Bilancio e associazionismo [L’OPINIONE]

22 maggio, 2015

di Maurizio Mazzanti*

Il bilancio di previsione per il 2015, che è stato approvato nella seduta del Consiglio comunale del 19 maggio, vede un taglio ai costi della spesa del Comune di Budrio di oltre 1.200.000 euro. Su questa manovra si è concentrato il dibattito tra maggioranza e minoranza, che non ha certamente fatto cambiare opinione circa la natura del provvedimento né a una né all’altra parte, il che era ampiamente prevedibile.

I numeri sono spesso di difficile interpretazione, soprattutto per i non addetti ai lavori, ma ritengo però sia opportuno chiarire alcuni punti, almeno per quanto riguarda il gruppo civico NOI per Budrio, che rappresento. La quadratura di un bilancio pubblico (e non solo) si fa mettendo in pareggio le entrate con le uscite. Nel caso di un Comune si possono aumentare le entrate con un aumento delle tasse o diminuire le spese tagliando delle uscite. Il Comune di Budrio non potendo fare la prima cosa in quanto le tasse locali sono praticamente al massimo (e quindi il Sindaco non fa proprio un grande onore all’intelligenza dei budriesi dicendo che non avrebbe aumentato le tasse, visto che non è possibile) ha optato necessariamente per la seconda.

La prima considerazione doverosa è che, mentre il Sindaco Pierini negli scorsi anni ha sempre sostenuto che non vi era la possibilità di ridurre la spesa, pena il taglio dei servizi, il nuovo Assessore al bilancio taglia 1.200.000 euro confermando che i servizi non verranno tagliati.
Allora qui qualcosa tocca, perché se si riescono a fare (quasi) le stesse cose con 1.200.000 euro in meno chi ha amministrato in precedenza è un vero disastro; oppure, ed è quello che io ritengo certo, vi sarà una inevitabile diminuzione delle risorse spese per i cittadini. A conferma di quello che scrivo ricordo che la spesa corrente procapite, cioè quanto viene speso in servizi pubblici per ogni cittadino, era di 1.119 euro nel 2013, di 976 euro nel 2014 e di 902 nel 2015. Quindi ci viene detto che con 217 euro in meno (-19,3%) dal 2013 si potranno erogare praticamente gli stessi servizi.

Ci viene anche ripetuto che i tagli sono necessari perché calano i trasferimenti dello Stato, ma mentre vediamo che nel 2015 essi ammontano a circa 600.000 si fanno tagli per 1.200.000 euro. La differenza a cosa servirà se non pagare costi finanziari, dato che nuovi investimenti non sono previsti?
Inoltre verranno usati in spesa corrente oltre 400.000 euro di oneri di urbanizzazione (quelli che dovrebbero invece essere usati per investimenti). L’Assessore Lambertini e il Sindaco Pierini si sono premurati nel dire che è una misura straordinaria, ma vista l’impalcatura del bilancio è destinata a essere strutturale.
Purtroppo i nodi dell’incapacità che l’amministrazione Pierini ha dimostrato in questi anni, colpevole anche di avere continuato il deprecabile modello “Castelli”, sono arrivati al pettine.

L’arrivo “fortemente voluto” da Pierini dell’Assessore Lambertini equivale all’arrivo dell’amministratore straordinario in fase di pre-liquidazione.
Assessore di cui riconosciamo capacità e stile nettamente superiore a quelli del Sindaco ma che non possiede nessuna bacchetta magica che faccia diventare capace amministratore un mediocre politico diventato primo cittadino per volere del suo predecessore.
Non bastano i continui annunci di interventi che non sono altro che il tentativo di buttare un po’ di fumo negli occhi dei sempre più disincantati cittadini budriesi.

Infine un aspetto che riassume, a mio avviso, il vero volto di questa amministrazione.
Nelle cronache del consiglio del 19 maggio che ho visto riportate è stato dato risalto alla polemica tra il consigliere Giacon e la consigliera Badiali sui tagli all’associazionismo e i presunti finanziamenti “a pioggia” che verrebbero fatti a favore delle associazioni.
Il mio parere è che l’intervento della consigliera Badiali era completamente fuori argomento rispetto alla centralità della questione.
Perché Giacon non ha certamente sparato sulle associazioni in generale, alla maggior parte delle quali va il suo e il mio apprezzamento. Il finanziamento “a pioggia” di cui parla Giacon riguarda una modalità sistematica di rapporto tra alcune associazioni e la strumentalizzazione politica che, prima Castelli e poi Pierini, hanno fatto nei confronti delle associazioni stesse.
A mio parere, un sano rapporto tra associazionismo e mondo politico si deve basare su tre presupposti: lo scopo volontaristico delle associazioni, che non devono essere fonte di guadagno per chi vi opera, altrimenti diventano imprese commerciali; l’imparzialità dell’amministrazione nei confronti delle associazioni; e di converso la neutralità politica delle associazioni, che per il loro ruolo pubblico dovrebbero essere al di fuori della contrapposizione politica.

Se prendiamo invece il manifesto elettorale del 2012 intitolato “Con Giulio, insieme per Budrio”, il cui incipit è “Siamo cittadine e cittadini impegnati a Budrio in attività culturali, sociali, sportive e di volontariato” e leggiamo i cento nomi di budriesi che firmano il documento, diventa legittimo porsi dei dubbi sui rapporti che legano l’attuale amministrazione ad alcune associazioni del paese.
Allora se di finanziamento “a pioggia” si vuole parlare va inteso come modalità di pressione che viene esercitato dall’amministrazione per il mantenimento del consenso attraverso l’attività associativa.

Il Comune di Budrio non pubblica i finanziamenti che vengono erogati alle singole associazioni. Chiederemo un accesso agli atti e verificheremo quanto sarà effettivamente tagliato nei finanziamenti alle associazioni e a quali.
In conclusione il bilancio di previsione 2015, pur essendo una carta d’intenti che andrà verificata a fine anno, dimostra agli occhi di chi vuole vedere lo stato grave di una gestione amministrativa che ha peggiorato molto la situazione del paese.
Si ricordino gli annunci della nuova scuola alle Creti, del Centro commerciale a Cento, della nuova palestra della scuola media, della nuova piscina coperta al Frullo; si ricordi quanto di positivo è stato detto sulla Step, la società patrimoniale e la scelta più che tardiva di chiuderla quando ormai era insostenibile almeno dal 2011; si ricordi la promessa che l’unificazione di alcuni servizi nell’Unione Terre di Pianura avrebbe portato miglioramenti e efficienza e si pensi a come funziona oggi l’Ufficio tributi rispetto a due anni fa; si ricordi la promessa dei benefici dell’unificazione del corpo di Polizia municipale con Granarolo e l’avvicendamento di cinque comandanti in quattro anni e come funziona oggi il servizio a Budrio; si ricordi lo stato della Bologna-Portomaggiore e quanto è stato fatto dall’amministrazione per alleviare i disagi continui.

Poi si mettono dei numeri su un bilancio di previsione e tutto va bene per chi ci vuole credere.
Per noi invece così va male e occorre cominciare a pensare a un futuro diverso per Budrio.
Perché si può, con le persone giuste, che pensano agli interessi dei cittadini e non dei partiti.

*Capogruppo Lista Civica ‘NOI per Budrio’

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