Budrio, addio alla Pizzoli e al centro commerciale. La risposta di Pizzoli alle critiche del Sindaco
E’ di fatto saltato l’accordo per far sorgere un centro commerciale a Cento di Budrio, così come non si realizzerà l’insediamento dell’azienda di patate Pizzoli nella stessa area. La comunicazione è stata data giovedì sera, dal sindaco Giulio Pierini in un incontro organizzato dalla coalizione di centrosinistra, per far luce sulle vicende dell’APEA. Pierini se la prende con la Pizzoli: “Noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Si poteva partire se si voleva”. Nicola Pizzoli risponde: “Quanto è stato detto in quella riunione è una ricostruzione parziale e su alcuni punti decisamente inesatta”.
CASTELLI CONTRO PIZZOLI: “HA DECISO IN CONTRADDIZIONE AGLI ATTI FIRMATI”
E’ definitivamente tramontato il sole sull’area produttiva di Cento di Budrio. L’epilogo di questa infelice vicenda arriva dopo 11 anni di riunioni, blocchi burocratici e incontri degli enti pubblici e delle aziende private. La Pizzoli non solo non si ingrandirà sul territorio di Budrio, ma si trasferirà a San Pietro in Casale, dove in un solo anno ha trovato terreno fertile per ottenere il via definitivo. Il centro commerciale, che doveva sorgere proprio sulla Zenzalino Sud, non vedrà mai la luce.
Il sindaco Giulio Pierini si è giustificato così. “Con grande rammarico – ha detto – è sfumata una opportunità enorme per Budrio, in termini di lavoro, di investimento e di indotto economico. Nel dire questo incontriamo un grande stupore da parte dei cittadini quando spieghiamo che da un anno e mezzo si poteva partire con il progetto e non lo si è fatto”. Parole dure nei confronti degli attuatori del progetto e in particolare dell’azienda Pizzoli, che ha fatto la scelta di delocalizzare in un altro comune. E’ più esplicito nelle critiche l’ex sindaco Carlo Castelli. “In me sorge il dubbio – dice – che l’azienda abbia deciso in base a proprie valutazioni sul mercato, anche in contraddizione con gli atti firmati in mia presenza dal notaio. Così non va bene, noi ci abbiamo messo lavoro e fatica”. Anche Stefania Nepoti, coordinatrice di Sinistra e Libertà, difende il ruolo dell’amministrazione: “A me pare che ci sia stato un grande impegno da parte dei sindaci e dei consigli comunali”.
Di diverso avviso Maurizio Mazzanti, capogruppo di NOI per Budrio, che in serata ha letto le parole di Pizzoli in una lettera rivolta ai suoi dipendenti, in cui l’A.D. rimproverava il Comune di Budrio per la deprecabile gestione del progetto. A lui fa eco Gabriele Carlotti (5 Stelle): “A San Pietro in Casale in un anno hanno fatto tutto”.
PIZZOLI: “QUELLA CHE E’ STATA FATTA E’ UNA RICOSTRUZIONE PARZIALE E SU ALCUNI PUNTI DECISAMENTE INESATTA”
A seguito dell’incontro Nicola Pizzoli, amministratore delegato dell’azienda, ha voluto chiarire la sua posizione a Budrio Next: “Quanto è stato detto nella riunione è una ricostruzione parziale e su alcuni punti decisamente inesatta dell’Accordo di Programma che è una vicenda molto complessa. Certamente – ha precisato – è emerso dalle parole del Sindaco che la delocalizzazione dell’impianto e fabbricati RayWay in almeno 2 occasioni ha procrastinato significativamente i tempi dell’accordo stesso, ostacolando la tempistica di realizzazione dello stabilimento Pizzoli e dunque costringendo l’azienda a individuare ed investire, suo malgrado, in un altro ambito produttivo. Ci sarà il momento – ha concluso – di far emergere la corretta versione dei fatti, anche attraverso atti ufficiali”
Undici anni per non fare nulla a Budrio e un solo anno per dare corso ad un impianto nuovo San Pietro in Casale.
“A pensare male non si fa peccato, ma spesso ci sia azzecca” ha detto il gobbetto che è stato in politica, un vita intera e alquanto lunga.
