Budrio-Massalombarda, la ferrovia dimenticata. M5S: “Facciamola rivivere”

4 novembre, 2015

La ferrovia dimenticata è la Budrio-Massalombarda, un tracciato di 26 Km attivo fino al 1964, del quale più volte nel corso degli anni è stata invocata la riattivazione. Ora, con una interrogazione alla giunta regionale, è il Movimento 5 Stelle a chiedere che venga riaperta la tratta. Intanto il grillino Giacon (M5S Budrio) ha posto l’accento sulle problematiche della stazione di Budrio: “Senza manutenzione – ha detto – diventerà luogo poco raccomandabile”.

UNA FERROVIA DIMENTICATA DAL 1964
La linea Budrio-Massalombarda entrò in funzione nel 1887 e correva dalla stazione del nostro paese, seguendo la campagna emiliana, con un tracciato facilmente riconoscibile ancora oggi. Su una linea a binario singolo (come la Bologna-Portomaggiore) della lunghezza di 26 Km, faceva sosta a Guardata, Villa Fontana, Medicina, Via Nuova, Sesto Imolese e capolinea a Massalombarda. Durante gli eventi della seconda guerra mondiale, la linea, assieme alla Bologna-Portomaggiore, subì diversi danni tra cui l’asportazione dell’armamento e la distruzione di buona parte del materiale rotabile. Il servizio fu così sospeso nelle settimane seguenti l’armistizio di Cassibile, riprese nel dicembre 1946, per essere definitivamente chiusa nel nel maggio del 1964. Principalmente corsero sulle sue rotaie mezzi con trazione a vapore. A partire dagli anni cinquanta la Società Veneta, allo scopo di ridurre i tempi di percorrenza e i costi di esercizio, iniziò l’impiego di automotrici Diesel.

L’INTERROGAZIONE DEI 5 STELLE: “FACCIAMOLA RIVIVERE, AVREBBE UTENZA DI 1 MILIONE DI PASSEGGERI”
“Facciamo rivivere la ferrovia Budrio-Massalombarda”. È questa la proposta di Andrea Bertani e Silvia Piccinini, consiglieri regionali del M5S, che hanno presentato una interrogazione alla Giunta per conoscere le motivazioni che hanno portato a mettere in cantina un progetto del 2003 che prevedeva la riattivazione di una delle linee storiche della nostra regione. “La linea ferroviaria consentiva e consentirebbe (se riattivata) un collegamento diretto ed alternativo fra Bologna e Ravenna. Uno studio commissionato dalle Province di Bologna, Bologna e dalla Regione del 2003, poi ribadito anche da un altro di Legambiente del 2009, ha confermato che una riattivazione della linea permetterebbe di intercettare non solo il traffico passeggeri, ma anche una quota pari almeno alla metà degli spostamenti ferroviari oggi effettuati quotidianamente tra Ravenna e Bologna. “In pratica il ripristino del breve tratto fra Budrio e Massalombarda corrisponderebbe – aggiunge Silvia Piccinini – ad un nuovo e ben più lungo e significativo collegamento diretto fra Bologna e Ravenna con oltre 6.000 spostamenti giornalieri lungo il percorso Bologna-Budrio-Massalombarda-Lugo-Ravenna, per un totale di più di 938.000 passeggeri all’anno e una riduzione annuale delle emissioni di anidride carbonica quantificabile in circa 2200 tonnellate. Tutte stime che erano state fatte parecchi anni fa e che andrebbero dunque aggiornate ovviamente al rialzo”.

GIACON (5 STELLE BUDRIO): “SENZA MANUTENZIONE LA STAZIONE DI BUDRIO DIVENTERA’ LUOGO POCO RACCOMANDABILE”
Mentre l’attenzione dei consiglieri regionali 5 Stelle è rivolta alla linea ferroviaria mai più utilizzata, a Budrio il capogruppo grillino Antonio Giacon ha postato un video sul web (sotto) ponendo l’accento sulle problematiche che affliggono la principale stazione del nostro paese. “Ho fatto un veloce passaggio alla stazione Tper di Budrio – scrive – per rendermi conto del suo stato. Se non verranno fatti interventi di manutenzione è chiaro che tra pochi anni l’umidità e l’incuria trasformeranno la stazione in un luogo poco raccomandabile”. Fra le preoccupazioni messe in risalto, Giacon ha specificato i bagni chiusi e non utilizzabili (fra cui quello per i diversamente abili) e 6 rotture del coperto della struttura che ripara i binari.

