E’ definitivamente tramontato il progetto dell’APEA di Cento, l’area ecologicamente attrezzata che avrebbe dovuto ospitare il nuovo stabilimento della Pizzoli e un grande centro commerciale in via Zenzalino Sud a Budrio, per oltre 100 milioni di investimenti e nuovi posti lavoro. Il consiglio comunale, lo scorso lunedì, ha fatto decadere l’accordo tra i soggetti attuatori. Le opposizioni hanno votato contro prevedendo rischi legali per il Comune. Che oggi sono diventati realtà vista la causa intentata dalla Pizzoli contro il nostro Ente. Pierini si difende: “E’ lui che ha rinunciato”. Serra (PD): “E’ il Comune il danneggiato per colpa di Pizzoli”.
LA QUESTIONE SI SPOSTA NELLE AULE DEI TRIBUNALI
Sarà ricordato come uno dei più grandi insuccessi per il nostro territorio. Quello che dopo 12 anni di di riunioni, blocchi burocratici e incontri degli enti pubblici e delle aziende private, ha portato l’azienda di patatine Pizzoli a fare causa al Comune di Budrio. La notizia è stata resa nota oggi (Il Resto del Carlino), dopo che lunedì scorso il consiglio comunale ha definitivamente fatto decadere l’accordo. Con la mancata delocalizzazione dell’azienda budriese salta anche la realizzazione di un centro commerciale da 25mila metri quadrati, sempre prevista nei piani. Per il sindaco Pierini “la decandenza è una presa d’atto dopo che non si è trovato l’accordo tra i privati e che Pizzoli ha dichiarato di abbandonare il progetto, chiedendo autorizzazioni in un altro comune con il vecchio accordo ancora valido”. Anche il partito democratico, ha addossato tutte le colpe all’azienda, rea – a detta del capogruppo Sonia Serra – “di aver creato così un danno per il Comune”. La questione, ora, si sposta nelle aule di tribunale dove entrambe le parti faranno valere le loro ragioni. C’è anche un ricorso al TAR, sostenuto sempre dall’azienda Pizzoli.
OPPOSIZIONI VOTANO CONTRO: “COSI’ SI ESPONE IL COMUNE A RISCHI LEGALI”
Il Movimento 5 Stelle, Noi per Budrio e il PDL hanno votato contro la decadenza. “Perchè tanta fretta – ha detto Marco Mainardi (PdL) – potevamo aspettare l’esito del ricorso al TAR”. Più aggressivi Maurizio Mazzanti (NpB) e Gabriele Carlotti (5Stelle) che hanno parlato di veri e propri rischi legali per il Comune, dopo la decisione presa lunedì. “Questa è il totale fallimento – ha detto Mazzanti – della politica cementificatrice e immobiliarista dei sindaci Pierini e Castelli e del loro megalomane progetto di centro commerciale”. A lui ha fatto eco Carlotti che si è chiesto: “E’ saggio votare oggi la decadenza sapendo che c’è un ricorso aperto? E se i giudici danno ragione a Pizzoli chi pagherà il risarcimento del danno?”
PALAZZINA MARCONI ABBATTUTA INULTILMENTE
A fare le spese di tutta la questione è stato il Centro trasmittente a onde medie abbattuto nel giugno 2013 per far posto al centro commerciale. L’unico costruito dallo scienziato bolognese Guglielmo Marconi, considerato uno dei simboli della storia della radio. Nemmeno lo stop imposto dalla Sovrintendenza provinciale ai Beni Culturali, grazie alle battaglie dei radiomatori italiani, bastò per fermare l’abbattimento, visto il via libera rilasciato poi dalla Sovrintendenza regionale. Oggi possiamo dire che è stato raso al suolo inutilmente.
C’e’ una Storia quasi centenaria che testimonia la serieta’ e l’attaccamento al territorio budriese della Pizzoli . Dall’altra parte, c’e’ una storiella lunga circa 13 anni che certifica una totale incapacita’ amministrativa, messa in scena da due personaggetti con annesso codazzo di consiglieri che brillano solo per abnegazione. Non si pone, pertanto, alcuna discussione su chi abbia ragione : ci sono le rispettive storie, prove definitive ed inconfutabili.
Chi pagherà le spese se il comune perde la causa?
Le devono pagare l’ex sindaco Castelli e l’attuale sindaco Pierini, che hanno sempre remato contro alle buone aziende di Budrio (vedi anche la Cartotecnica Moreschini trasferitasi a Castel san Pietro).
