Opposizioni:”Aggravio di tassazione sulle imprese budriesi”. Quei 660 mila euro indeducibili

6 maggio, 2015

“660 mila euro spostati dalla TASI all’IMU che diventeranno totalmente indeducibili procurando un aggravio di tassazione sulle imprese del nostro territorio”. E’ la preoccupazione che i gruppi di minoranza, NOI per Budrio e Movimento 5 Stelle, hanno messo nero su bianco in una lettera inviata alle associazioni di categoria budriese, con l’appello – scrivono – a diventare “parte attiva nei confronti dell’Amministrazione per evitare questo inutile dispendio di risorse”.

QUEI 660 MILA EURO INDEDUCIBILI
Già lunedì scorso, durante la presentazione del bilancio in Auditorium, era scattato l’altolà di Maurizio Mazzanti e Gabriele Carlotti, consiglieri dei gruppi di minoranza, circa la volontà della giunta comunale di trasferire tutta la tassazione – escluse le abitazioni principali e i fabbricati rurali strumentali – dalla Tasi all’Imu.
La motivazione addotta dall’Assessore al bilancio è stata quella di procedere ad una semplificazione delle modalità di pagamento della Tasi e dell’IMU, che non avrebbero minimamente inciso sul totale delle tasse pagate. “Invece – scrivono i gruppi di minoranza in una lettera inviata alle associazioni di categoria budriese – da una nostra prima analisi questo provvedimento inciderà pesantemente sulle attività produttive del nostro territorio in quanto, mentre la TASI è interamente deducibile ai fini IRES ed IRAP, l’IMU, che nel 2014 era indeducibile all’80% IRES e al 100% IRAP, sarà probabilmente interamente indeducibile sia ai fini IRES che IRAP nel 2015”. In altre parole “ci saranno circa 660 mila euro spostati dalla TASI all’IMU che diventeranno totalmente indeducibili procurando un aggravio di tassazione sulle imprese del nostro territorio, tra l’altro senza che nemmeno un euro in più finisca nelle casse del Comune”.

NPB E M5S: “ASSURDO UN PROVVEDIMENTO CHE COLPISCE IL TESSUTO PRODUTTIVO LOCALE”
NOI per Budrio e Movimento 5 Stelle giudicano “assurdo un provvedimento che va a colpire il tessuto produttivo locale” e si appellano alle associazioni di categoria perchè diventino ” parte attiva nei confronti dell’Amministrazione per evitare questo inutile dispendio di risorse”.

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