Per approfondire > http://www.ferrovieabbandonate.it Le foto e la storia della tratta

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11 Commenti


  1. Andrea Bonfiglioli

    Mah, è tutto giusto, ma la regione non farà nulla. Si dice che si vuole salvaguardare l’ambiente, potenziare il trasporto pubblico per ridurre le vetture circolanti, poi cosa si fa? si chiudono ferrovie, si vuole costruire il passante nord (bella salvaguardia dell’ambiente) invece che mettere in pratica una delle alternative che consentirebbe di ottenere snellimento del traffico sulla tangenziale senza consumare un metro quadro di terreno fertile.

  2. Le autostrade richiedono più cemento, più ghiaia, più sabbia, più bitume, più cave, insomma una montagna di soldi ai soliti noti dalla gola profonda per la devastazione diretta e indiretta dell’ambiente.
    Cosa gliene frega a lorsignori della ferrovia, poi per 4 sfigati di pendolari! Ci mancherebbe. Il popolo ha bisogno di favole. Di lussuose auto che sfrecciano nel desertico passante nord. Che gusto!

  3. Certo sarebbe utile, come pure raddoppiare i binari sulla linea Bologna Portomaggiore ma non si faranno mai.

  4. Tutte le volte che si tira fuori la storia del consumo di suolo per fare le strade divento matto, pensando che per ogni biodigestore sono necessari 150 ettari di ottimo terreno, lavorato, irrigato seminato e raccolto, oltre che scarrozzato per chilometri con mezzi agricoli da decine di litri di gasolio per ora di lavoro, per produrre letame che ingrassa i portafogli di pochi profittatori a spese di tutti noi che siamo costretti a mantenerli con stratosferici aumenti in bolletta elettrica. Chi parla di consumo di suolo la smetta di prendersi e prenderci per i fondelli dopo aver fatto nulla per impedire questo scempio. A Budrio non si è certo lesinato e chi urla contro il passante governa con questa amministrazione del cavolo. Smettiamola di essere ipocriti.

  5. Smettiamo anche di parlare di cose che non conosciamo. Con questa amministrazione del cavolo, collaborano gli amichetti -quelli della destra del signor B.- che erano alleati di fatto col partitone nella precedente amministrazione e (di soppiatto) anche nell’attuale. Favorevoli alle speculazioni edilizie e alle cementificazioni. Sempre i soliti, con colori diversi. Gli stessi che hanno costruito le centrali a biomasse, contro cui lo scrivente si é battuto non solo con le parole, come sanno quasi tutti a Budrio. Ma a qualcuno, che vuol fare polemica a tutti i costi, sfugge. Vede solo le autostrade. Neanche fossero delle sinuose fanciulle…

  6. Dr. Roi, se non sbaglio in questa amministrazione siedono a formare una maggioranza piuttosto solida il PD ed i rappresentanti di Sinistra Ecologia e Libertà. Ovviamente, come al solito, quando qualcuno si sente in dovere di mettere nel nome delle parole importanti è semplicemente perchè, altrimenti, nessuno si accorgerebbe che le rispetta. Cosa c’è di ecologico nei biodigestori autorizzati in questo numero nel comune di Budrio lo sanno solo loro! Ma è la sinistra presa nel suo insieme che continua a fare ipocritamente i cavoli propri nascondendosi dietro a grandi parole che utilizzano come palloni pieni di gas maleodorante. Non scordiamo che sono sempre gli stessi partiti che difendono ed accarezzano i NO TAV che oggi si battono per impedire che si costruiscano le strade dicendo che si debbono sviluppare le ferrovie. Le pare sensato? La TAV cos’è? Poi le faccio un altro paio di domande. 1) ha mai preso la stramaledetta tangenziale di Bologna dalle 7:00 alle 9:00 o dalle 17:00 alle 19:00, prima di dire che della bretella non ce n’è alcun bisogno? 2) Se i biodigestori a Budrio sono solo 4 e per ognuno sono necessari almeno 150 ettari da coltivare a mais, non sono 600 ettari (6.000.000 di metri quadri) di terreno fertile che vengono sprecati consumandoci pure sopra tonnellate di gasolio per coltivarle e trasportarne il mais in giro rovinandoci pure le strade? Tutte le volte che posso mi muovo in treno, ma guarda caso sono quelli ad alta velocità che sono pieni. Quando proprio non posso, e non sono l’unico, mi tocca di utilizzare la macchina, e non ne sono felice. Bene, solo chi continua ad aggiungere fette di prosciutto sugli occhi può negare che Bologna è un collo di bottiglia a cui si deve porre rimedio. Vuole avere un’idea di cosa è meglio fare? Chieda a Sinistri Ecologici e Liberi e poi faccia l’esatto contrario. Negli ultimi 100 anni avrebbe fatto sempre la scelta giusta.

