essere un medico o un infermiere per capire che la disposizione delle porte e la loro modalità di apertura è totalmente errata. Che si tratta di un errore progettuale è lampante. Con implicazioni negative sia dal lato dell’igiene che della funzionalità per tutti coloro (ammalati, feriti e sani) che hanno bisogno di accedere al pronto soccorso (il problema non c’è per chi arriva in ambulanza su una barella dato che entra da un’altra porta laterale riservata ai mezzi di emergenza ). Infatti, per entrare è necessario aprire due porte messe perpendicolarmente l’una all’altra utilizzando maniglie che sono continuamente smanazzate da chi vi deve passare. Visto che entrano persone ferite sporche di sangue o affetti dalle patologie più varie le maniglie vengono inevitabilmente contaminate e, non essendoci un operatore dedicato alla detersione e alla disinfezione continua di tali maniglie, ecco che queste possono rappresentare un ottimo veicolo di contaminazione. E’ stato posto un distributore automatico per la disinfezione delle mani vicino alla porta interna: un indizio che fà pensare che qualche responsabile AUSL si è posto del problema igienico, ma con una soluzione del tutto inadeguata. Non è che con un pò di disinfettante per le mani, se si ha l’accortezza di utilizzarlo, che si risolve una possibile contaminazione. Inoltre, una persona in carozzina che varca tal entrata ha serie difficoltà ad aprire due porte poste in quel modo ed accedere all’interno se non vi è qualcuno ad aiutarla.
    Mi chiedo, ma è possibile che a distanza di alcuni anni dall’inaugurazione del nuovo pronto soccorso che nessuno, operatori sanitari compresi, abbia mai sollevato il problema alla dirigenza AUSL al fine di risolverlo?
    Non ho mai visto tra i vari pronto soccorso cittadini e dell’interland entrate simili al nostro, anche tra quelli molto più vecchi.

  2. Guardatela tutti la proiezione “mani sulla sanità” e guardate le parole del sindaco e della dirigenza, le strette di mano i tagli del nastro della casa della salute (con dirigenti infermieristiche che non hanno fatto mai un solo giorno in corsia, medici di base che non fanno una “o” con un bicchiere) e pensate….E’ ANCHE COLPA MIA!
    Mia che ho permesso che il nostro territorio, e la nazione, andasse alla deriva…..continuando a perpetrare lo stereotipo del PD.
    Le porte del pronto soccorso??? Ben poca cosa a discapito di quello che succede.
    OSS che non possono spingere barelle….infermiere adibite ad amministrative…coordinatori che non hanno mai visto una corsia….medici di base che inviano gente in pronto soccorso con diagnosi di “assenza di battito de 7 gg”… Abbiamo buttato via il nostro futuro…..ed è solo colpa nostra!!!!!

  3. Per non parlare dei sindacati CGIL-CISL-UIL….parte dello stesso ingranaggio.
    Io ci sono stata alle trattanti sindacali…Tutti amici!! Tu dai una mano a me e io la do a te…poi ti faccio credere allo scontro!!
    A marzo ci saranno le elezioni RSU…Basta!!! Pensate a cosa lasciate hai vostri figli..
    PS il peggio è….tuttiiiiii!!!!!!!!

  4. Destra..sinistra…non esistono!!!! Riprendiamoci la nostra patria!!!!
    A scapito di tutti questi PARASSITI!!!!!!!!!

  5. Visto che all’entrata dell’ospedale, in portineria, sono spesso presenti due persone quando una basta e avanza, non potrebbero destinarne una alla pulizia delle porte in questione? O forse ci vuole un corso apposito? Venendo al documentario visto giovedì sera, quando il cosiddetto “dott.” Annichiarico afferma che la Casa della Salute apre un percorso che accompagna il malato lungo il percorso della sua malattia, non può che venire in mente che la destinazione di questo “accompagnamento” sia il cimitero. Non si rendono conto delle boiate che dicono quando aprono bocca. E’ comunque colpa nostra che dovremmo iniziare a sommergerli di fischi quando affermano certe castronerie.

