La storia del budriese Pietro Nanni, fondatore (ma non solo!) della prima cartoleria della provincia
Quando riflettiamo sulla storia di Budrio stiamo di fatto pensando a Pietro Nanni: eroe del Risorgimento accanto a Garibaldi, Presidente della Partecipanza per vent’anni e fondatore della prima cartoleria della provincia di Bologna. Queste sono solo alcune delle caratteristiche che si possono accostare al nome di Nanni, vero cultore di storia ed in particolare di storie. Si deve alla sua tenacia la creazione del monumento a Quirico Filopanti e molte delle lapidi poste sul Palazzo del Comune.
Pietro pur avendo ricoperto una lunga serie di ruoli, che gli hanno fatto assumere molti volti, non ha mai dimenticato l’unico appellativo con cui amava essere chiamato: maestro (elementare).
L’INFANZIA NEL SEGNO DELLA CURIOSITÀ
Pietro Nanni nasce a Budrio il 17 maggio 1847. Il padre Luigi e la madre Maria Marsigli crescono il figlio facendosi guidare da pochi, ma fondamentali, principi. Il giovane budriese appare dotato di buon senso, ben amalgamato ad un grande entusiasmo. L’intraprendenza porta Pietro alla decisione di proseguire gli studi fino al Diploma di Maestro Elementare, che segna l’inizio dell’attività di educatore. L’insegnamento occupa la maggior parte delle giornate di Nanni, che non perde mai di vista la situazione politica contemporanea. Pietro ha seguito con molta attenzione la battaglie che hanno portato all’Unità d’Italia, avvenuta nel 1861. Giuseppe Garibaldi è il punto di riferimento del complicato processo di unificazione non ancora completato attorno alla metà degli anni ’60 del 1800. Nella mente del quasi ventenne budriese è presente un’altra fonte di ispirazione, incarnata da Quirico Filopanti: fiero interprete degli ideali risorgimentali, vissuti sempre in prima linea.
PIETRO NANNI IN CAMICIA ROSSA
Nel 1966 ha luogo la IIIª Guerra d’Indipendenza, che vede l’Italia in grave difficoltà: le ripetute sconfitte non pregiudicano, grazie ai successi dell’alleata Prussia, l’annessione del Veneto. A questo punto resta un solo obiettivo: Roma. Nell’autunno del 1867 Garibaldi riesce a fuggire da Caprera, ridando slancio al sogno di impadronirsi della Città Eterna. I fratelli Cairoli tentano di far insorgere Roma, mentre in Italia si formano numerosi comitati intenzionati a fornire un supporto all’impresa. I garibaldini di Budrio si mobilitano e, agli ordini di Raffaele Belluzzi, decidono di partire durante una fresca notte d’ottobre. Attorno al 20 di quel mese 31 camicie rosse – provenienti da Budrio, Medicina, Minerbio e Bologna – si danno appuntamento al Trebbo. La decisione di partire è immediata. Tra questi 31 garibaldini è presente Pietro Nanni, che finalmente si sente parte attiva nella costruzione del sogno che coltiva fin da giovanissimo. Giunti nel Lazio, i budriesi trovano Filopanti, che pochi giorni dopo (25-26 ottobre) sarà protagonista, attraverso l’invenzione della barricata mobile, della vittoria sui francesi avvenuta a Monterotondo. Purtroppo l’illusione di giungere a Roma svanisce rapidamente: il 3 novembre, a Mentana, le truppe transalpine infliggono una pesante sconfitta alla compagine italiana. Pietro Nanni è presente a Mentana ed assiste alla morte straziante dei giovanissimi budriesi Albino e Clemente Bondi. Le gravi ferite riportate da Francesco Zambonelli (che morirà due anni più tardi) colpiscono la sensibilità di Pietro, che da quel momento dedicherà buona parte della vita alla celebrazione del ricordo degli uomini che, con il loro coraggio, hanno reso possibile l’Unità d’Italia.
IL MAESTRO CON LO SGUARDO RIVOLTO ALL’IMPEGNO CIVILE
Nanni torna a Budrio con maggiore consapevolezza, ma senza aver perso il proprio entusiasmo. Il 1ͦ settembre 1869 inizia ufficialmente l’attività di maestro elementare. L’amore per la drammaturgia, per la musica, per l’arte e per i viaggi affiancano la vita professionale, interpretata come una missione. Le esperienze maturate da Pietro vengono trasferite ai giovani alunni, affascinati da quel maestro così vivace. Nel corso degli anni ’70 del 1800, Nanni sposa Sofia Monari da cui avrà quattro figli: Ugo, Aldo, Luigi e Anita.
