Il passo indietro del Comune con il divieto di pubblicita’ ai locali di gioco d’azzardo

2 dicembre, 2014

Il Comune ritorna sui suoi passi e integra il regolamento comunale per la pubblicità con il divieto di promozione per i locali di gioco d’azzardo. Lo ha deciso venerdì sera il consiglio comunale all’unanimità. Il “passo indietro” dopo la polemica del Movimento 5 Stelle sulle affissioni di manifesti dedicate a una sala slot di San Lazzaro.

NIENTE PIU’ PUBBLICITA’ PER I LOCALI DI SLOT MACHINE
Qualcosa non tornava. E la pezza è stata messa. Non tornava che il Comune di Budrio avesse aderito con tanta convinzione al Manifesto dei Sindaci contro il gioco d’azzardo e che avesse approvato in consiglio comunale una mozione sul tema, per poi promuovere attraverso le affissioni comunali in paese una sala slot di San Lazzaro. Un fatto che aveva fatto infuriare il Movimento 5 Stelle che aveva tacciato la maggioranza di “votare mozioni fuffa senza avere la volontà di incidere veramente sulla questione”. E così, venerdì sera, il Comune è tornato sui suoi passi, votando all’unanimità del consiglio una integrazione al regolamento di pubblicità, volta a vietare la promozione in tutto il territorio comunale di qualsiasi gioco d’azzardo, in qualsiasi forma ivi comprese le pubbliche affissioni. Niente più manifesti affissi – dunque – per le sale slot, niente più volantini distribuiti, né pubblicità sul periodico comunale. Per il sindaco Giulio Pierini è “un fatto che ci pone in piena coerenza, per la riduzione del danno legato al gioco, comprese le ludopatie che colpiscono molti cittadini”. Ricorda – tra l’altro – e rivendica con coraggio la decisione già assunta di vietare l’insediamento di locali di questo genere vicino a punti sensibili, come le scuole. “Una scelta – dice – “rischiosa per l’amministrazione”, visto che “in altri comuni è un divieto che è stato contestato”. A lui fa eco la consigliera dem Sonia Serra. “Sono orgogliosa del Sindaco e della Giunta – dice – perché hanno mostrato una grande sensibilità su questo tema”. E attacca il Movimento 5 Stelle, reo “di non aver partecipato alla raccolta firme promossa dall’amministrazione a sostegno di una legge di iniziativa popolare su questo tema”. Controbatte Gabriele Carlotti (5 Stelle) che chiede – provocatoriamente – se la Serra sia orgogliosa anche del presidente consiglio Matteo Renzi che “abbuona 90 milioni di euro di tasse alle concessionarie delle slot machine”.

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5 Commenti


  1. La storia si ripete.
    Si chiude la stalla quando i buoi se ne sono allegramente usciti.
    Che vale dichiarare che si è contrari agli impianti a biomassa,quando sono già in funzione e non si è mosso un dito per contrastarne la costruzione?
    Che vale non permettere la pubblicità tramite affissioni in ambito comunale di una sala scommesse quando la stessa ha già aperto i battenti da giorni? Un noto comico romagnolo intercalando nelle sue performances spesso suole dire: Fatti,non p………………..te

  2. Anch’io vorrei poter dire “Sono orgogliosa del Sindaco e della Giunta”, come ha dichiarato la Serra, ma fintanto che il Primo cittadino e l’Amministrazione sono tali, li rimandiamo alle Calende greche.

    • ahia… temo che lei non potrebbe dirlo comunque per motivi più o meno seri:
      – come “Max” e con quel volto semmai “orgogliosO”, a meno che …. 🙂 ;
      – se non ricordo male lei è un sostenitore dell’astensione alle consultazioni, ne deduco per coerenza che non sia andato a votare quando s’è insediata la Pierini & C., e se così è non avrebbe comunque motivo di poterlo dire.

  3. Sentire il sig. Pierini parlare di coerenza è una cosa che fa accapponare la pelle, ma per una volta e nel suo piccolo tale è. Risultato: tanti a uno.
    La sig.ra Serra poi che stappa lo champagne perchè sono riusciti a farne una giusta che alla fine è poi solo una presa di posizione su un qualcosa di universalmente riconosciuto dal buonsenso di tutti ( = non farlo equivaleva a dire “vogliamo il male per la gente”) non poteva denunciare meglio la frustrazione che evidentemente la pervadeva. Ma si può esultare così per questa cosa? Dovrebbe essere la normalità… mah …

    “Tutti a casa” continua ad essere la soluzione migliore, più semplice, più rapida.

    Nota alla Redazione: invito a riflettere sul significato di “Democrazia”. Definire la sig.ra Rossi, ma non solo, una “dem” è errato. Tralasciando le molteplici occasioni poco edificanti, fintanto che a Budrio non sarà concesso ai Cittadini di esprimersi con consultazioni che non siano quelle di fine mandato, i sigg. del PD sono solo pseudo-democratici. Approvino, con l’unanimità del Consiglio, il Regolamento per i Referendum Cittadini, poi forse potranno a ragion veduta definirsi ed essere definiti “dem”.

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