Intitolato il parco delle Creti di Budrio a Salvo D’Acquisto. Festa e polemiche

21 settembre, 2015

Il parco delle Creti è stato intitolato, lo scorso sabato, alla memoria del vice-brigadiere Salvo D’Acquisto. L’evento, organizzato dall’Associazione Nazionale Carabinieri di Budrio, ha visto la partecipazione di moltissimi cittadini, grazie anche all’intervento dei ragazzi delle scuole di Budrio. Il sindaco Pierini: “Salvo D’Acquisto è un esempio attuale per tutti noi”. Non è mancata qualche polemica sul contributo del Comune di Budrio e sull’errore della data di nascita incisa sulla targa.

PIERINI: “METTIAMOCI AL SERVIZIO DEGLI ALTRI, COME FECE SALVO D’ACQUISTO”
E’ stata una giornata incentrata sul ricordo di un atto eroico, ma soprattutto è stata una mattinata di festa e di ritrovo per la comunità budriese. Oltre alle Forze dell’Ordine presenti e alle Istituzioni, c’erano tanti ragazzi delle scuole medie di Budrio, giunti all’intitolazione per leggere i pensieri che avevano preparato, rivolti alla figura e alle gesta di Salvo D’Acquisto. E, ancora più importante, è stata una giornata per attualizzare il valore dell’impegno del vice-brigadiere dei Carabinieri, proprio come sostenuto da Giulio Pierini. “Con questa intitolazione non vogliamo solo ricordare un grande Carabiniere, quanto sottolineare come il suo impegno e il suo sacrificio per la comunità debbano essere presi a esempio da tutti noi cittadini”. Per il Sindaco, infatti, “la collaborazione tra forze dell’ordine, istituzioni e cittadini deve essere vissuta come un mettersi al servizio degli altri, dei propri amici, dei propri vicini di casa o colleghi. Questo è il significato profondo che deve avere nella vita quotidiana di tutti noi. E con questa intitolazione vogliamo dircelo in maniera forte e chiara”. A lui ha fatto eco il Generale Claudio Rosignoli, ispettore ANC nella regione Emilia-Romagna: “Abbiamo tante Medaglie d’oro che hanno sacrificato la loro vita. Ma l’esempio di Salvo D’Acquisto è ancora più grande, perchè è quello di chi ha scelto scientemente di andare a offrire se stesso per salvare 22 ostaggi. Questo è atto di estrema generosità, carità e amore, per fedeltà alla nostra bandiera”. Il Generale ha ricordato anche i morti a Nassirya, che ebbe tra le vittime anche 3 caduti nel nostro Sesto Reggimento Trasporti alla caserma Ciarpaglini di Budrio (il caporalmaggiore Pietro Petrucci di Napoli, il caporalmaggiore Emanuele Ferraro di Siracusa e il caporale Alessandro Carrisi, pugliese). Insieme a lui, hanno partecipato all’intitolazione, Valerio Giardina (comandante provinciale dei Carabinieri di Bologna), Giuseppe Aloisi (Comandante della Compagnia Carabinieri di Molinella) Angelo Pangallo (Comandante della Stazione dei Carabinieri di Budrio), il Maresciallo Greco (della stazione dei Carabinieri di Mezzolara), Giosuè Insogna (Presidente ANC Budrio), Stefano Fabbri (Comandante della Polizia Municipale di Budrio), la dirigente scolastica Patrizia Parma, oltre alle associazioni provinciali dei Carabinieri in congedo. Fra i partecipanti anche il Colonnello del Sesto Reggimento Trasporti di Budrio e il Vice Comandante della Legione Carabinieri Emilia-Romagna.

