Il Comune di Budrio e la comunità musulmana budriese condannano la “strage al giornale parigino Charlie Hebdo e delle azioni violente e omicide che sono seguite a quell’efferato atto terroristico”. E’ quanto si legge in una nota pubblicata dal sindaco Giulio Pierini, che ieri sera ha incontrato i rappresentanti della comunità musulmana [foto, a lato], con il vicesindaco Luisa Cigognetti.
Insieme hanno scambiato alcune considerazioni sulla situazione di dramma e di tensione che ha vissuto la Francia in questi giorni. “Il Comune e la comunità di Budrio – si legge – insieme alla comunità musulmana budriese, sono uniti nel rifiuto dell’uso della violenza per qualsivoglia causa sociale, politica o religiosa. Va ribadito, ancora una volta e con forza, che le religioni e la religione islamica nulla hanno a che fare con il terrorismo, le uccisioni e le violenze”.
Condivisibile l’iniziativa del sindaco di Budrio. Tutto deve essere fatto per la pace.
Opinabile, molto, l’ultima affermazione sulla responsabilità delle religioni. Purtroppo smentita dalla storia. Ripetutamente.
” il vero Jihad è portare a casa il pane tutti i giorni”….questo mi disse il mio amico Mustapha, in uno dei tanti momenti di conversazione in cui cercavo di CAPIRE cosa c’era dietro questa persona, così gentile e così osservante, moderato e altruista così come rigido nelle sue convinzioni.
Questo per evidenziare la personale consapevolezza che l’Islam “moderato” esiste, e guai se così non fosse.
Esprimo anche un plauso all’iniziativa dell’Amministrazione Comunale, che si è assunta il ruolo di pompiere in questi momenti in cui si rischia di incendiare polveri che poi sarebbe difficile controllare. Analoga iniziativa,, leggo sui quotidiani, si è tenuta anche a Bologna, a riprova di come sia compito dei nostri amministratori anche la promozione nonchè il mantenimento della convivenza CIVILE.
Però (purtroppo c’è un però), sia nel report dell’iniziativa budriese che in quello dell’analoga bolognese, leggo: ” la religione islamica nulla ha a che fare con il terrorismo, le uccisioni e le violenze. “…e ancora ” si tratta di fanatici, nulla a che vedere con la religione”.
E allora ho come l’impressione che il “pompiere” stia un pochino abusando dell’estintore: se la religione non c’entra, spiegatemi allora le urla “Allah U Akbar” che sempre accompagnano le stragi , le bombe, le decapitazioni, i linciaggi di cattolici, le bandiere bruciate……….
Bisogna avere il coraggio ANCHE di chiamare le cose col loro nome, che, in questo caso sarebbe “fanatismo religioso”, un fenomeno esistito, in passato, anche nella (nostra) religione Cattolica.
Altrimenti sembra un tentativo di condizionare chi legge.
Senza “sembra un” ma “è”… rinvio all’intervento di Lupo Agnelli.
No, il problema è che troppi hanno mascherato il loro agire affermando che Dio era dalla loro parte (ricordate Hitler, diceva che Dio è con noi – got mit uns). Beh, non credo che parlasse con intenti religiosi. La religione non c’entra nulla, è solo una maschera per coinvolgere i coglioni che si fanno coinvolgere (mi riferisco innanzitutto a tutti quelli che sono disposti a uccidere-suicidarsi in nome di Dio).
Non illudiamoci, comunque. Le teste calde troveranno sempre qualche appiglio nelle parole del Corano:
“Nei c.d. versetti della spada della Sura del Corano, cosiddetta “della conversione”, è scritto:
« Quando poi saran trascorsi i mesi sacri, uccidete gli idolatri[9] dovunque li troviate, prendeteli, circondateli, appostateli, ovunque in imboscate. Se poi si convertono e compiono la Preghiera e pagano la Dècima, lasciateli andare, poiché Dio è indulgente, clemente. »
(Cor., IX:5[10])
« Combattete coloro che non credono in Dio e nel Giorno Estremo, e che non ritengono illecito quel che Dio e il Suo Messaggero han dichiarato illecito, e coloro fra quelli cui fu data la Scrittura, che non s’attengono alla Religione della Verità. Combatteteli finché non paghino il tributo, uno per uno, umiliati. »
(Cor., IX:29[11])
I summenzionati passi sono stati oggetto di interpretazioni non univoche: da una parte alcuni studiosi hanno interpretato i questi passaggi coranici come giustificazione per l’uccisione su larga scala degli infedeli, mentre vi è chi non è d’accordo con tale visione, privilegiando una lettura non orientata alla violenza, ispirata piuttosto alla tolleranza, così come invocato nella sura II:256:
« Non vi sia costrizione nella Fede: la retta via ben si distingue dall’errore, e chi rifiuta Ṭāġūt[12] e crede in Dio s’è afferrato all’impugnatura saldissima[13] che mai si può spezzare, e Dio ascolta e conosce. »
(Cor., II:256[14])
Come vedete, tutto e il suo contrario.
