Il suo lavoro e una legge che Mario Monti ha cambiato gli impediscono di continuare a sedere in consiglio comunale. Su quel banco che da più di 7 anni lo ha visto portavoce prima della destra budriese e poi della lista civica Amare Budrio. Pasquale Gianfrancesco lascia il suo incarico con un po’ di amarezza: “Le circostanze mi impongono di dimettermi”. Il saluto di Pierini: “Hai ricoperto il tuo ruolo con serietà”. E quello dell’ex sindaco Castelli: “Ti ho apprezzato”.
IL SUO LAVORO GLI IMPEDISCE DI CONTINUARE
Le circostanze della vita famigliare e del lavoro spesso non collimano con la scelta di fare politica. E’ stato così per la consigliera del PD Simona Rossi, che per una gravidanza è stata lontana dal consiglio comunale per circa un annetto. E’ così per Pasquale Gianfrancesco, portavoce della lista civica Amare Budrio, che – però – a differenza della Rossi, ha scelto le dimissioni. “Non sarei mai voluto arrivare a questo punto – ha scritto sul suo profilo Facebook – ma le circostanze me lo impongono. Per fare politica in consiglio, lo Stato garantiva al consigliere la giornata libera dal lavoro. È funzionato cosi fino allo scorso mandato, poi il caro Monti decise di tagliare le spese della politica, eliminando il giorno di libertà invece di tagliare i milioni di euro che si spartiscono a Roma”. Così niente più permesso da Ferrovie dello Stato, l’azienda per cui Gianfrancesco lavora. E che lo costringe a turni in diverse fasce orarie, spesso concomitanti con consigli e commissioni. Da qui la decisione di lasciare: “Non potevo continuare – ha scritto – a ricoprire un ruolo mancando in un suo aspetto fondamentale, la mia educazione ma soprattutto il rispetto per tutti coloro che mi hanno votato e mi conoscono mi ha imposto questa scelta.
IL SALUTO DI PIERINI E CASTELLI. ARRIVA MARCO MAINARDI?
Fra coloro che hanno risposto al post di addio di Gianfrancesco, c’è anche il sindaco Pierini. “Caro Pasquale – scrive – grazie per il tuo contributo di questi anni da consigliere comunale, un ruolo che hai ricoperto con grande serietà per Budrio e la sua gente”. E quello dell’ex sindaco Carlo Castelli: “Grazie caro Pasquale. Anche io ti ho apprezzato. Si può essere politicamente distanti ma dialogare con rispetto. Capisco la tua scelta”. Il posto vacante, per regolamento, dovrà essere rimpiazzato dal secondo candidato più votato alle ultime elezioni amministrative, fra le liste a sostegno di Gianfrancesco. E’ il caso di Marco Mainardi, storico esponente della destra budriese, ora in Forza Italia. Se Mainardi accettasse l’incarico e confermasse la sua adesione a Forza Italia, riporterebbe il partito fondato da Berlusconi di nuovo in consiglio comunale, dopo l’assenza di questi ultimi anni.
I complimenti di Pierini e Castelli la dicono lunga….
Quanto al rientro di Mainardi… da 4 consiglieri la destra è passata a 1…….
in un’Italia dove non si dimette mai nessuno (o quasi) direi che è rimarchevole che una persona si dimetta, e non per scandali, ma semplicemente perchè le mutate condizioni personali non gli consentono più di svolgere come vorrebbe il compito che si era prefissato.
Valga da esempio per quelli che, nelle medesime condizioni, non hanno avuto la coerenza di agire nello stesso modo.
Dimissioni … che dovevano arrivare prima. Quando il sig. Gianfrancesco decise che il PDL non era più il suo partito. Se si viene eletti in una lista e poi non ci si riconosce più l’atto coerente sono le dimissioni. Altrimenti si parla di colla sulla sedia per i più svariati motivi. E questo vale anche per i “miei” grillini nazionali…
Opss… dimenticavo.. ridicoli i sigg. della Sindaci Associati S.p.A. . Più o meno due anni fa l’hanno preso in giro per il referendum sulla PaP che non s’è potuto fare ed oggi esprimono apprezzamento… LOL! … si si… bella compagnia i partiti… proprio gente di cui si sente un bisogno disperato… che se ne tornino da dove sono venuti.
Guardi garbuio che lei ha le idee un po confuse…
1 Io sono stato eletto con due liste, una Pdl e l’l’altra Amare Budrio.
2 Il Pdl si è sciolto dando vita a diverse realtà politiche, nelle quali io non mi ci sono ritrovato e quindi ho proseguito il mio mandato rappresentando Amare Budrio
3 Lei è fazioso, perché affermare che io sia rimasto li perché attaccato alla poltrona dimostra che non ha capito niente in merito al ruolo politico che può avere un consigliere di opposizione in un paese avente le dimensioni di Budrio.
poi si ricordi che una cosa è lo scontro politico sulle idee una cosa è il rispetto per la persona in quanto tale..
se ne torni lei da dove è venuto incapace di capire la macroscopica differenza tra chi fa politica per passione continuando a lavorare e facendo sacrifici per affermare idee e concetti e chi vive a Roma nell extra lusso sicuramente oggetto di critiche..