    • Condivido il suo pensiero per buona parte. Non quella a favore del passante. E credo che anche lei cambierebbe idea se ci riflettesse sopra un po’ di più. E’ vero che la stramaledetta tangenziale è intasata per almeno 4h/die ed è vero che urge un rimedio, non che urge il passante. Il passante è una possibile delle tante soluzioni, non la più ecologica/rispettosa dell’ambiente/economica/intelligente/…

      • Guardi che io non voglio per forza una strada nuova, fatta fra l’altro dove già ci sono: autostrada, via Emilia, via S. Vitale e Trasversale di pianura nello spazio di pochi chilometri, ma non ne posso più di sentire sempre bastian contrari per qualsiasi iniziativa. Personalmente mi piace molto il progetto del secondo piano della tangenziale, ma smettiamola di perder tempo e facciamo qualcosa! La Trasversale bloccata dal comune di Budrio per quarant’anni, non ha insegnato nulla a nessuno?

        • Purtroppo quella della trasversale non l’ho vissuta e di conseguenza non posso aver imparato gran che. Da quel che ho visto in questi ultimi due anni han fatto delle gran fesserie – buttando nel gabinetto un mare di soldi NOSTRI – come quella di aprire per 10 mesi o poco più il tratto fino in via Calamone per poi richiuderlo e dove avevano asfaltato per far la rampa per scavalcare la Riccardina ora han dovuto demolire per fare il tratto rialzato: TUTTI IN GALERA!
          Questo ho imparato io.
          Quelli dei partiti TUTTI IN GALERA!

        • Andrea Bonfiglioli

          Aldo, non è che se esiste un problema allora bisogna per forza fare una certa cosa, perchè come dice il proverbio “attenzione che la cura non sia peggio del male”.
          Nel caso specifico, la cura passante nord toglierebbe al massimo il 14% del traffico che passa sul nodo tangenziale-autostrada (sono dati pubblicati da società autostrade, non da uno qualunque, ndr). Per togliere così poco si spenderebbe un mare di denaro e si distruggerebbe per sempre un mare di terreno fertile.
          Esistono alternative (a mia conoscenza almeno due) che non consumano territorio, fanno spendere molto meno denaro e che soprattutto incrementerebbero il numero di corsie in tangenziale e autostrada (3 corsie ognuna per il progetto del comitato eroico, 4 per il progetto di un architetto di cui non ricordo il cognome e me ne scuso), mentre il famigerato passante nord lascerebbe le due corsie, aumentando però considerevolmente il kilometraggio di percorrenza dei veicoli.

          Aldo, il passante lascerebbe il collo di bottiglia che proprio tu evochi (a ragione)come spettro: per risolverlo il passante è la scelta errata, le altre due sono giuste.

          Non è questione di bastian contrario: i bastian contrari non hanno nulla da proporre, qui il discorso è proprio diverso.

          • Si. Ma mi piacerebbe sentire qualche governante che si pone il problema in modo un tantino più corretto, soprattutto in considerazione del fatto che per ben due volte voi avete toccato il vero problema:

            Bologna è un collo di bottiglia.

            Chiedo venia per quella che a molti apparirà come presunzione, ma a mio avviso sta qui il problema da risolvere. Fare in modo che non tutto il traffico nord-sud passi di qui. E che l’interland bolognese sia meglio collegato con servizi pubblici veloci. E non ci sarebbe bisogno di far nulla, qui.

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