La differenza e che, mentre in occidente siamo usciti
(mentalmente) dal medio evo, e nessuno oserebbe più arruolare crociati, c’è un pezzetto di mondo che , culturalmente, ci è rimasto, o vuole ritornarci,
Se fossero pacifici come gli Amish, la cosa non rappresenterebbe un problema…invece molti di essi sono arrabbiati, violenti e pure armati.
Non ne sarei così sicuro… o meglio, in Italia ed Europa i terroristi non agiscono più per religione, ma per altre cose si: estremismo politico per esempio… no no, ci siamo ancora nel medio evo, eccome! Veda gli atteggiamenti degli amministratori… che non imbracciano armi, per carità, ma che ritengono d’avere la corona in testa altroché!
Chapeau.
Ci leggo, tanto nel suo intervento che negli accadimenti, una conferma al detto di chi non so: “Religione, l’oppio dei popoli” al quale aggiungo “tenuti nell’ignoranza”. E qui, da secoli, come europei qualche responsabilità l’abbiamo… sia in termini di politica estera che di export. Se oltre a quanto abbiamo esportato avessimo aggiunto anche …. qualche tonnellata di nostro sapere, se non li si avesse lasciati nel loro brodo, come in Europa nessuno si sogna d’imbracciare armi per religione, anche la sarebbe così. La religione fa presa per questi argomenti dove non c’è conoscenza (e quindi civiltà) e mezzi.
Al di la di ciò però temo anche una “mano” che nulla ha a che fare con la religione e che usa queste persone. Così il mondo pensa una cosa mentre è tutta un’altra. E con quel che pubblicavano i satiri (non so se avete visto qualcuna delle vignette) credo che anche solo un fervente con pochi valori, e non fanatico, sarebbe facilmente spinto ad azioni terroristiche. Insomma, un bel mix.
Mi dispiace che sia stato ritenuto impubblicabile il mio precedente intervento, provo a riformularlo. Il caro sindaco Pierini, ha ritenuto di convocare anche quel signore barbuto, accompagnato, un paio di metri più indietro di lui, da una donna coperta dal burka? Lo ritiene normale che una donna debba essere costretta ad indossare un tale indumento in Italia nel 2015? Anche quel signore e un regolare rifugiato, oppure aveva un visto regolare?
prima o poi qualcuno avrà un brusco risveglio…….
Noto che la comunità musulmana è rappresentata da un 100% di uomini e da un 0% di donne.Che ne pensano le femministe nostrane?
Cavolo…questo sì che è un bel problema…sapere cosa pensano le femministe nostrane
Se qualcuno aveva ancora qualche dubbio, riporto uno stralcio dell’articolo-intervista sul Fatto Quotidiano on line, di oggi, un giornale certamente non schierato contro i musulmani.