LA POLEMICA. INSOGNA (PRES. ANC BUDRIO): “IL COMUNE POTEVA FARE DI PIU”. GAFFE SULLA TARGA, LA DATA E’ SBAGLIATA
L’evento ha riservato anche spazio a qualche piccola polemica. Il presidente ANC di Budrio, Giosuè Insogna, nel suo intervento pubblico, ha punzecchiato il Comune di Budrio, reo – per l’ex maresciallo – “di non avere fatto abbastanza per l’intitolazione”. Parole alla quali ha risposto lo stesso Sindaco. “Più di così non potevamo fare – ha detto Pierini – la proposta è stata proprio dell’ANC che ha organizzato questa benissima questa giornata”. A lui si è affiancato il Generale Claudio Rosignoli: “Quello che è importante è che ogni cittadino, passando per questo parco, ricordi Salvo D’Acquisto e quello che ha fatto”. Sembrerebbe, infatti, che il Comune di Budrio non abbia voluto accollarsi il costo della targa del parco, del quale si è occupata l’ANC di Budrio. Nel pomeriggio, poi, è stato il web a scoprire un particolare che ai molti era sfuggito: la data di nascita apposta sulla targa è sbagliata. Il vice-brigadiere – infatti – è nato nel 1920 (e non nel 1921 come erroneamente riportato).

SALVO D’ACQUISTO, IL GESTO EROICO
Salvo D’Acquisto è stato un vice brigadiere dei Carabinieri, insignito di Medaglia d’oro al valor militare alla memoria per i fatti del 23 settembre 1943 che lo videro eroico protagonista. Arruolatosi volontario nell’Arma dei Carabinieri il 15 agosto 1939, divenne carabiniere il 15 gennaio 1940. Dopo l’8 settembre 1943, a seguito dei combattimenti alle porte della Capitale, un reparto di SS tedesco si era installato nel territorio della Stazione di Torrimpietra, occupando una caserma abbandonata della Guardia di Finanza e sita nella “Torre di Palidoro” borgata limitrofa a Torrimpietra. In tale caserma, la sera del 22 settembre di quello stesso anno, alcuni soldati tedeschi, rovistando in una cassa abbandonata, provocarono lo scoppio di una bomba a mano: uno dei militari rimase ucciso ed altri due furono gravemente feriti. Il fortuito episodio fu interpretato dai tedeschi come un attentato.
Il mattino successivo, il comandante del reparto si diresse alla Stazione di Torrimpietra per ricercarvi il comandante. Vi trovò, in assenza del maresciallo titolare della stazione, il vice brigadiere D’Acquisto, al quale chiese perentoriamente di individuare i responsabili dell’accaduto. Alle argomentazioni del giovane sottufficiale, che cercò inutilmente di convincerlo sulla casualità del tragico episodio, l’ufficiale tedesco decise la rappresaglia. Poco dopo, Torrimpietra fu tutta accerchiata e 22 inermi ed innocenti cittadini furono rastrellati, caricati su di un autocarro e trasportati ai piedi della Torre di Palidoro.
Il vice brigadiere Salvo D’Acquisto, consapevole della tragica situazione incombente sugli ostaggi, ancora una volta affrontò il comandante delle SS per rinnovare il tentativo di portarlo ad una obiettiva valutazione dei fatti. Nuovamente al giovane sottufficiale venne richiesto di indicare i responsabili del presunto attentato, ma la sua risoluta risposta negativa comportò una irragionevole e spietata reazione. Gli ostaggi vennero obbligati a scavarsi una fossa comune, chi con le pale portate dagli stessi militari germanici, chi con le mani. A questo punto, Salvo D’Acquisto si autoaccusò responsabile dell’attentato e chiese la liberazione degli ostaggi, che ebbe luogo precedendo di poco l’istante in cui egli offrì il petto alla scarica del plotone d’esecuzione nazista.La Torre di Palidoro (Roma) ai cui piedi si concluse eroicamente la vita del vice brigadiere Salvo D’Acquisto il 23 settembre 1943. Ai piedi della Torre di Palidoro il ventitreenne vice brigadiere si affiancò così, idealmente, a tutti coloro che nella Resistenza e nella Guerra di Liberazione avevano fatto dono di sé stessi a un ideale di giustizia e di libertà.