Gli altri comuni prendono le aziende in salute a braccia aperte e giustamente Budrio non fa niente perchè rimangano nel suo territorio.
Credo il comune cioè tutti noi.
Comunicato Gruppo Consiliare – Movimento 5 Stelle Budrio
A proposito della decadenza dell’accordo di programma Apea di Cento
É davvero brutto vedere apprendisti politicanti cercare di scrollarsi di dosso le proprie palesi colpe, tentando miseramente di affibbiarle ad un’azienda storica budriese. Ancor più deprecabile considerando il fatto che, mentre l’azienda Pizzoli scalpitava per poter avviare il nuovo stabilimento a Cento, c’è stato chi ha perso due anni di tempo per preparare un biscottone da svariati milioni di euro, che passa attraverso compravendite di terreni, antenne Rai da spostare ma poi spente e “facilitatori” in stile Verdini , assidui frequentatori del palazzo comunale. L’accelerazione voluta da Pierini e dal Pd con il voto sulla decadenza dell’accordo di programma è spiegabile solo con due chiavi di lettura : la prima è quella di individuare da subito un capro espiatorio su cui fare ricadere la responsabilità , quando invece quello stesso soggetto (Pizzoli Spa) è la vera parte lesa della vicenda. La seconda è in termini politici : tutto il Pd (non solo il nostro Comune) cerca di uscire da un ginepraio che egli stesso ha creato, a più livelli amministrativi. La precarietà del consenso verso Pierini è fonte di preoccupazione in tutti gli ambienti provinciali del partito, per cui è ragionevole pensare che sia stato deciso di creare uno scivolo d’emergenza (la decadenza dell’accordo di programma) per fare uscire di scena la cattiva politica del Pd e tutti quegli errori e inefficienze delle loro amministrazioni locali (Budrio, Bologna e Regione in prima fila). Questa vicenda, però , è ben lontana dall’essere conclusa. Siamo sicuri che la Pizzoli farà sentire il peso della propria voce su questa storia e su questi pessimi amministratori. Da parte nostra, ci teniamo a condannare una volta di più l’operato di questa inqualificabile amministrazione budriese, che già fa poca strada e molti danni quando si limita a fare politica, ai quali aggiunge veri e propri disastri ogni qualvolta si affacciano alla scena locale speculazioni da immobiliaristi. Ricorderemo per sempre Castelli, Pierini ed il Pd, come i principali responsabili del trasferimento della Pizzoli a San Pietro in Casale, della perdita di posti di lavoro più che mai preziosi, della messa a rischio di una filiera produttiva costruita in decenni, della perdita del lustro di livello mondiale che l’azienda dava al nostro paese.
Filiera produttiva costruita in decenni?????
Un’azienda che vuole crescere e svilupparsi, alla fine fa ciò che è bene per se stessa, se ha in progetto di ampliarsi o di spostarsi in altri posti, va dove c’è la possibilità di farlo a minor costo e miglior tempo di realizzazione del progetto di sviluppo per il proprio futuro.
Tutto questo le aziende lo fanno dove le amministrazioni glielo permettono in tempi certi e a minor costo.
Detto tutto questo mi riferisco ovviamente all’azienda Pizzoli, che ha animato di nuovo qui a Budrio.
Possiamo recepire tanti fronti chi dice che è colpa di uno, chi dice che è colpa di un’altro.
Ma sono più di 10 anni che si parla di questo trasferimento e ampliamento della Pizzoli, dieci lunghi anni per un’azienda che ha intenzione di cambiare gli orizzonti per il proprio benessere di crescita, ma anche un riscontro occupazionale per il nostro territorio.
Mi ricordo che all’inizio non sapevano neanche dove poter fare questo trasferimento e poi si decise nella zona adiacente alla zona industriale, denominata “APEA” ( Area produttiva ecologicamente attrezzata) poi si sono susseguiti delle lungaggini e giustamente l’azienda Pizzoli si è un pò stancata.
Ma il problema è all’inizio di tutto questo percorso, non quello che è successo in questi ultimi anni.
Quando un’azienda presenta un progetto di ampliamento o trasferimento, io amministrazione comunale devo valutarlo in tempi veloci e dare il via dopo pochissimo tempo non aspettare anni.
Sta di fatto che l’azienda va a San Pietro in Casale e Budrio perde un pezzo della sua storia!