“Non hanno capito nulla, continuano a provocare, offendono il Profeta, la nostra religione, il governo francese dovrebbe fermare la pubblicazione”. Nel cuore pulsante musulmano di Roma, davanti alla grande Moschea in zona Parioli, la risposta alla copertina di Charlie Hebdo dopo la strage di Parigi è unanime. Odore di spezie e falafel dei diversi banchetti accompagna la fiumana di gente che entra in moschea al richiamo dell’imam per la preghiera del pomeriggio. E nelle edicole si vendono ancora milioni di copie dell’ultimo numero di Charlie Hebdo. “Noi condanniamo la violenza, ma anche le parole possono essere armi, c’è il diritto della libertà d’espressione, ma ogni diritto ha il dovere di capire i propri limiti, e questi non possono essere superati”, afferma Tarek, di origini tunisine. “È benzina sul fuoco dare la possibilità ai lupi di arrivare in casa, cosa possiamo fare noi se si continua su questa strada, un attentato in Italia o in un altro paese sarebbe terribile” aggiunge Samir. “Perché se sono atei parlano di Maometto, non ci credono ma perché deriderlo – ci spiega Khalid – serve rispetto per tutti, ma la risposta alla satira è la parola, non si può uccidere, non esiste l’islam moderato e integralista, dicono che i terroristi sono musulmani, ma non lo sono agli occhi di Allah”. “I governi occidentali hanno tante responsabilità, dovrebbero dire la verità, milioni di soldi arrivano all’Isis, vengono armati – sostiene Sa-mir – hanno tutto in mano e possono combattere il terrore con le loro mani, prima di tutto stoppando le pubblicazioni di Charlie Hebdo” di Irene Buscemi.
L’intolleranza é difficile da nascondere.
Beh, papa Francesco ha detto testualmente:
“è vero che non si può reagire violentemente, ma se il dottor Gasbarri [l’organizzatore dei viaggi papali che era al suo fianco], grande amico, mi dice una parolaccia contro la mia mamma, gli aspetta un pugno, è normale, non si offende la religione degli altri…”
Quindi lui da ragione ai terroristi…..dice che le religioni non si offendono e se qualcuno gli offende la mamma lui da un pugno….i terroristi invece del pugno usano il mitra ma sempre una reazione è…..
Come si sà il Papa è illuminato dallo Spirito Santo.
Ci sarà stata un’eclissi, ed il ‘porgi l’altra guancia’ è diventato ‘dagli un pugno sull’altra guancia’ 🙂
Confesso d’essermi un po’ gongolato quando ho sentito il Papa in quest’affermazione/pensiero perchè è anche il mio dal giorno stesso degli accadimenti.
Tanto in quei giorni quanto oggi molti si sperticano sulla Libertà di stampa e di pensiero e molti sono i pensieri / risvolti degli accadimenti. Giusto ieri il Papa si è allargato ad esprimere meglio quanto ha espresso relativamente al “pugno” e mi trova assolutamente d’accordo: l’accanirsi è stupido, alla fine diventa esasperazione. E questo non vuol dire dare ragione ai terroristi, proprio no. Chi assume questa posizione, chi non vuole accettare che accanirsi a denigrare (l’utilità della satira io non l’ho ancora capita, sarò tonto, ma intanto quelli sparano) non è da persone civili, chi sostiene che per Libertà di pensiero/stampa sia lecito stampare di tutto e di più e ritiene giusto reiterare è ben poco civile: la Legge, la nostra Legge, ben si preoccupa di sanzionare il dileggio. Quindi un limite c’è.
C’è poi la considerazione che l’attacco ai satiri sia solo “il pretesto”. Bene, saremo una civiltà furba ad offrire pretesti a chi ha idee… bellicose? Ecco, io penso che offrire il fianco sia stupido. Poi… avanti chi ne sa.
allora,per “non provocare” :
.si tolgano i crocefissi da scuole e ospedali
.si facciano menù dedicati nelle mense delle scuole (dove, spesso, chi ha particolari esigenze poi non paga nemmeno la retta)
.si smetta di fare il presepe (invece di trasformarlo in un momento di socializzazione/integrazione)
.si censuri la stampa “non gradita”…e poi, a cos’altro ci dovremmo assogettare?
Non è più semplice rispondere ai nostri fratelli musulmani: se non vi piace Charlie Hebdo NON COMPRATELO ??
Sì, sono d’accordo con lei, Robertone. Questa é l’unica soluzione che si può consentire, se vogliamo salvaguardare la nostra civiltà e la libertà di tutti.
E lo sapevo… 😀 ….
Domandina 1: cosa si porta a casa dal prendere di mira in questo modo alcune popolazioni?
Domandina 2: perchè si sofferma a criticarmi solo il più evidente e facile argomento sbandierato da tutti?
Domandina 3: perchè il nostro ordinamento sanziona il dileggio?
Come dice il poeta latino Orazio (Ars poet. 358-359)
“Quandoque bonus dormitat Homerus”.
Anche al sommo Omero può accadere che l’ispirazione venga meno.
Non credo che Francesco abbia voluto dare ragione ai terroristi.