L’abitazione di Pietro, situata nell’attuale via Garibaldi proprio davanti al Teatro Consorziale, è per quasi mezzo secolo un luogo di ritrovo per molte persone. Quirico Filopanti (parte integrante della famiglia: spesso, per essere più vicino alla stazione ferroviaria, dorme a casa di Pietro, sempre pronto ad accoglierlo con infinito piacere), Andrea Costa, Leonida Bissolati, Guido Podrecca, Ugo Lenzi, Pietro Chiesa, Emanuele Modigliani e Filippo Turati sono soltanto alcuni degli ospiti che si sono alternati. Casa Nanni è un luogo in cui poter discutere e confrontarsi, all’insegna degli ideali alimentati dalle imprese risorgimentali.
Il 9 febbraio 1883 Nanni ed altri 36 uomini danno vita all’Associazione Democratica Budriese. Giovanni Rasori, Gaetano Federici, Silvio e Demetrio Monari, Cesare Testi, Ettore Zanardi, Pacifico e Massimo Marchesini e il Presidente Augusto Siccardi sono gli elementi di spicco. L’Associazione Democratica ha un indirizzo repubblicano ed una grande sensibilità, rivolta alla classi sociali più disagiate. Nel 1886 Nanni diventa membro della Loggia Massonica VIII Agosto, al cui interno vengono preservati valori risorgimentali. Nel 1888 l’Associazione Democratica diventa l’Associazione Liberale Anticlericale Budriese e due anni dopo cessa la propria attività. La maggior parte dei componenti dell’Associazione, tra cui Pietro Nanni, aderirà al Partito Socialista (fondato il 14 agosto 1892), che acquisirà la maggioranza a Budrio nel 1900: anno in cui i socialisti saranno eletti alla guida del Comune per la prima volta.
I MILLE INCARICHI DI PIETRO
Conclusa (il 31 agosto 1895) la carriera da insegnante, Nanni avvia l’attività di commerciante, aprendo la prima cartoleria della provincia di Bologna nella piazza principale di Budrio: da pochi mesi intitolata a Quirico Filopanti. La sicurezza economica scaturita dal negozio permette a Pietro di dedicarsi al bene della sua comunità. Molte persone ricevono aiuti senza dover dare nulla in cambio. Nel 1898 Nanni, insieme ad altri maestri, riesce ad organizzare dei corsi serali di alfabetizzazione, non dimenticando mai di richiedere ai segretari delle leghe operaie un controllo capillare rispetto alla frequenza degli iscritti.
Pietro diventa una vera istituzione. I concittadini lo considerano un uomo al di sopra delle parti, capace di esprimere saggezza ed imparzialità. Il 5 aprile 1900 Nanni è eletto Presidente della Partecipanza, ente proprietario di ingenti beni fondiari e di un patrimonio immobiliare cospicuo, in particolare delle sedi: del Teatro Consorziale, del Circolo Operaio, della Cooperativa di Consumo del Popolo di Budrio e della Cooperativa Operai del Mandamento di Budrio e Molinella.
Il 24 ottobre dello stesso anno, il Comune di Budrio istituisce un Comitato per un ricordo monumentale a Quirico Filopanti e un Comitato Esecutivo di nove persone: il vicepresidente è Pietro Nanni. Questo incarico riempie di gioia il budriese che sente finalmente di poter rendere il giusto omaggio al grande amico.
I vari incarichi rivestiti, ma soprattutto l’intraprendenza pongono Pietro al centro degli avvenimenti dell’inizio del ‘900. L’arrivo dell’energia elettrica a Budrio, databile tra il 1901 e il 1902 (il Censimento dell’Industria pubblicato nel 1904 e relativo al 1903 riporta le informazioni rispetto agli unici quattro Comuni dell’Emilia Romagna provvisti di luce elettrica: Bologna, San Giovanni in Persiceto, Imola e Budrio), rappresenta un crocevia fondamentale, che coinvolge Nanni anche come Presidente dell’Azienda Elettrica Comunale.