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5 Commenti


  1. Non ci credo…siamo stati capaci di sbagliare la data di nascita!!!

    Mitico Insogna!!! comandante ai tempi della mia adolescenza…

  2. Andrea Bonfiglioli

    A Castenaso, da molti anni, esiste via Dorando Petri……

    Anni fa un cantautore, Marco Catena, in un suo pezzo dal titolo “questione di sfiga”, cantava: “ti hanno pure sbagliato il nome sulla tomba”.

    La realtà davvero supera la fantasia.

  3. Traggo dalla vicenda alcune considerazioni.

    La prima e più importante, è che la manifestazione ha riscosso un successo aldilà delle aspettatative ripagando giustamente l’associazione A.N.C. di Budrio che l’ha organizzata.
    La seconda,l’errore veniale e certamente non voluto dovuto all’errato anno di nascita del vicebrigadiere Salvo D’Acquisto medaglia d’oro al valor militare posta sulla targa che intitola il parco.
    La terza, l’errore a mio avviso questa volta voluto,l’abbandono economico dell’associazione A.N.C.cittadina riguardante la targa stessa, da parte delle istituzioni locali. Una frase carpita durante la manifestazione: Si poteva fare di più?………………..Io aggiungo: si era giunti a sessanta,si poteva arrivare a sessantuno!

  4. Sulla venialita’ dell’errore avrei da ridere….sul fatto che non sia voluto,ci mancherebbe che lo fosse stato!
    per il resto dico che ci sono problemi piu’ seri a Budrio da risolvere!

    Sempre mitico Insogna!

  5. Perchè non collocare il “23 settembre” come la giornata dell’altruismo?
    Io c’ero. Ho visto una grandissima partecipazione di pubblico all’intitolazione del parco al vicebrigadiere dei Carabinieri Salvo D’Acquisto. Erano presenti le più alte cariche istituzionali e militari venute a ricordare il giovane della Benemerita. Ho visto anche tantissimi giovani delle scuole di Budrio che hanno lasciato il segno della loro presenza. Erano proprio tanti gli studenti che davanti alla dedica del parco hanno fatto la fila per esprimere al microfono le loro emozioni per il nobile esempio del giovane vicebrigadiere che si autoaccusò per salvare ventidue civili. Mi ha fatto piacere ascoltare alcuni interventi che ponevano il dilemma se anche loro sarebbero stati all’altezza di una decisione così estrema di altruismo. Pensando ancora all’evento, ritengo che l’Associazione Carabinieri cittadina abbia centrato l’obiettivo. Cioè, portare a conoscenza un fatto storico e stimolarne i sentimenti. E così è stato! Al bando le polemiche che sono proseguite e hanno distratto l’importanza della manifestazione. Suvvia! Guardiamo quello che il saggio indica e non il suo dito.
    Quale migliore collocazione, se non un parco, per il beato, vicino alla Chiesa delle Creti, molto frequentato dai ragazzi. Nonostante la giovane età, per la sua cordiale disponibilità e il suo spirito di solidarietà, Salvo D’Acquisto, primogenito di cinque figli, era un punto di riferimento non solo della famiglia, ma anche dei giovani commilitoni. Ora sta alla società civile fare rivivere il suo nobile gesto, collocato in un periodo tragico della storia italiana. Dal carteggio con i genitori emerge una personalità estranea alla follia nazifascista dell’epoca. Non odia i nemici e in una lettera a un familiare auspica che “i rapporti internazionali possano essere dominati e guidati da spirito di collaborazione tra i popoli e dalla giustizia sociale”. Per questo suo modo di pensare e per il gesto che rimane ancora oggi il massimo esempio di nobiltà d’animo nella storia del nostro Paese, cosa aspettano le istituzioni locali a dedicargli anche una scuola?

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