Dal 10 al 26 aprile la Sala Rosa di Palazzo Medosi-Fracassati ospita la mostra dedicata al Professor Johannes Schmidl. Dopo l’evento che ha visto come protagonista Benedetto Schiassi, nella scorsa edizione della kermesse Primaveranda, quest’anno Budrio torna ad identificarsi con una vicenda umana piena di significati, grazie alla ricerca svolta dal budriese Leonardo Arrighi, in collaborazione con la Pro Loco Budrio, l’INAIL di Vigorso e il Comune di Budrio.
LA RICERCA E IL LIBRO
La collaborazione tra Leonardo Arrighi e la Pro Loco di Budrio ha portato alla nascita dell’idea di compiere una ricerca su Johannes Schmidl. Questa iniziativa è stata proposta al Centro Protesi INAIL di Vigorso e al Comune di Budrio, che hanno entrambi accettato con grande piacere di patrocinare l’evento.
Leonardo ha condotto una ricerca sul Professor Schmidl che è pubblicata nel libro, stampato dalla TipoLitografia INAIL di Milano, dal titolo Johannes Schmidl, oltre la disabilità. Il volume contiene il racconto della vita di Schmidl sin dalla nascita, la tradizione famigliare del grande ortopedico, la storia delle protesi – per permettere al lettore di contestualizzare l’operato di Hannes – e una sezione dedicata a Franco Zarotti e Nino Zagnoni: due collaboratori insostituibili che hanno portato alla nascita della prima protesi mioelettrica. L’ultimo capitolo è dedicato ad Ettore Zanardi, fondatore del Sanatorio in cui molti decenni dopo sarebbe nato il Centro Protesi INAIL.
La storia di Schmidl è la grande protagonista, offendo però la possibilità di alcuni cambi di prospettiva, fondamentali per indagare tutte le varie fasi della vita dell’ortopedico austriaco, che arrivò a Vigorso nel 1959, anche se i primi contatti con l’INAIL risalgono alle Olimpiadi per Paraplegici di Stoke Mandeville (Gran Bretagna) del 1956. Il 1° aprile 1960 inizia l’attività dell’Officina Ortopedica di Vigorso e da quel momento, sotto la guida del Direttore Tecnico austriaco, prende corpo una avventura professionale incredibile. Nel breve volgere di pochi anni, l’Officina si impone a livello mondiale.
Grazie alla ricerca di Leonardo Arrighi è riemersa la data in cui venne presentata la prima protesi mioelettrica funzionante realizzata a Vigorso e si è scoperto che proprio quest’anno ricorre il 50esimo anniversario dal quel 20 aprile 1965. La Pro Loco di Budrio, Il Comune di Budrio e il Centro Protesi INAIL di Vigorso hanno colto questa inattesa sorpresa, impegnandosi nell’organizzazione di una serata per il 20 aprile, in cui sarà possibile parlare approfonditamente della scoperta avvenuta a Vigorso.
Nel corso degli oltre trent’anni trascorsi come Direttore Tecnico, Schmidl ha ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo. Il Bell Grave Memorial – premio assegnato all’autore del più significativo contributo internazionale nel campo della tecnica ortopedica – nel 1966, il titolo di Horowitz Professor – laurea ad honorem conferita dalla New York University Medical Center – nel 1972, la Heine Hessing Medaille – massima onorificenza tedesca per l’innovazione nell’ambito della tecnica ortopedica – nel 1978 e il titolo di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana sono soltanto alcuni dei titoli attribuiti ad Hannes Schmidl. Le numerose pubblicazioni e l’interminabile serie di lezioni universitarie arricchiscono ulteriormente il ritratto di Schmidl, che non ha mai dimenticato di ringraziare i suoi colleghi di Vigorso, con cui amava condividere le frequenti celebrazioni.
LA MOSTRA
L’evento dedicato al Professor Schmidl è incentrato anche su una Mostra che si terrà alla Sala Rosa di Palazzo Medosi Fracassati (via Marconi, 3B, Budrio) dal 10 al 26 aprile. L’Esposizione prevede oltre 40 ingrandimenti fotografici, pubblicazioni, documenti e alcune bacheche verticali provviste di una selezione di protesi di arto superiore, capaci di restituire all’attenzione del visitatore la possibilità di osservare l’evoluzione protesica, con particolare attenzione per l’ambito mioelettrico. Degli estratti dal testo di Leonardo e delle affermazioni del Professor Schmidl guideranno le persone in Mostra.
La carriera di Johannes Schmidl (1932-1996) è stata entusiasmante e ricca di traguardi ottenuti in modo sorprendente, facendo affidamento sulle interazioni umane. Schmidl ha rappresentato un punto di riferimento per l’ortopedia mondiale, grazie alla capacità di saper valorizzare le potenzialità delle persone che lo circondavano. Nell’esistenza di Hannes ci sono stati degli snodi fondamentali, in cui lui non si è mai fatto trovare impreparato, mantenendo fede a quel desiderio nutrito sin da ragazzo: «[A vent’anni] mi trovai a dover continuare il lavoro di famiglia, con una differenza però: io avevo un grande interesse per i giochi per paraplegici e cercavo protesi attive, non passive. Qualcosa di vivo, non di inerte. Volevo umanizzare la protesi». Proprio così, il sogno di porre l’essere umano al centro del percorso riabilitativo e protesico ha compiuto quel “miracolo”, che ha donato una nuova vita a persone che pensavano di dover rinunciare a qualsiasi cosa. Il coraggio di entrare in sintonia con i pazienti ha permesso a Schmidl di rivoluzionare il mondo protesico, rimanendo fedele ai suoi principi.
Semplicemente stupendo! Complimenti