Budrio, critiche su Facebook al corso di cucito solo per straniere

24 febbraio, 2015

“Non è discriminatorio”. Il Comune di Budrio ha dovuto rispondere così alle critiche per l’attivazione di un corso di cucito al centro sociale La Magnolia di Budrio, patrocinato dall’amministrazione. “Perché è vietato agli italiani?” è stata la critica diffusa su Facebook e commentata con insoddisfazione da alcuni budriesi. “Il corso – spiega il Comune – è indirizzato all’integrazione delle donne straniere per migliorare le loro competenze linguistiche e l’inserimento sociale”.

IL CORSO DI CUCITO SOLO PER STRANIERE, CRITICHE SU FACEBOOK
Si sta svolgendo in queste settimane il corso di cucito e ricamo per donne straniere, organizzato dal centro sociale La Magnolia di Budrio e patrocinato dal Comune. Il corso, in parte finanziato dalla Fondazione del Monte e in parte frutto di lavoro di volontariato, rientra nel progetto Parla con me. Nei giorni scorsi, su Facebook, sono volate critiche all’amministrazione comunale per l’accesso rivolto unicamente a persone straniere. Enza chiosa: “Chiedo pari opportunità. Discriminazione è tutto ciò che esclude e vieta l’accesso a chiunque, in questo caso sono le italiane. Ad ogni buon conto non troverei migliore possibilità di integrazione, socializzazione e apprendimento della lingua, aprendo a tutte la possibilità di partecipazione”.

COMUNE DI BUDRIO: “ITALIANE POSSONO FARE VOLONTARIATO”
Il Comune di Budrio, con un comunicato, ha risposto così: “Non c’è nessuna discriminazione. Il corso è indirizzato all’integrazione delle donne straniere per migliorare le loro competenze linguistiche e l’inserimento sociale, insegnando loro un’attività manuale che le possa aiutare ad uscire dall’isolamento. Ne approfittiamo anzi, per segnalare che qualunque donna, italiana o straniera, è la benvenuta a donare un poco del suo tempo per attività di volontariato come questo”. Nota che ha ricevuto ulteriori critiche. Katia, scrive: “Se per favorire l’integrazione, anziché consentire la frequenza del corso a persone italiane, permettendo loro una socializzazione reale, si chiede “volontariato” allora il difetto di concetto é palesemente incolmabile, non c’é altro da aggiungere”. Ma non tutti sono in disaccordo. “Si parla tanto di costringere gli stranieri ad imparare la nostra lingua e adattarsi ai nostri costumi – scrive l’utente Facebook Ciuto – e poi si spara a zero su chi gratuitamente presta il proprio tempo a quello scopo?”. “In tanti anni che il corso viene organizzato – si legge ancora nel comunicato del Comune – è la prima volta che sentiamo parlare di discriminazioni ingiustificate su un progetto che vuole solo aiutare le donne straniere, a crearsi un’autonomia economica e a imparare, con la possibilità di interagire con donne italiane, la nostra lingua”.

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13 Commenti


  1. Autonomia economica?! Per lavorare poi in nero a casa magari….perché non credo che aziende assumono vedendo un solo e semplice attestatino di frequenza ad un corso di paese!
    E un’italiana per fare il volontariato deve avere conoscenza in campo ma anche tra noi italiane immagino che ci siano persone che non conoscano l’arte del cucito, quindi in ogni caso non hanno diritto di partecipare?!
    A mio parere mi sa che la discriminazione sia ben chiara ed evidente!
    Non posso credere a quello che leggo….veramente!

    • perchè noi italiane sia trentenni che sessaenti siamo capaci di cucire. io non non ho tempo per corso lavoro e ho famiglia, maritengo che qualsiasi persona abbia diritto a partecipare, questo dimostra per il Signore, come sono considerati i cittadini/e e le persone non Italiane.
      complimenti la Sua eleganza è sempre discutibile, e mi risulta molto razzista nei confronti degli Italiani, che pagano le tasse.
      Il Signore fa di tutto per attirare la popolazione contro di lui, mi aspetto che apra un centro commerciale solo per loro, con i loro prodotti e un asilo solo per i loro figli che non venfìgano integrati negli asili comunali
      Dal Signore mi aspetto di tutto, ringrazio i Signori cittadini che hanno dato il voto al Signore, ora tutti noi subiamo gli sgravi delle Sue decisioni grazie di cuore, le tasse le dovrebbwero pagare solo questi elettori, visto che amano il Comune, mi dispiace ma io appartengo alle persone che lavora x vivere paga tasse e non ha nulla, ne soldi ne casa, solo un marito e basta e non posso permettermi la ferie

  2. Parto dal presupposto che in queste iniziative ci siano sempre dietro buone intenzioni e buona volontà, ma… i tempi sono cambiati e l’argomento “si è fatto così sino ad oggi” non è credibile. Se fino a qualche anno fa un’iniziativa del genere, basata su volontariato, poteva “starci” e nessuno si sarebbe lamentato, oggi come oggi, con la crisi che c’è, non è proprio il caso di offrire opportunità solo a stranieri. Basta farsi un giro su internet e “scoprire” quante donne italiane senza lavoro si reinventano con lavoretti a casa: chi fa le mani, chi si offre per traslochi a basso costo, chi cucina tortellini, e potrei andare ben di lungo. E’ sbagliato non considerare questo fenomeno, espressione della povertà e del disagio crescenti. Non so se le proteste siano arrivate perché gli italiani si sono sentiti discriminati (e prima? come è che nessuno si lamentava?) o, piuttosto, perché, in tempi di coperta corta, ogni minimo sapere, anche un orlo ai pantaloni, diventa il modo per mettere assieme il pranzo con la cena. Non sto dipingendo un quadro fosco. E’ la realtà di questi ultimi tempi. Per cui inviterei chi è coinvolto in questa iniziativa a riconsiderare il quadro generale, gli scopi della stessa, e di conseguenza i criteri di accesso. Sarebbe ben triste che, pur armati delle migliori intenzioni, questi episodi rinfocolassero la guerra tra poveri.