Da segnalare come le opposizioni prima hanno cercato di bloccare in tutti i modi lo smantellamento della palazzina Marconi, contribuendo allo slittamento dei tempi, poi si lamentano della eccessiva burocrazia che ha impedito la realizzazione in tempi brevi.
Senza contare che se invece di 11 anni, lo avessero fatto in 10 mesi, avrebbero contestato la mancanza di controlli, l’autoritarismo e despotismo del sindaco ecc….
Caro Daniele senza cognome, non è colpa delle opposizioni se un Comune quando decide di destinare una determinata area a qualcosa si dimentica colpevolmente di chiedere alle Belle Arti se quello che tutti pensano sia un rudere che insiste su quell’area possa invece essere di interesse artistico.
Quella cosa là la doveva chiederla il Comune di Budrio e se l’avesse fatto quando andava fatto (cioè anni fa e non l’anno scorso) non ci sarebbero state lungaggini inutili dopo. Te capì?
Poi dico la mia: in un paese normale (dove magari gli eroi e gli oppositori da tastiera si firmano con nome cognome e codice fiscale – come il soprascritto) quella palazzina sarebbe stata valorizzata anche se non valeva niente. Ma siccome siamo in un paese dove si fa la rivoluzione e/o la resistenza alle opposizioni (come nel tuo caso) seduti su una bella poltrona, tra qualche anno si dirà che la chiesa delle Creti toglie parcheggi ai residenti della zona.
Un paese furbo avrebbe costruito un museo intorno a quel mucchio di mattoni anche se Marconi ci avesse solo emesso un paio di flatulenze, invece di dare la colpa a Mazzanti, Giacon e la loro allegra banda di oppositori.
La palazzina del ex centro radio,era un simbolo di Budrio il cui centro radio,fu progettato da Marconi che non riuscì a vedere la conclusione in quanto morì per infarto.I radioamatori hanno cercato di salvare questo simbolo ma non,per boicottare un nuovo insediamento.Con lo spazio a disposizione,si sarebbe potuto ritagliare uno spazio per questo immobile di modeste dimensioni ma,di grande valore.All’estero,non ci avrebbero pensato un secondo di più per trovare una soluzione che avrebbe potuto soddisfare tutti.Quando ci fa comodo,siamo contro le colate di cemento,che tolgono spazio ai campi:come la bretella autostradale che dovrebbe lambire il territorio comunale.In questo caso invece,eravamo favorevoli.Possibile che in tutto il comune di Budrio,serviva anche lo spazio della “palazzina”?
Amministrazione campione nel blaa blaa blaa e null’altro!
per il centro commerciale sono d’ accordo si sarebbe fatto chiudere l’ attività ai commercianti locali.
per quanto riguarda la ditta Pizzoli è assurdo, avere abbatuto un monumento storico per niente, ma siamo a Budrio non mi stupisce nulla da Budrio
Un vecchio detto dice che bisogna sentire tutte due le campane .
Una cosa è certa a BUDRIO, per un motivo o per l’altro, succedono cose che in altri comuni limitrofi e di analoga fede politica , non succedono.
A cosa sia dovuto tutto questo? I cittadini, almeno quelli più attempati, un’ idea se la sono già fatta. Prima BITTELLI ora PIZZOLI la verità è che si continua a perdere pezzi per strada. Aziende che hanno fatto la storia di BUDRIO che se ne vanno a far progredire altre comunità che paiono più efficienti e determinate consegnando a beneficio delle stesse , maggiori introiti economici e fiscali con conseguente , maggiore occupazione e benessere. I nostri giovani dovranno aprire gli occhi e porsi queste logiche domande, ne va del loro futuro.
Bravo Romano! Aggiungo che Guglielmo Marconi ringrazia.
Se dipendesse da me la palazzina Marconi la farei ricostruire tale e quale a spese di lor signori e la darei a Pelagalli perchè ci porti la sua straordinaria collezione di radio. Per la cronaca la collezione Pelagalli (migliaia di pezzi) rischia di prendere il volo oltre oceano se non si trova un posto adatto per conservarle. Altra ricchezza Italiana regalata all’estero……..
