Budriese sfregiato al volto da tre coltellate

6 gennaio, 2015

E’ stato preso a coltellate al volto per aver negato una sigaretta. Un rifiuto che è costato caro a un giovane budriese di 27 anni, che sabato sera si trovava di fronte al Mc Donald’s di Piazza VIII Agosto. Arrestato l’autore del gesto, un 20enne di origini marocchine, rintracciato dalla polizia poche ore dopo. La vittima dell’aggressione è stata medicata all’ospedale Maggiore e dimessa con una prognosi di 20 giorni. Una delle ferite potrebbe lasciargli una cicatrice permanente.

PER UNA SIGARETTA NEGATA
L’increscioso episodio è successo intorno alle ore 22 di sabato sera. Un marocchino di 20 anni avvicina il budriese per chiedergli una sigaretta, non ottenendo risposta positiva. Il budriese è accompagnato da due compaesani, uno di 19 anni e un coetaneo di 27; mentre il marocchino è insieme a un suo connazionale. Dal rifiuto ne nasce una collutazione. Dapprima il marocchino cerca di strappare la sigaretta che il budriese stava fumando. Poi tira fuori il coltello e gli colpisce il volto ferendolo allo zigomo e al mento. Un quarto tentativo – invece – gli strapperà solo il giaccone.

LA RICERCA DELL’AGGRESSORE
Dopo la fuga del 20enne e del suo amico, gli amici del ferito chiamano la polizia. Gli agenti, una volta sul posto, raccolgono le dichiarazioni dei ragazzi e acquisiscono le immagini riprese dalla telecamera di sorveglianza del Mc Donald’s [foto, in basso], tramite le quali identificano l’aggressore, W.S. un giovane irregolare già arrestato per spaccio nel 2014, accusato in passato di furto e rapina, porto abusivo di armi, soprattutto coltelli, e ricettazione. Immediatamente parte la ricerca. La prima destinazione dei poliziotti è l’area universitaria di Bologna, dove i giovani si ritrovano il sabato notte nei pub e nelle disco sotto ai portici. Grazie anche alle descrizioni, riconoscono i due stranieri tra la folla in via Petroni, all’angolo con Piazza Verdi. Lo straniero “innocente” è il primo a scappare, mentre l’aggressore viene inseguito dagli agenti.

L’ARRESTO
Il 20enne, in evidente stato di ebbrezza, in tasca ha ancora il coltello insanguinato e sul cappotto alcune macchie di sangue. Gli agenti lo rincorrono in mezzo alla folla. “Non è stata una cattura facile” ha dichiarato ai cronisti il capo delle volanti Enrico Gardini “per via delle tante persone che affollavano la piazza e per il comportamento dell’aggressore che, una volta fermato, ha reagito con calci e pugni”. Un agente – infatti – durante la collutazione resta ferito alla mano e sarà dimesso dal Maggiore con prognosi di 7 giorni.
“Solitamente la richiesta di una sigaretta, come gli abbracci e i saluti calorosi, sono una tecnica di borseggio, in questo caso non si esclude, dati i precedenti a carico dell’arrestato” ha precisato Gardini “fortunatamente non finiscono tutte in questo modo”. Gli agenti, inoltre, hanno trovato nelle tasche del 20enne, anche una pastiglia di Rivotril, benzodiazepina spesso spacciata in strada e assai pericolosa se associata all’alcool. Una droga che si sta diffondendo molto facilmente, in quanto facile da reperire, visto che è esentata.

IN OSPEDALE
Nello stesso tempo il 27enne di Budrio viene portato al pronto soccorso dell’ospedale di Maggiore di Bologna. Qui viene medicato e dimesso con una prognosi di 20 giorni. Una delle ferite al volto, quella sullo zigomo, potrebbe lasciargli una cicatrice permanente.

PIERINI: “CRESCE LA PREOCCUPAZIONE PER L’INSICUREZZA IN CITTA'”
“Ritengo molto grave quanto accaduto sabato scorso a Bologna in Piazza 8 agosto, con la violenza subita da tre giovani budriesi e il ferimento di uno di loro. A loro, e in particolare a quest’ultimo, va la mia solidarietà e vicinanza”.
Lo ha pubblicato il sindaco Giulio Pierini, sul suo sito internet.
“Le forze dell’ordine hanno arrestato l’aggressore – ha aggiunto – ma è molto forte preoccupazione per l’insicurezza crescente in certe zone della città, normalmente frequentate da tutti, anche da cittadini provenienti della provincia.
Sì perché chi, come noi, è cresciuto e vive in campagna, sente e ama Bologna come la propria città, quindi soffre nel non poterla vivere a pieno e con serenità.
In tanti, a partire dal Comune e dai quartieri del centro storico, si stanno impegnando per il contrasto all’illegalità e la sicurezza urbana. Ma serve un salto di qualità – ha concluso – sia sul fronte sociale e della partecipazione, sia in quello del controllo e della repressione”.

