Nel 2012 ha mancato l’elezione a sindaco di Budrio per soli 257 voti. Oggi Antonio Giacon, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale, è un uomo diverso. Più riflessivo, meno irruento. Pronto (addirittura) a dire che “non ha sposato il suo movimento politico”. Dopo due anni e mezzo di battaglie in Comune, il grillino passato alla cronaca nazionale per avere quasi spodestato il rosso feudo budriese, si racconta con una intervista su Budrio Next. E “ne ha” sia per il PD di Pierini che per il suo Movimento politico.
Antonio, partiamo dai nuovi assessori Loretta Lambertini e Giovanni Zanardi, nominati da poco…
La loro nomina, da un lato, é un cambiamento necessario, figlio di una giunta che da un anno aveva perso personalità. Dall’altro è innegabile che il loro arrivo rappresenti il commissariamento di questa maggioranza. Dopo due anni e mezzo è emersa la loro debolezza e hanno deciso di rafforzarsi con una campagna acquisti.
Quindi se mi parli di commissariamento, ci sarà un commissario?
E’ evidente che è la Lambertini, con la delega al bilancio. C’è un crisi finanziaria del Comune e il nostro Sindaco e Assessore al bilancio non è riuscito a gestirla. Così il partito gli ha messo a fianco una donna di esperienza.
Per quanto riguarda invece l’assessore Zanardi, sei soddisfatto della sua nomina?
Mi ha sorpreso che una persona di poca esperienza abbia ricevuto deleghe importanti. E che allo stesso tempo abbiano lasciato all’Assessore che rappresenta la sinistra (Montanari, ndr) deleghe assolutamente trascurabili.
Ti ha stupito la decisione del Sindaco Pierini di unirsi al coro dei Primi cittadini contrari alla realizzazione del passante nord? Secondo te perché ha preso questa decisione?
Non mi ha stupito affatto ed è l’ennesima presa in giro ai budriesi. Non dice di essere contrario a questa grande opera inutile che devasterà la nostra pianura, che distruggerà per sempre le nostre colture e che inquinerà l’aria che respiriamo. Semplicemente si accoda per evitare di essere l’unico sindaco della zona a rimanere silente con il cerino in mano. Chi vuol far carriera non può mettersi contro e questo lo abbiamo già visto a nostre spese fin troppe volte. Tornerà all’ovile appena il partito gli avrà fatto capire che esistono delle buone ragioni “di interesse superiore”.
Mancanza di decoro urbano, strade con buche e scarsa pulizia del paese. Sono queste le critiche che molti cittadini, ogni giorno, riportano su Facebook. Sei d’accordo con loro?
La crisi di bilancio del Comune ha come conseguenza la riduzione dei servizi. E questo è evidente. Le buche nelle strade, le rotonde e i lavori non conclusi portano bruttezza al paese. Penso anche all’area ex-coop, abbandonata dal Comune per mancanza di attività economiche, salvo quei quattro eroi che son rimasti. Senza loro avrei paura ad uscir di notte perché non c’è nemmeno una luce accesa. In questo momento viviamo una emergenza sicurezza: i furti in appartamento sono aumentati. La polizia municipale è sottodimensionata e questo porta poco controllo sulle strade.
Quanto sottodimensionata?
Per indicazioni regionali servirebbe un agente ogni mille abitanti. Ne abbiamo la metà rispetto ai parametri.
Che concreta possibilità avete, come minoranza in consiglio comunale, di cambiare queste cose?
E’ difficile fare battaglie su temi che non siano quelli proposti dalla maggioranza. Il nostro compito si riduce principalmente a quello di vigiliare l’attività di chi governa e di riferire ai cittadini.
Il vostro compito è dunque solo quello di controllori?
Chiaramente è così. Anche se qualche nostra buona proposta è stata approvata. L’ultima è quella che prescrive agli operatori dell’urp di permettere ai cittadini di diventare donatori di organi riportandolo sulla carta d’identità. Una piccola ma importante soddisfazione. Faremo altre mozioni inerenti la trasparenza e la partecipazione.
Parliamo della nascita del vostro gruppo, nel 2011. Cosa è cambiato da allora? Siete cresciuti, vi sentite più esperti?
Quando ci siamo incontrati per formare il Movimento 5 Stelle a Budrio eravamo tutte persone che non avevano mai fatto politica. In questi anni, da consiglieri, abbiamo compreso molte cose. Sicuramente, ora, siamo più inseriti nel ruolo di amministratori che in quello di attivisti. Questo ci porta a essere più riflessivi e meno irruenti.
Da attivisti ad amministratori. Com’è la vita da consigliere?
C’è un dispiacere nel sapere di essere considerati un corpo estraneo. Noi consiglieri di minoranza non abbiamo nessun supporto dal Comune e siamo sempre di rincorsa perché ci vengono presentati i documenti a una settimana dal consiglio comunale. Al contrario i consiglieri di maggioranza hanno tutto il lavoro preparato e basta che alzino la mano per votare.