Concordo.Avrebbero potuto in un qualsiasi modo,tenere la “palazzina” del centro radio per fare un museo della comunicazione.Con tutto lo spazio a disposizione,non penso proprio che non si sarebbe potuto ritagliare lo spazio per un immobile di modeste dimensioni.Ora non abbiamo più né il centro radio e il nuovo insediamento.Come al solito,chi governa non ha mai colpe
Visto che, come dice l’illuminato ed anonimo Daniele, é sempre colpa delle opposizioni, come diceva anche il lupo all’agnello, perchè non invertire i ruoli?
“E’ vero, ma tu sei mesi fa mi hai insultato con brutte parole”.
“Impossibile, sei mesi fa non ero ancora nato”.
“Allora” riprese il lupo “fu certamente tuo padre a rivolgermi tutte quelle villanie”. Quindi saltò addosso all’agnello e se lo mangiò.
Questo racconto è rivolto a tutti coloro che opprimono i giusti nascondendosi dietro falsi pretesti.”
Fedro, Favole.
Premesso che,
ogni azienda privata, Pizzoli S.P.A. compresa, oggi ha tempi imprenditoriali non compatibili con quelli burocratici di per sè macilenti e che per sopravivere deve giocoforza guardare giorno dopo giorno al proprio interesse,mi chiedo: Come mai l’amministrazione comunale del comune di Budrio passata ed attuale, si è “dispiaciuta” per il decentramento della Pizzoli S.P.A. a S.Pietro in Casale e non ha speso una sola parola contro la dismissione del progetto imprenditoriale di un centro commerciale(che anch’esso avrebbe portato posti di lavoro) nell’area apea di Cento?
In attesa di una esaustiva risposta,propongo di erigere un cippo dove sorgeva la “palazzina Marconi”con l’effige e dedica a coloro che senza battere ciglio,ne hanno voluto l’abbattimento.
Non avremo più nè centro commerciale nè l’insediamento agroalimentare ma almeno il ricordo, questo sì, di un apprendista stregone e del suo fido aiutante.
Benissimo per il saltato centro commerciale… i commercianti già non ce la fanno ad andare avanti…il paese è ormai morto!!! Ma per la Pizzoli..complimenti alla nostra amministrazione…Meglio che non faccia commenti ulteriori!!!!
Ma sei fuori?
La palazzina poteva essere tranquillamente integrata nel complesso; complimenti avete slegato per sempre il nome di Budrio dalla ditta Pizzoli, un bel passo avanti per il paese!! Volete che Pizzoli stia ad aspettare i comodi di non si sa bene chi?? ha aspettato anche troppo secondo me, adesso poi con l’accordo con Mc Donald il tempo passa in fretta! Mi dispiace soprattutto per i lavoratori che dovranno spostarsi a San Pietro, in una zona più scomoda per i mezzi pubblici rispetto a Budrio.
riguardo “l’atipicità” delle Amministrazioni Budriesi, ricordo ai distratti che, per esempio , a Budrio stiamo ancora aspettando il “nostro” tratto di SP3, dopo oltre QUARANT’ANNI
Grazie al duo Castelli/Pierini oltre a sindaci cuochi sopraffini, a Budrio, siamo riusciti a fare una”frittata”di patate con fagiolini(senza filo) alla Marconi.
Un altro detto recita “La colpa è di tutti; nessuno è colpevole”. Ma in questo caso non è così, poiché maggioranza e opposizioni, passate e presenti, sono colpevoli allo stesso modo. Sono stati a guardare fuori dalla finestra lasciando che le cose andassero come sono effettivamente andate. Quando un affare deve andare a buon fine (qualche esempio: il porta a porta, le biomasse, etc. …), tutto va liscio come l’olio; quando, invece, bisogna farlo saltare, fin da subito si sa come andrà a finire!
comunque non è possibile…..bisogna avere una bravura spropositata nel distruggere tutto quel poco di buono che ci rimaneva….. complimenti amministrazioni presenti e passate siatene orgogliose dei vs. risultati……..
Questo è quanto accade nel paese avendo come amministratori di maggioranza il centro sinistra, un sindaco che si fa bello quando le cose funzionano ma si chiude nel silenzio quando le cose vanno storte, che con arroganza e onnipotenza non ascolta i consigli dell’opposizione per il bene di tutta la comunità.