Però l’espressione usata si può prestare ad equivoci. Può succedere che anche il Papa commetta errori. Non stava scrivendo una enciclica, ma colloquiando dei fatti con giornalisti e personale del seguito.
Penso che il Vangelo non contenga nessuna giustificazione per chi uccide delle persone inermi, se qualcuno pensa il contrario, mi citi l’esatto passo del Vangelo.
forse il Papa, con quell’uscita, intendeva tendere una mano all’Islam con cui si dovrebbe dialogare.
Ma se la risposta sono le chiese bruciate in Niger(il giorno dopo) per “protesta contro Charlie Hebdo”. allora temo sia un dialogo fra sordi.
Speriamo che almeno da una parte non si sia sordi, ma neppure troppo accondiscendenti. Lei, ha dato una risposta seria per la soluzione di questi problemi: se quella rivista non ti piace, non comprarla. Io, guardando le vignette, ho pensato che sia una rivista di satira più o meno goliardica. (Insomma sulla falsariga delle celebri osterie: All’osteria numero 1….etc) Nulla insomma di così offensivo, perché nulla di veramente serio, come appunto nelle osterie. Non l’avrei comprata perché preferisco leggere altro, ma la comprerei tutti i giorni se qualcuno la volesse chiudere per censurarla. La chiesa cattolica peraltro , nei secoli scorsi, era molto severa con chi faceva critica teologica e molto più permissiva con chi faceva satira. Si pensi al Belli e, qui nelle Romagne, a Olindo Guerrini. Se si toglie al popolo anche lo ius murmurandi et aliquid facetiis perstringendi, insomma il diritto di brontolare e di criticare con acidità e un po’ di veleno tutti e tutto, di cosa ci si occupa? solo di calcio?
Certo che è un dialogo tra sordi. Chi opta per la strategia del terrore non ha (più?) alcun interesse al dialogo a meno che non vengano riconosciute le sue richieste in toto. E poi ancora…
Gentile Marco Garbuio, il nostro ordinamento non sanziona il dileggio. Chi le ha dato questa notizia, non conosce il diritto. Nel nostro ordinamento, all’art. 21 c. 6 della Costituzione della Repubblica, si legge: ” Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume.”
La satira, anche in materia di religione, ha dunque nel nostro paese l’unico limite di non violare le regole del buon costume. Concetto generale, ed anche generico, i cui confini si allargano o si restringono a seconda dei momenti politici. La nostra giurisprudenza, della Corte Costituzionale e di quella di Cassazione, delimita comunque il concetto al solo ambito della tutela del pudore.
Altro é a dirsi per quanto attiene la tutela dei diritti individuali della persona: onore, riservatezza etc. che sono tutelati con norme ad hoc.
L’art. 402 del codice penale, che prevedeva il delitto di Vilipendio della religione dello Stato, é stato dichiarato costituzionalmente illegittimo, con sentenza della Corte Costituzionale n.508/2000.
La libertà di espressione è sancita anche dall’art. 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ratificata dall’Italia con l. 4 agosto 1955, n. 848:
Io l’accontento e vengo sul suo terreno anche se da profano. Dopo però venga anche lei nel mio.
Ho messo su google “dileggio” e “sanzione”. E ci sono delle situazioni in cui il dileggio viene sanzionato. Ne riporto una https://books.google.it/books?id=sVrA7wYxsDEC&pg=PA311&lpg=PA311&dq=dileggio+sanzione&source=bl&ots=6-gmrxD6rL&sig=n3-8ifUwxkC0UGHFuYFbiTmKKMA&hl=it&sa=X&ei=XGnBVKigEKHVygP27YHACw&ved=0CD4Q6AEwBQ#v=onepage&q=dileggio%20sanzione&f=false alla nota “c)” di questa pagina. Il libro è del 2010.
E poi, mi scusi, ma da quando “libertà d’espressione” in un paese che vuole definirsi più civile di un altro significa “libertà di prendere per il xxxx ad libitum”? E per questo che in Europa e non solo si sono date non so quante vite umane? Questa “libertà di stampa e pensiero”? … secondo me c’è qualcuno che si rivolta nella tomba.
Sia chiaro, il tutto non è assolutamente per giustificare la risposta terroristica che non ha giustificazione. Piuttosto volto a considerare che ci sono argomenti sui quali si può evitare:
– si a va bestemmiare in Chiesa? No. Ne per ridere ne per altro.