I ruoli di Consigliere della Commissione Mandamentale per le tasse e del Consorzio Provinciale degli scoli accrescono ulteriormente le responsabilità di Pietro, sempre attento alla storia. Proprio il protagonista di questo articolo è stato l’interprete di una autentica rivoluzione culturale, concretizzatasi nel recupero della memoria di persone decisive nella lunga strada che ha portato alla nostra unità nazionale. Le lapidi dedicate a Giuseppe Garibaldi, a Giuseppe Mazzini, ai fratelli Albino e Clemente Bondi, a Francesco Zambonelli, a Gaetano Coli e a Giuseppe Magistris (i due budriesi al fianco di Garibaldi nella spedizione dei Mille), ma anche la promozione di varie celebrazioni, tra cui: l’anniversario della nascita della Repubblica Romana (9 febbraio), della breccia di porta Pia (20 settembre) e della sconfitta di Mentana (3 novembre). La creazione di questo fitto reticolato di riferimenti culturali ha creato i presupposti della crescita intellettuale di Budrio.
Nel 1909 Nanni è rieletto Presidente della Partecipanza e il 19 marzo 1912 subentra al Cavaliere Francesco Codicè alla guida del Comitato Esecutivo per la costruzione di un monumento dedicato a Filopanti. Pietro rilancia l’attività del Comitato e, grazie alla raccolta di numerose sottoscrizioni, il 15 giugno 1913 l’inaugurazione del monumento diventa realtà. La scultura realizzata da Tullo Golfarelli appare imponente e monolitica mentre Nanni, in camicia rossa, pronuncia un discorso conciso ma denso di passione. Pietro – Presidente dell’Unione Garibaldini di Budrio e vicepresidente dell’Unione Garibaldini d’Italia – fatica a contenere la commozione. Il ricordo dell’amico Quirico Filopanti coincide con la rivitalizzazione dell’intera esistenza di Nanni, dei garibaldini morti a Mentana, degli amici con cui ha condiviso l’amore per la libertà. Difficile non lasciar scendere qualche lacrima.
UN’IDEA PER RICORDARE NANNI
L’impegno civile di Nanni non si esaurisce. La Iª Guerra Mondiale incombe e il Presidente della Partecipanza non nasconde le proprie idee interventiste. Durante il conflitto Pietro ricopre i ruoli di Commissario Comunale, per cui riceve un importante attestato di benemerenza, e di Viceconciliatore (dal 4 maggio 1917).
Nel corso degli anni ’20 del 1900, conclusa l’esperienza all’interno della Partecipanza, il garibaldino budriese continua a prendersi cura della sua comunità in vari modi: tra questi non può essere dimenticato il discorso relativo al carnevale, che diventa una festa davvero straordinaria. Attorno al 1920 Nanni dona nuova vita al carnevale, cominciando a selezionare dei temi a cui ispirarsi per progettare dei carri monumentali. L’aiuto di Augusto Majani risulta decisivo: l’artista di Budrio affianca Pietro e sceglie di creare personalmente dei carri, suscitando così un forte spirito di competizione, che porterà in breve tempo il carnevale budriese agli onori della cronaca.
Nanni conserva il proprio sguardo indagatore e rivolto verso il futuro, che per lui coincide con la difesa della libertà. La prontezza delle sue battute unita ad una innata schiettezza lo rendono un interlocutore ambito anche dalle giovani generazioni. Molti intellettuali si fermano nella bottega di piazza Filopanti per poter parlare con Pietro, depositario di una infinità di storie da raccontare.
Nanni muore il 18 marzo 1931. In occasione del rito funebre, i budriesi e molte persone venute da tutta Italia non si lasciano sfuggire l’occasione di rendere omaggio al Maestro: si alternano numerosi interventi, contraddistinti da una commossa gratitudine. L’anno successivo vengono organizzate delle solenni celebrazioni per ricordare l’anniversario dalla scomparsa di Pietro. Ugo Lenzi, storico Sindaco di Budrio, è il promotore di una pubblicazione, che raccoglie delle preziose testimonianze e contribuisce a rendere eterna la memoria di Nanni.
Nel 2016 saranno trascorsi esattamente ottantacinque anni dalla morte dell’indimenticabile Presidente della Partecipanza: il 18 marzo del prossimo anno sarebbe importante dedicarlo a Pietro Nanni, organizzando un evento ricco di spunti di riflessione. A distanza di molti anni dovrebbe tornare ad essere protagonista il nome del Maestro budriese, capace di votare gran parte della propria vita alla difesa della memoria, inestimabile eredità lasciata ai suoi concittadini.
Ringrazio Vera Nanni
Leonardo Arrighi