Budrio e l’incantevole oratorio di Santa Giuliana

27 novembre, 2014

Quante volte i nostri occhi si sono soffermati in maniera fugace sull’angolo racchiuso tra via della Pieve e via Partengo senza sapere che proprio in quel punto esisteva un meraviglioso oratorio. Di fronte a villa Giacomelli – dove l’indimenticabile professoressa Camilla Partengo viveva e dove scelse di collocare, durante il IIº Conflitto Mondiale, le Scuole Medie di Budrio – l’oratorio di Santa Giuliana è stato per secoli un punto di riferimento per i budriesi, che percorrendo quelle strade non possono fare a meno di dedicare un pensiero alla chiesetta purtroppo scomparsa.

LA STORIA
Fino a sessant’anni fa all’incrocio tra via della Pieve, via Partengo, via Albareda e via Dritto sorgeva l’oratorio di Santa Giuliana, costruito nel XIII secolo. L’edificio sacro nacque quasi certamente per fornire una protezione alla croce di marmo bianco – oggi all’interno della chiesa dei Santi Gervasio e Protasio alla Pieve di Budrio – posta nel crocevia già secoli prima.
Il giorno della festa dell’Invenzione della Croce (7 maggio) l’oratorio era un luogo di ritrovo imprescindibile per molti fedeli, che si riunivano per celebrare il ritrovamento della Santa Croce. Nei giorni seguenti, la ricorrenza era caratterizzata da una solenne processione della Compagnia di Sant’Agata, che coinvolgeva la maggior parte dei budriesi.
Le Memorie della Pieve conservano il ricordo di frequenti restauri apportati alla chiesetta; ogni volta che si insediava un nuovo arciprete non mancavano i buoni propositi. Le ristrutturazioni furono realizzate soprattutto nel XVII secolo e nel 1872 l’oratorio di Santa Giuliana accolse anche la vasca battesimale (attualmente nella chiesa della Pieve) che – a causa della difficile collocazione e del rischio di un utilizzo inadeguato nella chiesa parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio – trovò la propria sistemazione in compagnia della croce carolingia (828 d.C.), posta nell’edificio sicuramente prima del 1578: data di un disegno che ritrae il complesso della Pieve e in cui la croce marmorea non compare più all’esterno.
Il tempo continua ad incidere senza pietà sulla struttura architettonica dello splendido oratorio, che nel 1937 fu costretto a privarsi della croce custodita per secoli. Durante la IIª Guerra Mondiale la chiesetta svolge l’ingrata funzione di magazzino militare e nel 1954, dopo aver dato l’addio anche al fonte battesimale, l’edificio fu abbattuto.

Leonardo Arrighi

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