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18 Commenti


  1. Tanto non gli fanno niente, sono degli intoccabili, questa è la politica della sinistra per poterli fare votare.Facendo così per noi c’è il coprifuoco, e questi fanno quello che che gli pare.Vorrei vedere se al suo paese si sarebbe comportato così. Mi ricordo tempo fa sono stata in Tunisia e mentre attraversavo la strada , un poliziotto ha menato un tunisino , ho chiesto a un mio amico perchè , e mi è stato risposto che i delinquenti li li trattano così , non come qui da noi che li portano in pianta di mano e quando vanno davanti alla giustizia non vengono puniti, anzi bisogna stare attenti , perchè li dobbiamo risarcire. Bel Paese che siamo diventati…..

    • concordo MIrella! L’accoglienza ad ogni costo della sinistra ci ha portato proprio a questo. Così come il considerare questi potenziali assassini dei poverini da capire… vogliono farci credere che il falso in bilancio è un problema maggiore! Ma a noi cittadini ci accoltellano questi tizi che si moltiplicano ogni giorno, non certo i conti gonfiati di qualcuno…
      In galera non ci restano una settimana e se ce li mandi, quando escono ti vengono pure a cercare! Questi tra qualche anno avranno il nostro paese nelle loro mani…
      bel paese poi che governerà chi prenderà i loro voti…

  2. Ho assistito ,personalmente,in Germania,mentre eravamo seduti,davanti un bar,dal lato opposto,della strada,un ragazzo,visivamente ubriaco,importunava una ragazza,presa ,per un braccio,e trascinata,subito,cercammo,di intervenire,arrivo,la polizia,ordinandoci di ritornare al bar,e assistemmo,a un pestaggio,a mo,di manganellate,furioso,lo lasciarono,sul marciapiede,e vennero al bar,chiedemmo,ci dissero,che la prossima volta,che gli vengono,quelle voglie,si ricordera’,questo.

  3. Ma cosa cavolo ce ne dobbiamo fare noi di questo tipo di persone? Lo straniero che delinque dovrebbe essere immediatamente espulso e rispedito al paese di origine. Se la nostra magistratura fosse meno politicizzata avremmo, quanto meno, la certezza di poter vivere le nostre città in sicurezza. L’ ipocrita Pierini ci spieghi per quale motivo sta ospitando a nostre spese 12 nullafacenti che hanno età e condizione fisica per guadagnarsi da vivere onestamente come tutti quanti noi.

    • Pietro Lupo Agnelli

      Caro Aldo, mi dispiace ma la propaganda le ha fatto perdere di vista una cosa molto semplice: la magistratura applica la legge e, negli ultimi 30 anni, le leggi sono sempre state fatte per proteggere una classe politica indecente, con l’ulteriore conseguenza della protezione anche per il comune delinquente. La politicizzazione della magistratura é un comodo alibi per la classe politica e dirigente per continuare a fare le solite porcate.

  4. tutti si lamentano, ma il PD vince le elezioni.
    Più immigrati, più affari per le coop: ci vuole molto a capirlo?

  5. VORREI CHIEDERE ALLA NS. nAGISTRATURA, LA VALIDA MOTIVAZIONE PER CUI I CITTADINI STARNIERI, SONO LIBERI DI CONTINUARE A DELINQUERE, SENZA ESSERE PUNITI, MENTRE SE UN CITTADINI ITALIANO DELINQUE VIENE ARRESTATO, QUESTO E0′ UNO SCHIFO, SONO ORMAI 20 ANNI CHE NON VADO PIU’ A BOLOGNGA ALLA SERA DIVERSI ANNI CHE NON VADO A BALLARE E QUESTO GRAZIE ALLE PERSONE E AGLI EPISODI AVVENUTI, NON MI SENTO LIBERA DI VIVERE LA MIA VITA IN LIBERTA’ SE HAI UNA CASA TE LA VUOTANO SE HAI LA MACCHINA TE LA RUBANO CHE DIAVOLO LAVORIAMO A FARE SOLO PERPAGARE I SIGNORI DI ROMA PAGO SOLO TASSE E NON VEDRO’ LA PENSIONE

  6. cosa sono questi commenti razzisti/xenofobi? Quel ragazzo ci ha portato ricchezza……

  7. Signor Lupo Agnello sono felice che Lei ci creda alla favola dellaa magistratura che applica legge e non la interpreti e la contorca per fini che nulla hanno a che fare con la giustizia. Ma il mondo è bello anche per questo. ☺

    • Pietro Lupo Agnelli

      Signor Aldo, non é che io lo creda o meno. Le leggi le fanno i politici. I giudici non possono tenere in galera qualcuno se la legge lo esclude. Lei evidentemente non conosce i meccanismi di funzionamento della giustizia. Lo chieda ad un esperto. Qualcuno c’é che scrive anche qui sopra.