Promemoria, per tutti noi (si’, anche per lei, Prospero Baschieri) : nel Novembre 2012 questa maggioranza vendette 790.000 azioni Hera, proprio per tappare un buco di bilancio causato da una errata previsione di entrata di un milione di euro per oneri di urbanizzazione relativi a questa vicenda. Dalla vendita i budriesi incassarono 886.000 euro. Oggi, quelle stesse azioni valgono 1.896.000 euro e avrebbero fruttato altri 213.000 euro di dividendi. Un bagno che ha fatto rimettere ai budriesi 1.223.000 euro. Per cui : Prospero Baschieri si dedica legittimamente all’analisi logica del comunicato dei 5S, mentre questo disastro amministrativo e’ gia’ costato caro, e non si puo’ escludere che , alla fine, il conto sara’ ancora piu’ salato. Cerchiamo di fare i seri, suvvia.
I numeri che lei dice soni sicuramente giusti e non discuto….la mia era una semplice considerazione sul fatto che negli ultimi anni su è un poco perso quello stretto rapporto che c’era tra la ditta e l agricoltura del territorio, così mi è parso di capire. Non era un’ analisi logica, ma un’ analisi sui fatti. Poi per tutto il resto della vicenda non metto parola. La magistratura farà il suo corso.
Dopo anni di cazzeggio burocratico, ora Pierini ha fretta di chiudere la partita. E almeno in questo dimostra coerenza, visto che e’ abituato a chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati.
Il problema e’ che nell’affare Apea/Acea qualche milioncino in fideiussioni sono stati impegnati; e se i giudici del Tar dovessero decidere che Pizzoli ha rispettato le clausole dell’accordo (e per capire questo bisogna leggere le carte e non limitarsi a dire che e’ inadempiente perche’ va via), qualcuno quei soldi li dovra’ restituire…
Meno male che quelli del Pd votano “fidandosi” di Pierini…
C’era una volta un tipo che diceva di stare sereni…..
Le pongo solo una domanda Sig. Sindaco: si devono rivolgere a lei e alla sua amministrazione i dipendenti budriesi attuali della Pizzoli per le spese che dovranno sostenere ad andare a lavorare a San Pietro in Casale vista che ormai è palese la responsabilità della sua amministrazione e della precedente nel decadimento del progetto???
…..e comunque cari cittadini budriesi lo ripeto come già detto mille e mille altre volte: è inutile parlare e lamentarsi tanto se poi quando ci sono le elezioni vince sempre la maggioranza di pecoroni PD…..quando vi vorrete svegliare sarà sempre troppo tardi, intanto l’azienda più storica di Budrio se ne va e l’unica preoccupazione dell’amministrazione è scrollarsi di dosso le responsabilità……senza altre parole, i fatti parlano più di ogni cosa!!
In altre nazioni se una azienda vuole investire,dopo aver presentato il progetto in pochi mesi partono i lavori.Poi ci meravigliamo che la nazione sta morendo lentamente.
Rispetto non per l’azienda, ma per la famiglia Pizzoli che ha dato tanto al paese. I pesci in faccia ricevuti dal sindaco e da qualche consigliere sono veramente ingenerosi. E’ più di dieci anni che Pizzoli ha l’esigenza di maggior spazio e le (mal)amministrazioni hanno cincischiato per un decennio per poi dare una mega accelerata per demolire (inutilmente, ingiustamente e follemente) la palazzina Marconi.
Rispetto per i Pizzoli e per quello che è hanno dato al paese!
Massimo biasimo per chi gli attribuisce colpe che non hanno. Se Sapessero almeno cosa vuol dire creare un’azienda e portarla a livello d’elite (come è la Pizzoli s.p.a.)! Ma cosa sanno questi!
Ma che sanno!
MASOCHISMO?
Da voci autorevoli, pare che dal dopoguerra ad oggi, per vari motivi siano state costrette a non insediarsi o ad allontanarsi da Budrio, citando le più note, la OMSA calze da donna, BRUNO MAGLI calzature da uomo, BITELLI macchine agricole e stradali e oggi PIZZOLI azienda agroalimentare, divenute, un fiore all’occhiello e vanto nazionale. Se ciò corrisponde a verità, debbo arguire che una certa tendenza al masochismo esista, viste le periodiche martellate testicolari amministrative.
si aggiunga a ciò che in compenso è stato (a suo tempo) approvato l’insediamento della Oscar (Gruppo Marcegaglia) a Mezzolara, in luogo servito da viabilità VIETATA ai mezzi pesanti.
Per chi non lo sapesse,nel 1891 iniziarono i lavori per la ferrovia Transiberiana:oltre 9200 km e si conclusero nel 1906!Questo commento vale per Budrio e per tutto il paese.