Riscrivere la storia attraverso i francobolli del mezzolarese Massimo Orlandini

5 novembre, 2015

Il 15 ottobre 2015 il perito filatelico Massimo Orlandini [foto] ha presentato il suo ultimo libro dedicato ai francobolli dei Comitati di liberazione Nazionale (C.L.N.) davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha espresso la sua gratitudine al mezzolarese capace di realizzare scoperte fondamentali nella ricostruzione della storia della Liberazione italiana. Nell’ambito della mostra Quirinale porte aperte alla filatelia – La Grande Guerra – La Liberazione – Cento gemme della filatelia italiana organizzata dalla Federazione fra le Società Filateliche Italiane (F.S.F.I.), Orlandini ha avuto la possibilità di ottenere il meritato riconoscimento per il suo costante impegno nella ricerca filatelica, dimostrando così quante preziose informazioni siano legate ai francobolli: veri e propri scrigni, da cui trarre notizie importanti per riscrivere la storia.

LA NASCITA DELLA PASSIONE
Fin da bambino Massimo Orlandini coltiva la passione per i francobolli, che gli viene trasmessa dal fratello maggiore Valerio. Il ritrovamento di francobolli locali e particolari affascina il giovane Massimo, pronto a trovare nel collezionismo il soggetto verso cui rivolgere la sua inesauribile curiosità. Le storie legate ai francobolli colpiscono l’immaginario del mezzolarese, che comprende immediatamente gli infiniti anelli di congiunzione tra le emissioni filateliche e la realtà circostante.
L’immaginazione di Orlandini è animata anche dai racconti del nonno Umberto, pilota di aerei nel periodo della Iª Guerra Mondiale accanto al leggendario Francesco Baracca. L’amore per il volo prendere il sopravvento e Massimo, concluse le scuole medie, decide di intraprendere la carriera nell’Accademia: per alcuni decenni Orlandini è impegnato come pilota dell’Aeronautica Militare Italiana, poi come pilota civile ed infine nell’attività paterna, questa volta lontano dagli aerei.
Nel 2007 la vita di Massimo torna a fondersi completamente con la passione, mai abbandonata, per i francobolli. Un giorno di otto anni fa la decisione è presa e il mezzolarese diventa commerciante filatelico. L’aspetto economico riveste un ruolo importante, ma incapace di saziare la curiosità di Orlandini, che sceglie di avviare una serie di ricerche in ambiti filatelici mai analizzati in precedenza. Nascono così le prime pubblicazioni dedicate ai libri dei francobolli, ai codici a barre e alle emissioni congiunte. Nel frattempo Massimo continua a studiare, acquisendo il titolo di Perito Filatelico. Ogni indagine si rivela appassionante e ricca di scoperte sorprendenti, frutto di mesi trascorsi negli archivi, sui libri e a contatto con molte persone, che spesso si trasformano in amici inseparabili. I francobolli assumono i contorni di autentici collettori di storie (spesso dimenticate) unite tra loro da legami difficili da ricostruire. Orlandini prosegue la sua attività di ricercatore con i libri su Fiume e su Zara. In particolare in quest’ultimo caso Massimo riesce a documentare la collaborazione, assente sui libri di storia, tra italiani e tedeschi – durata per circa tre mesi tra la fine del 1943 e l’inizio del 1944, quindi dopo l’8 settembre ’43 – per biechi scopi commerciali connessi al controllo e allo sfruttamento delle locali industrie profumiere.

RISCRIVERE LA STORIA ATTRAVERSO I FRANCOBOLLI
Negli ultimi anni Orlandini ha condotto la ricerca sui francobolli dei Comitati di Liberazione Nazionale (C.L.N.). Quando l’idea è nata, Massimo non pensava minimamente al 70° anniversario dalla fine della IIª Guerra Mondiale, ma alcune provvidenziali scoperte hanno permesso al mezzolarese di pubblicare proprio nel 2015 il libro che il 15 ottobre è stato grande protagonista alla mostra Quirinale porte aperte alla filatelia – La Grande Guerra – La Liberazione – Cento gemme della filatelia italiana organizzata dalla Federazione fra le Società Filateliche Italiane (F.S.F.I.). Durante la presentazione del suo libro, Orlandini ha ricevuto i complimenti del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ribadito l’importanza della ricerca svolta, basilare nella dettagliata riorganizzazione dei momenti in cui sono state liberate le varie zone d’Italia.
Dopo l’8 settembre 1943, il territorio italiano che si estende da Firenze a tutto il nord era animato dalla formazione di movimenti spontanei di resistenza ai nazisti e alla Repubblica Sociale Italiana riuniti in tanti Comitati di liberazione Nazionale (C.L.N.). Nel gennaio 1944 a Bari si teneva la prima ed unica riunione formale con delegati di tutte le parti politiche provenienti da molte zone d’Italia. Da quel momento in poi i C.L.N. proseguivano le loro attività nell’ombra durante il periodo dell’occupazione tedesca e aspettando l’arrivo degli Alleati. In questo frangente i componenti dei C.L.N., soprattutto partigiani, cominciavano a preparare i francobolli, che sarebbero stati utilizzati dopo la Liberazione del luogo. Il ruolo centrale rivestito dai francobolli coincideva con la possibilità di comunicare, eliminando però i simboli del vecchio regime.
Soltanto per un ristretto numero di località è chiaro e documentato il percorso che ha portato alla creazione e alla distribuzione delle emissioni filateliche, ma per la maggior parte dei casi non mancano totalmente dei riscontri tangibili. Il verbo però deve essere coniugato al passato perché attraverso le indagini condotte da Massimo – nominato giornalista per meriti dall’Unione Stampa Filatelica Italiana (U.S.F.I.) il 23 ottobre – ora è possibile sapere con precisione le date in cui sono state liberate le varie zone d’Italia. Le ricerche negli archivi comunali, notarili, provinciali, universitari e negli Istituti Storici della Resistenza hanno permesso ad Orlandini di approfondire una serie di vicende che apparivano ormai irrimediabilmente estromesse dalla memoria storica nazionale. Le amicizie strette da Massimo con Egidio Errani, membro del C.L.N. di Ravenna e studioso di francobolli, con Flavio Pistarino, ultimo partigiano vivente che abbia stampato francobolli, e la collaborazione con Luigi Pirani hanno reso le scoperte di Orlandini ancora più entusiasmanti e piene di istanti irripetibili.

Leonardo Arrighi

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1 commento


  1. Caro Orlandii,
    ho letto con vivo piacerel’articolo sull Sua atività e sulla
    partecipazione a Roma con il catalogo CLN.Potevamo partecipare aNotos 2015, in Grecia, nel settore letteratura.
    Bisogna tener presente le prossime exposizioni filateliche
    mondiali. Possono essere una vetrina molto utile ed interessante. Complimenti per quanto fatto finora.
    Presidente CIFR

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