      • Quel che dice è vero…ma la magistratura potrebbe fare qualcosa su chi non fa il proprio dovere…e cioè su chi deve controllare chi entra nel nostro paese…Quasi sempre queste persone sono irregolari o clandestini…

        • Pietro Lupo Agnelli

          Sig. Lucio, la questione immigrazione clandestina é una questione squisitamente politica. Se si vuole affrontarla seriamente occorre adottare misure serie e severe che rispettino i rifugiati per i motivi previsti dalle convenzioni internazionali e gli immigrati regolari. Coi clandestini c’é una sola soluzione: chiedere con argomenti convincenti ai paesi di provenienza di non favorire il commercio di persone verso l’Europa. Quando sono già in mare non si possono affondare le barche, ovviamente, né si possono rimandare indietro perché tutti si disfano dei documenti rendendo impossibile il rimpatrio.
          Sulla violazione della legge: la severità dipende dal parlamento. Se il parlamento, cioè la classe pollitica, fa delle leggi lassiste per tutti, comprende anche i clandestini. E’ quello che sta succedendo. Non esiste una bacchetta magica ma la situazione in Italia é da paesi del terzo mondo, sia per il lassismo in generale sia, anche, per l’ignobile sfruttamento degli immigrati in alcune parti d’Italia. La magistratura cosa può fare? Se non ci sono posti carcere neppure per chi commette rapine, si potrà tenere in carcere uno solo perché é entrato illegalmente nel nostro paese? Suggerirei al nostro Ministro della giustizia di fare un giretto nei paesi europei più evoluti per cercare almeno di copiare da loro. Basterebbe poco. Sarei a disposizione.

          • non servono tutte queste disquisizioni, discutendo dello specifico caso: per evitare che uno spacciatore presumibilmente clandestino (ma potrebbe anche non esserlo, visto che il racket fornisce loro anche i mezzi per ottenere il permesso di soggiorno), si aggiri per le vie della città microdelinquendo e aggredendo a coltellate chi osa rifiutargli una sigaretta, la soluzione è una sola: rispedirlo al paesello suo.
            Qui non si parla di Mare Nostrum e della vastità del problema immigrazione: si parla di un rifiuto della società che, anzichè affliggere con la sua inutile esistenza i propri concittadini, ha pensato di “esportare” la sua banalità nel Paese degli Impuniti. Ricordo che anni fa fu esperito un tentativo di svuotare il carcere della Dozza, identificando tutti i detenuti stranieri anche con l’aiuto di investigatori provenienti dai presunti Paesi d’origine, per poi rimpatriarli.
            Il lodevole progetto fallì miseramente perche qualcuno si fece scrupolo per i “diritti umani” di costoro.
            I più delusi furono gli immigrati onesti che vivono a Bologna.
            Ai “diritti umani” delle VITTIME della (cosiddetta) microcriminalità, nessuno ci pensa, a tuttoggi.

  8. I 12 che i cittadini di Budrio gentilmente ospitano, li conosciamo per nome e cognome, immagino; e come loro altre decine di migliaia. Quell’ individuo che ha sfregiato un nostro concittadino lo conosciamo per nome, cognome e nazionalità da quando commise il primo reato, cosa ci fa ancora in Italia? Se le nostre carceri sono piene, quello sgradito signore va riaccompagnato al suo paese. Ed in Italia si deve entrare solo con il visto, come in tutti gli altri paesi del mondo, altrimenti si attrezza un bel campo che so, in Libia. Non mi dia del razzista senza fare lo stesso con qualche decina di milioni di Australiani, e probabilmente alcune decine di milioni di Italiani. Ma le assicuro che le leggi esistono, riguardo alla loro applicazione, mi permetta di stomacarmi.

  9. Pietro Lupo Agnelli

    Mi dispiace Aldo deluderla ma le leggi per rimpatriare una persona di cui non si conosce la provenienza non esistono. Sa cosa succede in pratica: Se io porto alla frontiera una persona di cui non si conosce il paese di provenienza, la polizia di frontiera del paese in cui vorrei mandarla mi dice semplicemente di tenermela. Punto. Per quelli noti, la legge, per via delle depenalizzazioni e le modifiche in tema di custodia cautelare, non consente al giudice di tenerli in carcere. Per restituirli al paesello loro, occorre l’autorizzazione del paesello stesso, cioè occorre una convenzione che lo preveda. Sennò non lo ricevono. Io semplifico, ma il problema é complesso. Non le do del razzista perché la questione che lei pone non c’entra niente con la razza. Lei pensi che gli U.S.A., molto più severi di noi in materia di immigrazione, non sono riusciti però ad impedire l’immigrazione clandestina di milioni di messicani.
    Il nostro paese, in materia penale e di prevenzione, lo ripeto, é nelle mani di una classe politica facilona, ignorante ed incapace. E’ un colabrodo. E il problema é molto serio. Molto.

  10. Per restituire al paesello loro (se noto)basta una ingiunzione di espulsione…A meno che non siamo l’unico paese al mondo che non la prevede

  11. E’ ora che in Italia mettiamo da parte il buonsismo e il saper perdonare chiunque e iniziamo a reagire prendendo come esempio “le leggi del taglione”.
    Chi infrange le leggi e le regole in modo grave è libero e continua a fare ciò che vuole, altri che per un lieve “peccato” sono dentro.
    E’ giusto che chi sbaglia paghi ma la legge deve essere uguale per tutti, ciò che non lo è in Italia grazie alla classe politica, giudici, avvocati e assimilati.
    Allora iniziamo a farci giustizia da soli e vediamo chi la vince

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