  3. Care concittadine, a vostro avviso, ha senso parlare d’integrazione se in realtà si tratta di ghettizzazione? Come si promuove l’apprendimento della lingua quando in realtà la comunicazione non avviene certo in italiano? Come si può parlare di socializzazione se non si tenta la reale integrazione di queste persone nella comunità in cui vivono? Visto che sono anni, come dichiara lo stesso Comune, che il corso opera chi ha visto e può farci notare evoluzioni in termini di integrazione e nascita di nuove attività in regola da parte di signore straniere? In un momento così difficile per l’Italia, che subisce continue minacce dal terrorismo islamico, non sarebbe più rassicurante promuovere un avvicinamento tra diverse culture? Perché agli Italiani, in casi come questo, e’ negato un diritto ad altri concesso. Tutte queste domande perche’ le risposte date dal Comune di Budrio, convincono poco o forse nulla. Aprite il corso a tutte.

  4. Andrea Bonfiglioli

    immaginate che avessero fatto il contrario, che avessero fatto il corso con esclusione degli stranieri, magari in un comune lombardo, vi immaginate la campagna antirazzista?
    A mah, lo fanno i democratici, che se lo fanno loro c’avranno i suoi buoni motivi…….. ahhhh.

    Sento molti glu glu, spero di sbagliarmi.

  5. Ma come si può ancora pensare di integrare sta gente ??? ma ke vadano al suo paese visto ke qui vogliono solo quello ke gli pare a loro e comandarci farci fare quello che vogliono loro !!!! ma ke se ne tornino a casa sua !!!! io son diventata razzista dopo ke io ho dovuto farmi un cu…. cosi mentre loro gli viene dato tutto dico tutto GRATISSSSSSS !!!! BASTAAAAAAAAA !!!!! io ho lavorato 41 anni x avere una misera pensione devo pagare fior di quattrini x poter vivere e loro …….. loro gli vien dato tutto gratis !!! KE SCHIFO !!!!!!

  6. ho 29 anni sono ITALIANO SONO DISOCCUPATO faccio qualche lavoretto quando vengo contattato dalle agenzie o da qualche aziende e poi vedere queste notizie che a loro viene dato tutto e io per fare un cazzo di corso ho sempre pagato o dovrei pagare. Signor sindaco mi riceva in comune che facciamo due chiacchere.
    è uno schifoooooooooooooooooooo

    • ciao mi permetto di darti del tu, perchè sono più grande, sono d’ accordo nel tuo pensiero, sei giovane, se tu desiderassi farti uma famiglia, non puoi, non avresti nulla per farlo.
      Mentrei i Signori possono hanno casa lavoro quello che non hanno lo cercano in maniera gratuita lo sappiamo tutti ormai, il mandato è ancora lungo elezioni 2017 prenderò il pomeriggio di ferie per poter assistere allo spoglio delle schede, cosa che è permessa e voglio propio vedere i cittadini che ancora hanno fiducia nel ns Sigr. Sindaco io non ne hho avuta quando è stato da votare e ora che i parametri di scrutratrice sono modificati penso che mi astrengo dal votare, visto che non è reato penale

  7. Questa non è integrazione , bensì ghettizzazione, e le stesse opportunità devono essere date a tutte :straniere ed italiane…se è’ vero che non è discriminatorio : dimostriamolo e apriamolo a tutte!!!

  8. A Prato l’anno scorso è stato aperto un nuovo ufficio postale (Prato 4) riservato ai soli cinese. E’ stato fatto dal Ministero dell’Economia proprietario di Poste Italiane Spa. (Sarà stato fatto per permettere la spedizione dei soldi dell’evasione fiscale in modo più agevole? io penso di sì). Ad Enrico Rossi (PD) e Governatore della Toscana, un giornalista della 7 chiese perché escludere da un ufficio pubblico (su suolo italiano) gli italiani. Lui rispose che faceva parte di un “ percorso di integrazione della comunità cinese” bla bla bla… E noi ci lamentiamo per un semplice “corso di cucito”?
    Prepariamoci a quello che verrà…

  9. Proprio perché siamo consapevoli che quel che avverrà rischia di devastare la nostra economia e, non ultimi, i nostri diritti e la nostra sicurezza…bisogna agire. Io resto interdetta di fronte alla capacita’ tutta italiana del lamento senza agire, protestare e far sentire la propria voce.
    E dire che tutto va a rotoli, ma forse non abbastanza!?!
    Parlo di ribellione e protesta del tutto pacifiche, nonostante la guerra nella nostra quotidianità sia stata già scatenata venendo a mancare la sicurezza e l’incolumità di tutti noi.

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