Giulio Pierini eletto vicepresidente della CTSS. Ma e’ polemica sulla riduzione estiva dei posti letto dell’ospedale di Budrio

8 maggio, 2015

La Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna (CTSS), riunitasi negli scorsi giorni, ha eletto all’unanimità il sindaco di Budrio alla carica di vicepresidente. Un posto di rilievo, in un momento in cui la sanità provinciale è sottoposta a una importante trasformazione. Le decisioni della Conferenza hanno, però, destato critiche per quanto concerne il prolungamento di 20 giorni della riduzione dei posti letto dell’ospedale di Budrio, durante il prossimo periodo estivo.

RIZZO NERVO: “PREZIOSI ESPERIENZA E IMPEGNO DI PIERINI”. IL SINDACO DI BUDRIO: “RICONOSCIMENTO PER BUDRIO”
Giulio Pierini è il nuovo vicepresidente del CTSS. La Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna riunisce tutti i 46 Sindaci dell’area metropolitana (con esclusione del Circondario imolese che ha una propria CTSS) e svolge funzioni di indirizzo e verifica delle politiche sanitarie e sociali.
Il primo elogio è arrivato dal Presidente in carica: “La scelta di un Sindaco di uno dei Comuni dell’area metropolitana per il ruolo di Vice Presidente – ha dichiarato Luca Rizzo Nervo – è un segnale concreto della nostra volontà di guardare con l’attenzione richiesta dai tempi alla nuova realtà della Città metropolitana, consapevoli della rilevanza del percorso già fatto, ma anche della necessità di far emergere con maggiore forza il contributo che può venire dai territori. Sono certo che, a questo scopo, l’esperienza e l’impegno di Giulio Pierini saranno preziosi per il lavoro della Conferenza”. E’ stato lo stesso Sindaco a dare la notizia, tramite il suo profilo Facebook. “Questo – ha detto – è anche un riconoscimento a Budrio, al lavoro svolto in questi anni con risultati importanti, in una fase di grande trasformazione della sanità pubblica”.

OSPEDALE DI BUDRIO, AUMENTATA DI 20 GIORNI LA RIDUZIONE DEI POSTI LETTO PER LE FERIE ESTIVE.
Ma nel giorno in cui Giulio Pierini è stato eletto vicepresidente, la stessa Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria ha, di fatto, assunto una decisione non favorevole per l’ospedale di Budrio. Si parla – infatti – dell’aumento di 20 giorni della riduzione dei posti letto, per le ferie estive, rispetto all’anno scorso. La riduzione dei posti letto e la chiusura dei presidi riguarda tutte le strutture sanitarie del bolognese, ma a farne le spese potrebbero essere, in maniera più evidente, gli ospedali della Provincia, con in testa l’ospedale di San Giovanni in Persiceto, seguito a ruota dal nostro nosocomio. “Siamo preoccupati — fa sapere Marco Baldo, responsabile Sanità della Funzione Pubblica Cgil — per i lavoratori ma soprattutto per i cittadini che vedranno ridursi i servizi. Aspettiamo l’incontro con l’Azienda prima di assumere una posizione”. Le decisioni messe nero su bianco potrebbero però non essere così stringenti e l’Azienda sanitaria sarebbe disposta a rivedere il piano in corso d’opera.

Facebooktwittergoogle_plusmail

Commenta via Facebook


3 Commenti


  1. Un giusto riconoscimento per un’illusionista di primo piano.

    Ecco le motivazioni:
    Da grande prestidigitatore in un solo giorno presso l’ospedale cittadino,faceva apparire “la casa della salute” e superando se stesso,nello stesso giorno, la faceva scomparire.

    Tra i tanti commenti favorevoli per la carica di rilievo che il dott.Pierini ha assunto, per “par condicio” ne riporto uno di un amico, alquanto ingeneroso: “La carica di vicepresidente assunta in quell’ambito,ha la stessa valenza che avrebbe una pomata antidolorifica, posta sopra ad una gamba di legno.

  2. Ma stiamo scherzando!Visto che gli utenti dei presidi e degli ospedali non possono decidere quando ammalarsi , al contrario del personale sanitario che può scegliere il periodo di vacanza in accordo con i colleghi.Gli ospedali non sono un opificio che nel periodo estivo possono diminuire la produzione poiche anche i loro clienti diminuiscono la richiesta.Gli ospedali devono garantire lo stesso servizio 365gg l’anno.In una programmazione oculata delle ferie si può assentare dal servizio un terzo degli operatori non di più e i due terzi rimanenti si accollano il lavoro in toto senza riduzioni di nessun genere.

    • Andrea Bonfiglioli

      Piero ha espresso un concetto vero in potenza, ma ahimè sbagliato nella pratica. E’ già realtà la programmazione che Piero chiede, il problema è la partenza: ogni reparto vive, nella normalità, sotto numero come organico di forza lavoro. Quindi, quando un terzo circa (di più non riesci proprio a far quadrare i conti) è assente per ferie, se le varie aziende non chiudono a turno i reparti, diventa impossibile materialmente coprire tutti i turni e conseguentemente prendersi cura dei pazienti; peraltro è uso che coloro che non vadano in ferie nel periodo in cui il loro reparto è chiuso vengano dirottati in altri reparti in modo da coprire vicendevolmente le mancanze dovute alle ferie in quei reparti.

      Piero, davvero è impossibile fare meglio di così; solamente partendo da una forza lavoro adeguata si potrebbe fare come ipotizzato nel tuo scritto, ma finchè il monte orario straordinario annuo (non pagato, ndr) dei lavoratori di un reparto è superiore al monte orario annuo di un lavoratore, si capisce da che situazione di disagio si parte.

Lascia un commento


Il tuo commento sarà pubblicato al più presto una volta sottoposto a moderazione. I campi contrassegnati con * sono obbligatori.