“Mi sarei aspettata che il nuovo assessore di Budrio si impegnasse a lavorare a tempo pieno, più che fare demagogia e far capire che, da neo assessore, quello che farà, sarà cercarsi un lavoro (vero)”. Sono le parole di Stefania Nepoti, coordinatrice budriese di SEL, nei confronti di Giovanni Zanardi, appena eletto membro di giunta in Comune. Zanardi, nei giorni scorsi, aveva annunciato il dimezzamento del suo stipendio da assessore, in vista di un ipotetico futuro lavoro che sarebbe arrivato post laurea.
NEPOTI: “IL LAVORO VA RETRIBUITO”
Le parole di Nepoti arrivano a pochi giorni dalla decisione di Zanardi, che in un articolo di Budrio Next aveva motivato “una scelta di sobrietà in un momento delicato”, oltre a chiarire “l’intenzione di cercare lavoro da subito”, in vista della laurea in arrivo a marzo. La coordinatrice di Sinistra Ecologia e Libertà ha bollato l’iniziativa come “demagogica”, perché “il lavoro va retribuito”. “Mi aspetto – ha detto – che Zanardi lavori per il bene della nostra comunità. Mi importano i risultati che porterà a casa e vedere che inizia il suo mandato in questo modo non mi fa certo ben pensare. Allora potremmo lasciare amministrare solo a quelli che hanno le possibilità economiche per farlo”.
GIACON (M5S) ELOGIA LA SCELTA DI ZANARDI: “GLI FA ONORE”
In difesa della scelta di Zanardi è arrivato un commento di apprezzamento dall’opposizione. “Gli fa onore” ha scritto Antonio Giacon, capogruppo M5S. Poi, però, ha precisato: “Dal mio punto di vista il lavoro va retribuito in maniera giusta ed equa, oggi per gli amministratori locali non è così. La teoria vorrebbe che fare l’assessore sia quasi un hobby, da fare nei ritagli di tempo quando invece questo ruolo richiede molto tempo. Cosa diversa è lo stipendio dei dirigenti, anche comunali, e dei consiglieri regionali. Tutti sanno che è li lo scandalo e state pur tranquilli su quelli nessuna vera battaglia verrà fatta”.
Signora Nepoti, sono sicura che il giovane Zanardi saprà far bene anche a part time: non è la quantità ma ha qualità del lavoro quello che conta. Non è che, come si dice in giro, ci sia qualcuno che rema contro al ragazzo in quanto gli ‘rosica’ che gli abbia soffiato il posto a cui, impropriamente ambiva?
Certo che se dovessimo retribuire i pubblici amministratori sulla base dei risultati che ottengono, avremmo un bel po’ di nuovi poveri. Pierini per primo.
Elementare Watson! Elementare. E’ per ciò che si fanno le leggi e i regolamenti per ottenere il massimo di irresponsabilità. Poi, e comunque, gli obbedienti, hanno sempre un pasto caldo presso la mensa riscaldata di Hera e/o di altre opere pie.
Non appena si tenta di dare un segnale di sobrietà scatta l’allarme e si tira fuori la demagogia.
Tempo fa scrissi che Zanardi non poteva lasciare il segno operando in questa giunta; mi sbagliavo un segno l’ha tracciato anche se temo sia l’unico che gli consentiranno.
In caso contrario mi toglierò nuovamente il cappello!
In un Comune a guida PD in cui il 99% delle decisioni politiche e non, vengono prese in altra sede, coniugare il verbo lavorare è improprio.La sig-ra Nepoti ringrazi che nel giovane Zanardi,il comune ha trovato un missionario e non un mestierante della politica di cui l’Italia abbonda.
Signora Nepoti,
Lei considera il ricoprire cariche pubbliche un lavoro, io invece lo considero un servizio alla collettività di cui si fa parte, poi è evidente che tanto più tale servizio è impagnativo tanto più debba essere indennizzato, ma non consideriamolo un lavoro altrimenti ci mettiamo nelle mani di quelli che vivono di politica perchè nella vita “reale” non saprebbero cos’altro fare. Nello specifico la scelta di Zanardi gli fa tanto più onore se consideriamo che potrebbe procurargli difficoltà a trovarlo, il lavoro “vero”, posto che un assessore ha poi diritto a chiedere l’aspettativa.