Più che altro, come Movimento 5 Stelle, avete più volte accusato i consiglieri del PD di votare senza conoscere le proposte…
Quando ti trovi ad affrontare materie di bilancio devi aggredire la materia, studiare molto per capire i numeri. La maggioranza non entra nel merito dei dati perché non li sa leggere. Loro votano sulla fiducia.
Qual è il vostro rapporto con i cittadini?
Purtroppo molti budriesi non si interessano alla gestione amministrativa della cosa pubblica, senza perdere occasione di lamentarsi. Noi ci facciamo un “mazzo” per fare in modo che i cittadini capiscano quello che in Comune stanno combinando, ma se non c’è la partecipazione attiva dei budriesi la maggioranza farà sempre quello che vuole.
Non avete nuove leve all’interno del Movimento 5 Stelle budriese?
Purtroppo c’è una grande difficoltà a far avvicinare persone all’attività politica. Questo è un problema di tutti: non credo che nella sede del PD ci sia la fila fuori…
Nel 2012, alle elezioni comunali, non sei diventato sindaco per soli 257 voti. Oggi sei rammaricato per questo? Ti chiedi come sarebbe stato se fossi diventato sindaco?
Ci penso sì… con il giusto rammarico. Più che altro, il rammarico c’è quando vedi come vanno le cose. Ovviamente sono consapevole delle grandi difficoltà che avrei incontrato: un conto è avere una organizzazione politica alle spalle come il PD, in grado di aiutarti in caso di problemi. Pierini, per esempio, per anni ha cincischiato e ora che è in difficoltà il partito gli manda in soccorso il tutor esterno. Noi questo aiuto non l’avremmo avuto.
Perchè sostieni che a Budrio il PD non sia in grado di portare avanti una buona azione amministrativa?
Principalmente perché i cittadini non sono a conoscenza della reale situazione economica del Comune di Budrio. In tanti anni si sono sedimentate rendite di posizione che hanno bloccato le potenzialità del paese. Ci deve essere una alternativa seria a questo sistema oscurantista, un cambio di amministrazione per il bene di Budrio.
Spiega meglio…
In questi anni ho avuto modo di capire in prima persona come l’amministrazione soffra di dipendenza rispetto a decisioni prese in altre sedi. E’ il caso del ridimensionamento dell’ospedale di Budrio, negato usando escamotage semantici. O quello del debito del Comune, che non vogliono ammettere perchè così facendo confermerebbero il loro malgoverno. Nelle democrazie vere c’è alternanza. Senza si creano situazioni allucinanti, come quella di HERA che controlla tutto (il gas, la luce, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la raccolta degli abiti usati) e metà dei suoi amministratori sono ex sindaci con conseguenti cortocircuiti che non portano certo vantaggi ai cittadini. Per questo serve un cambio: occorre che il PD non sia più al governo.
In questi giorni ci sono stati nuovi fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle nazionale. Anche tu hai mostrato sofferenza verso determinate situazioni. Cosa non ti piace del tuo movimento politico?
Credo che debba aprirsi maggioramente al dibattito interno. Serve più partecipazione e occorre tornare alle origini quando si discuteva di più e soprattutto si accoglievano i pensieri critici. Io non so se ci sarà questa capacità di trasformazione. Quel che so è che io non ho sposato il Movimento 5 Stelle. Porterò il mio impegno a fine mandato amministrativo cercando di onorare la scelta di chi mi ha votato. Poi darò spazio ai giovani e alle loro nuove idee.
“Non ho sposato il Movimento 5 stelle”:e’ la frase piu’ bella che ogni politico dovrebbe affermare del suo partito /movimento.
Alla faccia di tutti coloro che usano il mestiere antico di criticare le persone non distinguendo piu’ tra chi e’ “libero ” e deve rispondere solo alla sua coscienza e ai suoi valori e chi e’ prezzolato in vari modi.
Questa e’ la differenza che avremmo avuto se Giacon fosse diventato sindaco:un uomo per i Budriesi e non un uomo del partito!Chi pensa ancora alla destra o alla sinistra esclusivamente con le categorie del passato non ha capito che la politica soffre di anemia per aver smarrito l’onesta’. Questa e’ la categoria che ha piu’ valore perche’ quelle del passato che tanto i partiti di oggi si vogliono fregiare, sono SEMPRE impastate con interessi subdoli, che deturpano anche gli ideali nobili che hanno provocato la nascita dei movimento politici del 900.
Grazie a tutti i politici della nostra amministrazione che,senza alcun compenso e spesso caricati di impegni molto gravosi,fanno ancora sognare che Budrio sara’,un giorno,amministrata con lungimiranza come ci si sforza di fare a casa propria.
Grazie!
Fabio Castellini
Se Giacon fosse diventato sindaco, lo sarebbe diventato come sindaco proposto e sostenuto dal partito dei 5stelle.Ricordo ancora lo show di Beppe Grillo in piazza Filopanti.Se adesso non si riconosce più nel partito fa bene ad andarsene, come stanno facendo anche altri.Poi,come scriveva qui il consigliere,sempre dei 5 stelle, Carlotti ,chiunque siede in consiglio comunale lo fa per passione,non certo per i soldi…