– si va a sputare in faccia ad uno più grosso di noi? No. Ne per ridere ne per altro.
– si sputa nel piatto dove si mangia? No. Ne per ridere ne per altro.
E per l’italiano medio, non toccargli la mamma e la/e sorella/e. Perchè la risposta non sarà verbale.
Se nei paesi arabi i tasti sensibili sono il Corano ed il Profeta è così difficile lasciarli perdere? Ecco, il ragionamento è abbastanza semplice. Non se ne può che dedurre che il perseverare, ben anche nascosti dietro il cerino della “libertà di stampa e pensiero”, voleva chiaramente essere una provocazione per arrivare ad altro. E direi che ci sono riusciti. Con sommo rammarico di tutti, me compreso.
Concordo ,peraltro parliamo di un giornalucolo(il sottoscritto lo conosce da tempo…quanti che si sono sentiti Charlie lo avevano mai sfogliato?)dove le vignette sul profeta forse erano pure le più soft…Libertà di espressione per quelle schifezze?ma per favore.Comunque hanno poi raggiunto qualche traguardo…da poche copie per pochi intimi a milioni di copie per milioni di pecoroni…inoltre ho visto sull’espresso che è iniziato il merchandising (e indovinate che vignetta c’è su questi oggetti)…Ah dimenticavo.Noi siamo la civiltà….
Eh sì siamo la civiltà perché lasciamo la libertà di acquistare o di criticare pesantemente quel “giornalucolo” lasciandolo sul banco del’edicola.
Peccato che Lei, come tanti, non apprezziate un bene prezioso che possedete.
Proprio vero: “Chi ha il pane non ha i denti…”
Mai ho detto che bisogna vietare il giornalucolo…con un virtuosismo degno di Lei questo mi fa dire.Detto e ribadito questo,tutto il diritto ad esistere al giornalucolo,ma,sempre se non le dispiace,tutto il diritto di criticare e dissentire .Quindi pur nel rispetto delle sue opinioni seppur offensive,mi permetta di rispedire al mittente le stesse
Gentile Marco Garbuio,
mi sa che Lei abbia una gran fifa nei confronti del fenomeno del terrorismo e sulla fifa c’é poco da ragionare.
Naturalmente Lei é libero di restare della sua opinione. Non siamo in un paese musulmano. A Dio piacendo.
In materia di diritto, mi creda, ho ragione io.
La saluto cordialmente e Le ricordo che la libertà é un bene troppo prezioso per lasciarlo in mano ai fanatici, di qualsiasi religione, e vale la pena battersi per conservare la libertà e la dignità di essere uomini liberi.
Conservare la dignità di essere uomini liberi ok,ma anche di essere uomini liberi con dignità…e con il rispetto della dignità altrui
Vedo con dispiacere che non raccoglie il mio invito e fugge portando il discorso su altro. Peccato.
Si sbaglia di grosso a mettermi addosso la fifa. Ma se vuol sapere se mi esporrei in una guerra per difendere un giornale satirico la risposta è chiaramente NO. Per Travaglio SI. E per tutti gli onesti che si esprimano per qualcosa che può essere costruttivo. Per mantenere la “Libertà di pensiero e stampa” vera, non la satira e soprattutto quella satira (ho visto una loro vignetta parecchio irriverente sulla religione cristiana e, mi lasci dire, l’apporto culturale è sotto zero).
In materia di diritto non ho dubbi che sia di sua competenza. Ma se il link che le ho postato è una castroneria credo sia opportuno lei si promuova per far ritirare quel libro perchè contiene informazioni false.
Gentile Marco Garbuio, di professione non sono censore, né recensore, di libri. Peraltro io non voglio convincerla di alcunché. Speriamo che non sia necessaria una guerra. Però non sottovaluterei il pericolo grave del fanatismo che giustifica i suoi orrendi delitti e le sue stragi, con la solita storiella delle provocazioni dei perfidi atei d’occidente. Sa, anche Hitler, quando decise di invadere la Polonia, fece finta di aver subito un attacco dalle guardie di frontiera polacche. Un pretesto bisogna sempre trovarlo per uccidere qualcuno, soprattutto se é inerme, e se non c’é lo si inventa. Chiaro no?