E’ la più giovane consigliera comunale, ma non vuole per forza parlare di politiche giovanili. E’ da sempre iscritta al Partito Democratico, ma non difende ogni posizione assunta a livello nazionale. Abbiamo incontrato Debora Badiali [foto], consigliera con delega all’associazionismo del Comune di Budrio, per farci raccontare la politica vista con gli occhi di chi ha ventitré anni.
Debora, sei la più giovane consigliera comunale. Come è nata l’idea di candidarti e come hai vissuto l’elezione in Comune?
Quando a 20 anni ti propongono un percorso simile scatta un grande entuasiasmo e uno scatto d’orgoglio. Da un lato sei soddisfatta perché capisci che qualcosa di buono hai fatto per meritarti la candidatura, dall’altro avverti tutta la paura nell’entrare a far parte di un mondo di cui capisci poco o nulla.
Quali sono state queste preoccupazioni?
Per prima cosa avevo timore di esser candidata solo perché donna e perché giovane. A Budrio questo non è successo perché ho messo in chiaro che non volevo essere relegata con questa etichetta.
Nella politica di oggi noti spesso l’attribuzione di candidature per etichetta?
Basta tornare alle ultime elezioni politiche per averne la dimostrazione…
Ti riferisci ai parlamentari eletti senza avere alle spalle una gavetta? Tempo fa, tu stessa criticasti il tuo partito la scelta di puntare sull’onorevole Alessandra Moretti…
In un partito composto da tante persone capaci c’è un problema se quando si sceglie la classe dirigente sono sempre quelle dieci persone a cui vengono attribuite deleghe.
A Budrio possiamo contare su un sindaco giovane e su un nuovo assessore (Giovanni Zanardi) con pochi più anni di te. Quanto vale per te la scelta di aver puntato sull’età anagrafica?
Sicuramente l’età è importante perché porta nella politica una nuova visione. Ma non è così fondamentale come sembra: il rinnovamento parte prima di tutto dalle idee. Non ho appoggiato un sindaco solo perché giovane, ma per le idee che ha saputo e voluto mettere in campo.
Qual è stata la proposta budriese rivolta alle nuove generazioni in questi anni?
E’ stato dato risalto al rapporto tra i giovani e il lavoro, soprattutto per quanto riguarda l’importante tema locale dell’agricoltura. E insieme all’assessore Montanari è stato intrapreso un percorso chiamato Mi attivo, socializzo e intraprendo rivolto ai giovani disoccupati e inoccupati del territorio che ha avuto apprezzamenti e per questo sarà riproposto quest’anno. Sono piccole cose che significano tanto per un paese come Budrio.
Ci sono altri progetti?
In realtà, nel programma di mandato, non c’è un vero e proprio capitolo rivolto alle politiche giovanili perché ci sono proposte per i giovani nei vari settori di interesse. Non sono una persona che crede che le politiche giovanili debbano rimanere distinte dalle altre. Il giovane non resta tale in eterno…
Ma cosa offre Budrio per i giovani?
Chi ha un progetto o un’idea può rivolgersi al Comune e chiedere un aiuto per realizzarla. Penso all’esempio dei Prosivendoli, un gruppo di ragazzi che organizzano incontri legati alla lettura. Sono venuti da noi per capire come potevano realizzarli e hanno trovato un supporto.
Questo fa parte anche della tua responsabilità quale consigliera con delega all’associazionismo. Come funziona il tuo lavoro?
Seguo le realtà associative culturali o di promozione sociale. E’ una attività molto bella e allo stesso tempo faticosa, perché ti rendi conto che ti confronti con un mondo fatto di volontari che si impegnano esclusivamente per passione sul territorio, nel loro tempo libero. In tutto parliamo di una cinquantina di associazioni iscritte all’Albo Comunale e di una quarantina iscritte alla Consulta delle Associazioni, un modo per poter usufruire di affitti delle sale comunali a prezzi vantaggiosi e di poter essere presenti sul sito dell’Amministrazione.
Ci sono finanziamenti per chi fa questa attività?
Sì. Non sono legati all’iscrizione all’Albo o alla Consulta, ma vengono decisi dalla giunta in base al progetto presentato da associazioni attive sul territorio. Queste realtà rappresentano uno dei tratti caratterizzanti del nostro paese e, per questo, godono di una delle voci di bilancio più consistenti.
C’è una associazione che secondo te manca a Budrio?
In molti Comuni sono nati i presidi di Libera, legati al tema della mafia. Ecco mi piacerebbe nascesse un presidio anche qui a Budrio, porterebbe momenti di approfondimento utili e interessanti.
Quali sono le problematiche che ravvisi per le nuove generazioni?
Quello che potrebbe fare una organizzazione giovanile incisiva sarebbe lavorare per portare nell’agenda di chi governa temi quali il testamento biologico, le unioni civili, la battaglia sullo ius soli. Su questo punto mi piacerebbe superare la questione della cittadinanza onoraria per arrivare a considerare tutti cittadini. Per quanto riguarda i temi sul lavoro i dati sulla disoccupazione sono allucinanti così come quelli dei ragazzi che abbandonano il percorso scolastico. E’ un problema serio e mi chiedo se ci sia qualcuno che possa trovare una soluzione…
Secondo te, ora in Italia, c’è qualcuno che possa risolverlo?
Mah..
Faccio un nome… Renzi.
Sono piuttosto scettica. Nel partito le persone che l’hanno votato come segretario sono la maggioranza, ma io non sono in prima linea per sostenerlo. Prima mi ritrovavo nei temi portati avanti dal partito democratico, ora mi sento in panchina e ho perso l’entusiasmo che avevo una volta. Non mi piacciono molto i metodi di discussione delle scelte politiche. Il PD è frastagliato e spesso i nemici vengono identificati come quelli che stanno dentro allo stesso partito, e questo mi rattrista. Finché c’è qualcuno che rappresenta le mie idee resterò militante. A Budrio mi trovo molto bene nel circolo, rimango soprattutto per questo motivo.
Cosa pensi del Movimento 5 Stelle? Molti giovani della tua età lo hanno votato alle ultime elezioni…
Ha saputo porre l’attenzione su problemi che esistono come le persone nominate dalla politica, i finanziamenti pubblici, il consumo di suolo e le energie rinnovabili. Hanno saputo esprimere bene le preoccupazioni del sistema italiano e per questo devo dire con franchezza che molti temi affrontati dai grillini sono stati positivi e propositivi, di stimolo anche per gli altri partiti. Quello che non mi convince rimangono gli slogan del “siete tutti ladri” e avanzare nei territori le stesse accuse riportate a livello nazionale. Anche a Budrio fanno questo errore e mi dispiace che vedano sempre del marcio in ogni cosa si faccia. Preferisco l’approccio che l’altra sera, in consiglio comunale, ha avuto Marco Mainardi (neo assessore di Forza Italia, ndr). Un modo diverso di discutere sulle cose, sempre rispettose verso gli avversari politici. Nel panorama politico ci sono sempre idee diverse, non per questo si deve mancare di rispetto a chi non le condivide.