La mostra ‘Oltre la Follia’, il viaggio fotografico di Pierluigi Mioli all’interno di un ospedale psichiatrico

10 settembre, 2015

È stata inaugurata sabato in Sala Rosa la mostra Oltre la follia. Scorci di un mondo nascosto, con fotografie e sculture in terracotta del budriese Pierluigi Mioli.
La mostra sarà aperta fino a domenica e ha già riscosso un buon successo, con oltre 200 visitatori. Le 41 fotografie esposte sono state scattate nel 2012 quando Mioli, come ci racconta nell’intervista a seguire, decise di visitare un ospedale psichiatrico abbandonato.

La struttura, che ospitava ben 700 ricoverati, venne chiusa a metà anni 90 per effetto della legge Basaglia e si presenta desolata e fatiscente. L’allestimento della mostra segue quello che è stato il percorso dello stesso Mioli all’interno delle celle, degli ambienti comuni e di servizio del grande complesso, di cui vengono indagate con curiosità e partecipazione le condizioni attuali e le funzioni passate.

Le fotografie esposte raccontano anche la sua visita in questi edifici abbandonati, ce ne parla?
Una mattina presto in cui c’era molta nebbia mi sono incamminato con due amici, zaino e cavalletto per alcuni viottoli di campagna. Siamo arrivati in questa struttura abbandonata e di certo non siamo stati i primi: i segni dei teppisti sono evidenti nelle foto e devono esserci stati anche molti furti. Noi ci siamo comportati da viaggiatori leggeri, cioè visitatori con il massimo rispetto che lasciano le cose come sono, senza manomettere nulla, al solo scopo di vedere e documentare.
Così ho iniziato a fotografare, cercando di creare un percorso. Per me è stata una giornata bellissima perché molto avventurosa.

Come mai “Oltre la follia” e da cosa nasce questo interesse?
Il titolo “Oltre la follia” ha più ragioni: la follia che ci poteva essere prima, ma anche quella che sicuramente c’è stata dopo e si coglie in questa devastazione.
Le strutture di questo tipo mi hanno sempre interessato: da budriese conoscevo il Donini e il San Gaetano e suppongo che molte delle persone che entravano in questi istituti non ne avessero realmente necessità. La vita era davvero dura una volta dentro e quindi trovo molto forti le sensazioni che evoca questo spazio. A questo si somma la mia particolare attrazione per le strutture abbandonate.

Per realizzare queste fotografie ha impiegato una tecnica particolare, ce ne parla?
Mi sono trovato in spazi molto bui, quindi ho deciso di lavorare in HDR. Questa tecnica permette di enfatizzare dettagli che a occhio nudo non si vedono e che vengono poi precisati in post produzione.

Sala Rosa, palazzo Medosi Fracassati, via Marconi 3/b
12 e 13 settembre, ore 10-12.30, 15-18.30

Ludovica Piazzi

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1 commento


  1. Dove si trova questo ospedale psichiatrico?

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