  6. possibile che essendo una struttura nuova nessuno abbia pensato a creare le porte d’ingresso scorrevoli??? immaginiamo solo quando entra gente ferita magari anche in maniera lieve ( che sicuramente si reca in pronto soccorso in maniera urgente ) con le mani sporche di sangue ..e con quelle mani apre quella porta..
    davvero inconcepibile..

  7. E’ alquanto sconcertante vedere un pronto soccorso nuovo con delle porte di accesso ad apertura manuale con maniglie. E’ evidente che l’igiene è trascurata: non basta un dispenser igienizzante per mani a garantire l’igiene agli utenti che transitano da tali porte se le stesse maniglie sono state imbrattate poco prima con liquidi corporei (sangue saliva vomito) da un altro utente malato. Porte simili si potevano giustificare nei vecchi nosocomi dei secoli passati quando le conoscenze scientifiche sull’Igiene erano talmente scarse che il problema delle malattie da contaminazione non erano prese in considerazione. Ai nostri tempi con le conoscenze attuali questo non è affatto accettabile. Si pensi alle tante malattie virali trasmissibili attraverso piccolissimi quantitativi di liquidi corporei: dalle banali sindromi influenzali facilmente curabili alle più complesse e pericolose come le epatiti virali. Inoltre, queste porte sono un ostacolo per un portatore di Handicap in carrozzina.
    Condivido anche l’idea che è improbabile che la dirigenza AUSL non sappia di questa grossolana anomalia.
    Vorrei chiedere ai responsabili dell’ausl che conoscono il problema e non fanno nulla (o poco: dispenser per mani) per risolverlo: non state dimenticando , in questo caso, l’obiettivo principale della vostra missione, quello di salvaguardare la salute delle persone che accedono al Pronto Soccorso di Budrio ?

  8. E’ evidente che le porte di un pronto soccorso non devono essere così . Non si possono aprire con delle maniglie che facilmente possono sporcarsi. E neanche devono rappresentare un ostacolo per le carrozzine. Condivisibili le osservazioni degli altri lettori. Visto che Carlotti ha menzionato come la possibile ragione della mancata modifica per automatizzare le porte in oggetto (come si addice ad un pronto soccorso moderno) la mancanza di fondi da parte dell’Ausl necessari a sostenere i relativi costi di messa a norma ,non mi pare che questa possa essere una buona ragione per lasciare tutto com’è. Mi spiego meglio. Un’Azienda Ausl , grande come quella di Bologna, non penso che non abbia risorse a sufficienza per sostenere una ristrutturazione di una entrata mal progettata. Il lauto lascito del defunto benemerito Cesari a favore dell’ospedale di Budrio dov’è finito? Infine, visto che si tratta di salvaguardare la salute dei cittadini che usufruiscono di tale servizio, è bene che i responsabili Ausl trovino le risorse necessarie al fine di risolvere definitivamente questa grave anomalia. La tutela della salute pubblica è l’obiettivo di un’Ausl e va garantita.

  9. concordo pienamente con quanto detto. E ‘ incredibile che in un pronto soccorso ci sia un accesso simile con doppia porta con aperture a maniglia. considerando che nell’ arco di una giornata le entrate e le uscite si contano in diverse centinaia, pensate alle condizioni igieniche delle stesse. Pensate alla trasmissione di germi e quindi alle potenziali patologie che si potrebbero evitare con un accesso con apertura automatica. Si parla tanto di igiene delle mani e poi non si riesce a risolvere un problema di così semplice soluzione. Speriamo che chi preposto dell’ Azienda usl si prenda carico di questo aspetto e che quindi venga risolto rapidamente

  10. Il piccolo rispecchia il grande: non si riesce o non si vuole risolvere un problema che evidentemente interessa tutti. Utenti ed operatori sanitari. Le infezioni trasmissibili da oggetti contaminati non sono fantasie ma realtà. Il problema evidenziato da Carlotti doveva essere risolto sin da prima dell’inaugurazione del nuovo pronto soccorso, visto che operatori del settore l’avevano da subito evidenziato ai dirigenti responsabili. Sono passati alcuni anni e tutto è rimasto immodificato creando disagio ai disabili in carrozzina e possibili contaminazioni alle persone che accedono al pronto soccorso.

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