Un’esigua maggioranza lo ha votato e queste sono le conseguenze, la perdita dello stabilimento Pizzoli che scappa dal territorio di Budrio è una perdita enorme, un dramma…
Grazie Sig. sindaco, grazie PD e compagni di merenda.
La vostra prossima mossa è far passare il “passante autostradale” nel terrtorio comunale….che fuggi fuggi di residenti per altri lidi ci sarà, che dramma….
Grazie centro sinistra.
Non sarà che scappa proprio perché non c’è il passante Nord? Poi, prego, quantifichi il “danno enorme” e provi a chiederne conto a Pizzoli stesso; fino a prova contraria è lui che ha deciso di investire da altre parti. Ma proprio bisogna sempre piegare i fatti?
A pochi Km da S.Pietro in Casale,c’è il casello di Altedo sulla A13….!
Qualcuno mi potrebbe spiegare questa incongruenza:
Il Sig. Nicola Pizzoli ha detto “Certamente – ha precisato – è emerso dalle parole del Sindaco che la delocalizzazione dell’impianto e fabbricati RayWay in almeno 2 occasioni ha procrastinato significativamente i tempi dell’accordo stesso, ostacolando la tempistica di realizzazione dello stabilimento Pizzoli e dunque costringendo l’azienda a individuare ed investire, suo malgrado, in un altro ambito produttivo.”. Qualcun’altro ha detto che la Palazzina Marconi non doveva essere abbattuta perché non costituiva alcun ostacolo in quanto il sito destinato alla fabbrica Pizzoli non coincideva con il terreno dove sorgeva la palazzina. Allora ? Se la palazzina non costituiva un problema per la delocalizzazione della Pizzoli quali sono i veri problemi che sono intervenuti ?
Rai Way mi pare che decise di spostare l’antenna che trasmetteva RAI 1 in onde medie:le uniche rimaste dopo che nel 2004 si decise di spegnere definitivamente RAI 2 e RAI 3 in onde medie, nel 2008 per presunto inquinamento elettromagnetico agli abitanti nella frazione “Cento”.Fu deciso di spostare l’impianto a Vedrana e lo spostamento non fu mai fatto perché in seguito la RAI,decise di sopprimere la maggioranza dei trasmettitori in onde medie che diffondevano RAI 1 tra cui Budrio.Lo spegnimento del trasmettitore mi pare avvenne nel marzo 2012 nonostante le proteste di chi abita in zone montane dove il segnale RAI in modulazione di frequenza difficilmente arriva.Quando poi fù certo che oltre all’abbattimento della antenna,sarebbero stati rasi al suolo gli edifici adiacenti tra cui la “palazzina con le apparecchiature di trasmissione” costruita nel 1937 e “rimaneggiata negli anni ’50,i radioamatori fecero denuncia alla Sopraintendenza beni architettonici” dell’Emilia ritenendo per gli anni che aveva,un edificio di interesse storico.La Sopraintendenza bocciò il ricorso proprio per il fatto che la palazzina,era stata oggetto di lavori negli anni ’50 che snaturarono l’architettura originale.Ritengo che il ricorso,abbia posticipato i lavori di forse un anno.Mi sembra strano che 11 anni addietro:nel 2003 quando era in funzione anche la seconda antenna,il Comune di Budrio abbia potuto fare un accordo per destinare quel terreno a centro commerciale e impianto della Pizzoli.Se gli amministatori,hanno dato la parola che in poco tempo,il terreno sarebbe stato libero da antenne o quant’altro,forse non sapevano di cosa stavano parlando.Certo che se la ditta Pizzoli ha atteso 11 anni,ha avuto una bella pazienza.Questo è quello che mi ricordo leggendo i giornali dei tempi.Magari ci sarà qualcuno più addentro di me che sa cose di cui io non sono a conoscenza.
I veri problemi sono l’amministrazione
Il solito anonimo, ma non difficile da identificare, vuol dare corpo al dubbio -secondo lui- in ragion del quale la Pizzoli si allontanerebbe da Budrio perché non c’é il passante nord. Non mi pare che la Pizzoli si voglia spostare vicino all’autostrada e comunque Budrio é a pochi minuti dagli ingressi autostradali di San Lazzaro e di Castel San Pietro. L’anonimo si é mai chiesto perché tante industrie italiane delocalizzano in Serbia, in Polonia o in Cina? Perché ci sono più autostrade in quei paesi? Ma una analisi seria ed autocritica, mai???
