Da due giorni Maurizio Montanari e Fernando Pazzaglia [foto] hanno fatto calare il sipario sulla loro ultima mostra, quella dedicata alla Iª Guerra Mondiale. L’interessante allestimento e le numerose visite sono l’ennesima testimonianza, l’81ª per la precisione, del valore culturale dei progetti realizzati da Maurizio e Fernando.
Sono trascorsi sedici anni dalla prima esposizione ideata insieme e dopo 81 rassegne l’entusiasmo è ancora intatto. Quirico Filopanti, Pietro Nanni, Ettore Zanardi, Camilla Partengo, l’ocarina, la Corale “Vincenzo Bellini”, la scuola elementare, l’ospedale, il carnevale, lo sport e le botteghe storiche sono soltanto alcuni dei protagonisti delle mostre che dal 1999 continuano a coinvolgere i budriesi.
Ogni esposizione è frutto di un lavoro di squadra, che necessita di vari collaboratori. Tra questi non possono essere dimenticati: Alberto Cocchi, mago dell’allestimento, ed Emilio Montanari, autore dei progetti grafici.
La costanza di Maurizio e Fernando ha permesso al recupero della storia locale di diventare una piacevole consuetudine, capace di far comprendere agli abitanti di Budrio quanto sia centrale nelle loro vite il ruolo delle testimonianze di una realtà di cui sono anch’essi parte integrante.
ALL’ORIGINE DELL’AMICIZIA
L’amicizia tra Maurizio e Fernando nasce alla fine del 1997 per merito della passione per la storia budriese. La differenza di quattro anni di età non aveva permesso ai due futuri collaboratori di crescere insieme. Montanari e Pazzaglia si conoscono sin da giovanissimi, ma fino al 1997 non approfondiscono mai un rapporto contraddistinto soltanto da reciproco rispetto.
Un giorno di ottobre di diciotto anni fa Fernando incontra Maurizio e, sapendo dell’esistenza del suo grande archivio, gli chiede qualche fotografia storica di Budrio. Montanari è immediatamente ben disposto: nel corso di alcuni mesi le visite di Pazzaglia all’archivio (posto all’interno della Cà ed Metusco) diventano un’abitudine. I due nuovi amici iniziano ad organizzare parte del materiale di proprietà di Montanari, catalogandolo in maniera metodica: l’intesa è così marcata, che nel corso del 1998 è naturale cominciare a pensare alla creazione di mostre, che per Maurizio sarebbe la continuazione di una lunga serie di esposizioni (esattamente 35) allestite dal 1973 al 1992 nell’ambito della Festa dell’Avanti di Budrio.
UNA LUNGA AVVENTURA
Per dare corpo al progetto servono idee, fotografie e documenti da aggiungere a quelli già presenti nella collezione Montanari. A questo punto inizia una paziente raccolta di testimonianze a diretto contatto con le famiglie budriesi che, quasi sempre con grande orgoglio, accolgono gli inviti ad essere parte di recuperi storici così importanti. Nel mese di marzo del 1999 viene inaugurata la prima mostra IERI & OGGI Immagini e ritratti budriesi. I visitatori sono molto numerosi e apprezzano il significato storico, accompagnato ad un notevole senso estetico. Le frequenti riunioni tra Montanari e Pazzaglia hanno dato i propri risultati ed ora l’intenzione è quella di non fermarsi. Al termine del 1999 le esposizioni realizzate saranno sette in sei luoghi diversi: dal Foyer del Teatro Consorziale, alla Sala Rosa di Palazzo Medosi Fracassati, all’Auditorium, al Circolo “Amici delle Arti”, alla Galleria Sant’Agata e alla Sala Mostre dell’ex Banca Popolare dell’Emilia Romagna. I protagonisti sono vari: da Camilla Partengo si passa ad una raccolta di disegni di Laura Zuccheri, alla collezione d’arte di Graziano Gamberini, alla storia dell’ocarina, ad un ricordo di Ettore Massarenti, per finire con una rassegna di riviste molto conosciute.
Il primo anno va oltre le migliori previsioni: la storia budriese torna protagonista e Budrio si dimostra pronta ad accoglierla con autentico piacere. Le conferme ottenute nel 1999 aiutano Maurizio e Fernando nella decisione di proporre delle altre esposizioni. Nel 2000 spicca una mostra, allestita in tre luoghi diversi, dedicata ai manifesti di qualsiasi tipologia e argomento. Negli anni successivi: i budriesi, i pompieri, la Corale “Vincenzo Bellini”, la Scuola di Ocarina, le botteghe storiche, l’asilo, le strade e il carnevale sono alcuni dei temi posti al centro delle esposizioni di Montanari e Pazzaglia, impegnati senza sosta in un percorso ricco di stimoli, ma ben provvisto anche di difficoltà.
LO SGUARDO VERSO IL FUTURO
A sedici anni dalla prima mostra, la gioia di Maurizio e Fernando è ancora viva. In particolare non è mai venuta meno la convinzione di essere gli interpreti di una passione comune a molti concittadini. La volontà di condividere l’affetto per Budrio appare come la prima motivazione per due persone che, grazie alla loro tenacia, hanno restituito ai budriesi parte della loro storia, mettendo in evidenza vicende umane, usi e costumi, avvenimenti gioiosi e drammatici.
L’esposizione sulla Iª Guerra Mondiale, conclusasi il 2 giugno 2015, è l’81° episodio di un romanzo ancora lungo, perché, come amano ripetere Montanari e Pazzaglia, «gli argomenti da trattare sono ancora molti e non abbiamo certo intenzione di lasciare il lavoro incompiuto». Molo probabilmente Maurizio e Fernando non diranno mai di aver concluso il loro progetto iniziale, per evitare di dover smettere di collaborare. Ogni mostra è sempre fonte di emozione, come se fosse la prima. La riprova di ciò si è avuta il 24 maggio 2015: la felicità (provata durante l’inaugurazione della rassegna sulla Iª Guerra Mondiale), mista ad un velo di commozione, dei due autori di fronte alla splendida partecipazione dei budriesi è il segno tangibile del trasporto emotivo con cui Montanari e Pazzaglia realizzano le proprie idee. La sensibilità è il punto di riferimento insostituibile ed è la preziosa alleata, che permette ai due amici di affrontare temi così diversi.
Aver reso una normale ricorrenza le esposizioni sulla storia di Budrio è il grande merito di questa coppia di amici. Tanti documenti e fotografie sono diventati testimonianze attraverso il coinvolgimento nei progetti di recupero storico. Le intenzioni, sottese ad ogni mostra, sono il motivo per cui nel corso degli anni sono riuscite ad acquisire un valore crescente. Chiunque voglia occuparsi di storia budriese non può fare a meno di tenere conto dell’archivio Montanari-Pazzaglia e del lunghissimo elenco di esposizioni degli ultimi sedici anni.
La speranza è che questo sodalizio possa continuare ancora per molto tempo, offrendo così la possibilità di approfondire ciò che è alle nostre spalle, arrivando a comprendere che quella è l’unica base certa su cui poter fondare qualsiasi tipo di esistenza.
Leonardo Arrighi