E che c’entra la Serbia o la Polonia con San Pietro in Casale?
Sono forse delocalizzazioni uguali? Ma lascia perdere che è meglio.
Per non rispondere siete sempre bravissimi, nell’offendere poi, superbi! Ineguagliabili!
Oggi siamo tutti radioamatori, tutti conosciamo il valore storico di ciò che è stato abbattuto, ma solamente ieri o qualche tempo fa nessuno conosceva la palazzina Marconi e l’ importantissimo valore che racchiudeva… Senza parlare dell’ odore a volte leggermente sgradevole che si respira nei pressi della Palazzina…..Ieri tutti a condannarlo ed oggi tutti a respirare a pieni polmoni. Personalmente comunque non vedo l’ora di sentire la versione dei fatti del signor Pizzoli, visto che quella dell’ amministrazione l’ abbiamo già sentita in maniera dettagliata. Spero solo che tutto questo ribaltamento non vada a discapito dei nostri produttori di patate che producono per la ditta Pizzoli…..
Versione “DETTAGLIATA” quella della Pierini & C.? Sta scherzando vero? Trascriva le sole date citate nel loro documento una sotto l’altra e poi a fianco faccia le differenze tra una e la successiva. Sono sicuro che sul “dettagliato” avrà modo di capire qualcosa di più e la versione della Pizzoli diventerà ininfluente…
Guardi, Lei ha perfettamente ragione, mi sembrava solo di aver capito, l’altra sera all’auditorium, che la ditta Pizzoli fosse perfettamente a conoscenza dei tempi che occorrevano a Raiway per la delocalizzazione delle antenne e che il percorso fosse stato condiviso con l’allora sindaco Castelli, sottoscrivendo anche degli impegni. Così hanno detto il sindaco e l’ex assessore regionale Peri.
A mio parere certe situazioni non sono interpretabili ma bisogna semplicemente prenderne atto.
Allora ha già la risposta sig. Prospero: la dichiarazione del sig. Nicola Pizzoli rilasciata a questo sito e riportata in chiusura d’articolo. E, non c’ero quindi posso solo logicamente supporre, la sottoscrizione di impegni è avvenuta sicuramente prima dei rinvii di RaiWay. Dunque, chi per primo è mancato? Lo Stato od il privato?
Resta una cosa che personalmente reputo sbagliatissima e che non ho scritto qui ma altrove: è fuori da ogni logica di buonsenso che un’amministrazione risponda ad una domanda d’espansione di un’azienda proponendo un percorso di anni.
Non conosco, e se mai se la Pizzoli volesse dircelo sarebbe molto bello, ma non mi è difficile immaginare che l’azienda, a San Pietro in Casale, dal suo primo bussare alla possibilità di posare la prima pietra abbia dovuto attendere più di 12 mesi. Qui la storia è iniziata nel 2002 (ma forse anche prima) e siamo nel 2014…
I nostri produttori di patate non conferiscono a Pizzoli, quindi il danno per loro è nullo sia che vada a San Pietro in Casale sia che vada a Lampedusa.
Ma com’é informato lei! Scommetto che adesso troverà anche qualche motivo per sostenere che, tutto sommato, é meglio che la Pizzoli se ne vada da Budrio!
Bene, concordo con le sue parole; la mia era una provocazione, sia pur fatta con rammarico!
C’è del nuovo:
https://www.facebook.com/movimento5stellebudrio/photos/a.209612539103472.52289.181590251905701/809149215816465/?type=1&theater
che non era stato detto dalla Pierini & C. … mai una volta che la raccontassero tutta e giusta… mai una volta…
ATTENZIONE: le spese per l’avvocato, il tribunale e via dicendo per difendere l’operato della Pierini & C. intanto SICURAMENTE le anticipiamo TUTTI NOI, poi, FORSE, a vicenda conclusa – chissà quando – se verrà a perdere l’azienda c’è caso che questi soldi vengan fatti pagare a loro. Se perderà la Pierini & C. li avremo pagati noi.
Per una volta mi sa, tolte le tessere PD, tutti i Budriesi saran felici di pagare….